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In cammino tra gli ecovillaggi d’Italia

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Dopo il bilancio più che positivo dell’edizione di giugno, torna “Passi di quiete” in versione autunnale, per conoscere da vicino le comunità ecologiche dell’Appennino tosco-emiliano.
In cammino tra gli ecovillaggi d’Italia
Sperimentare in prima persona l’abitare condiviso e conoscere da vicino le realtà che hanno fatto di questa condivisione lo strumento per creare relazioni profonde e generare cambiamento positivo: è l’obietti-
vo del cammino “Passi di quiete”, promosso da Andrea Safir Stagliano e Giovanni Sardo del gruppo Consapevoli Assieme, che ha visto una partecipazione entusiasta nell’edizione dello scorso giugno e che viene riproposto con altrettanto entusiasmo per ottobre, dal 2 al 13. Sarà, quella autunnale, la terza edizione dell’iniziativa, che si snoderà attraverso diversi ecovillaggi, tra cui Meraki, L’Albero della Vita, La Valle degli Elfi, Ciricea e Avalon. «Abbiamo aperto le iscrizioni e auspichiamo che continui il  grande interesse finora riscontrato per questa esperienza unica che permette alle persone di rendersi conto che un altro modo di vivere è possibile» spiegano Safir e Giovanni. 
Sarà possibile percorrere insieme ai promotori tutta la tratta (tra i 150 e i 200 chilometri) nei diversi giorni, oppure solo la prima o la seconda parte, e ci sarà un furgone di servizio per il trasporto dei bagagli pesanti.
«Le tappe attraverso i villaggi ecologici d’Italia rappresentano anche un modo per dare forza al senso di connessione tra le comunità e i territori vicini; inoltre questo ci dà la possibilità di entrare in relazione con la quiete che si sviluppa in noi durante il cammino» spiegano ancora Giovanni e Safir.
Le tappe
«Con l’esperienza del giugno scorso abbiamo attraversato mondi simili eppure molto diversi, l’elemento comune è stato sempre il calore dell’essere accolti» sottolinea Safir. «In quelle prime setti- mane estive, Meraki, ecovillaggio e centro educativo-formativo a Monzuno in provincia di Bologna, si preparava a essere il crocevia di due grandi eventi, il Raduno della Rete italiana villaggi ecologici (Rive) e il PiumanCamp, che si sono aggiunti alle molte attività svolte da questa comunità creativa, giovane, vitale e solida. Fabio, “comunardo” presente fin dagli inizi, nel cerchio serale attorno al fuoco ci ha raccontato che la chiave di questa solidità è stata dare importanza al come fare comunità, facendosi accompagnare da una facilitatrice nella stesura del documento che esplicita sogni e valori comuni. Meraki ha una struttura organizzativa orizzontale e funzionale in sociocrazia».
L’Albero della Vita, giovane realtà a Camugnano sempre nel bolognese, «ci ha fatto partecipare a due dei loro progetti: gli orti e i cavalli» prosegue Safir. «Qui la passione per l’autosufficienza e la resilienza, come ci ha spiegato Antonio, uno dei fondatori, si coniuga con la ricerca personale e spirituale, che coinvolge tutti i componenti del gruppo, quasi una cinquantina tra adulti e bambini. Poi è statala volta di Nabhi, centro di yoga e meditazione a Castel di Casio, che si contraddistingue per avere un’energia alta e palpabile ovunque, dagli esterni curati all’ampia sala in legno destinata alle pratiche.
E poi ancora di La Valle degli Elfi, nei pressi di Sambuca Pistoiese, con Antonia che ci ha aperto le porte della sua casa-yurta, coinvolgendo nuclei e abitazioni vicine. Qui le danze popolari, il fuoco e la festa nella notte del solstizio e la sauna accanto al laghetto sorgivo hanno reso per noi indimenticabile il passaggio». Anche le comunità gemelle Ciricea e Tarole, a Villa di Piteccio in provincia di Pistoia, sono state tra quelle visitate a giugno, due realtà in cui facilitazione, lavoro sulle relazioni e artigianato si fondono per dare spazio ai talenti di ciascuno. «Anche lì abbiamo partecipato a un grande cerchio di balli e musica spontanea per la notte di San Giovanni. E per finire ancora Elfi, ad Avalon, sulle colline toscane, con grande attenzione alle emozioni; grazie in special modo a Mario Cecchi, che ci ha catturato con la profondità di un saggio e la semplicità e la connessione di un bambino».
Un supporto alle comunità
Anche i paesaggi hanno lasciato un profondo segno nei partecipanti. In giugno «siamo stati allietati dal verde dei campi, dal rosso dei papaveri in fiore, poi castagni e faggete sui crinali, paesi vitali e sentieri che solo Giovanni, appassionato di cammini, che ci ha guidato con istinto e gps, sapeva dove fossero» prosegue Safir. «Torrenti, cascate, viti e ulivi, fichi d’india e agavi al variare dei versanti; e ad ottobre ci sarà il suggestivo paesaggio autunnale ad accoglierci. Manterremo quelle costanti che hanno fatto la differenza, come il giorno di riposo e il contatto con le comunità dopo le tratte lunghe, il supporto dell’auto e degli sherpa per gli zaini pesanti e le tende, le mattine cadenzate dal Qi Gong o dalla pulizia dei chakra e risveglio muscolare, ma soprattutto i passi in silenzio e le camminate meditative. Natura, comunità, silenzio, meditazione, fiducia e ancora superamento dei limiti, danze, empatia, cura reciproca, sono ingredienti dal potere trasformativo, lo abbiamo letto negli sguardi e nei volti dei partecipanti, che hanno anche avuto l’occasione di aiutare concretamente le realtà visitate. Per esempio, all’Aldaia, una delle comunità elfiche, tutto il gruppo dei camminanti ha aiutato nella raccolta del fieno e qualcuno si è anche fermato in stalla per la mungitura. Ad Avalon, invece, il contributo economico offerto in cambio dell’ospitalità sarà di supporto per la sistemazione di un tetto e ad Antonia per il rafforzamento della yurta in vista del prossimo inverno».
A ottobre si riparte!
«Siamo molto contenti di ripetere l’esperienza in chiave autunnale» aggiunge ancora Safir. «L’idea di “Passi di quiete” è nata dopo un laboratorio di comunità a Borgo Basino, nel forlivese, grazie all’idea di unire la voglia di Giovanni di conoscere gli ecovillaggi muovendosi a piedi e la mia conoscenza delle comunità italiane e passione per i cammini meditativi, e a ottobre ci attendiamo ancora una grande partecipazione. Un grazie va anche alla Rive (Rete Italiana Villaggi Ecologici, ndr), che ha patrocinato l’evento, e ai due media partner, Terra Nuova e Italia che Cambia, che hanno fatto da volano all’iniziativa. Stiamo già pensando anche al 2024, quando abbiamo intenzione di recarci in Piemonte. Intanto per l’edizione di ottobre ci si può già iscrivere su www.consapevoliassieme.org, dove è a disposizione anche il programma completo, oltre alle immagini e testimonianze delle scorse esperienze».

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