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La Facilitazione: ecco come mettere radici ai sogni

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La facilitazione è uno strumento di trasformazione sociale, capace di rendere un gruppo, una comunità, un team, più coeso ed efficace. Dall’esperienza degli ecovillaggi, una cassetta degli attrezzi per il supporto del lavoro in gruppo.
Un gruppo, un’associazione, un team di lavoro, una comunità, un ecovillaggio: forme di relazione tanto diverse tra loro quanto simili nell’essenza. La facilitazione è una cassetta degli attrezzi per supportare il raggiungimento degli obiettivi di un gruppo ma non solo: è un mezzo per la conoscenza di se’, necessaria per approcciare costruttivamente ad un gruppo. “Facilitare” è un termine ampio e generico che racchiude al suo interno diversi modi di applicare la facilitazione: a seconda del contesto in cui è inserita, il facilitatore può estrarre gli “strumenti” adatti o riferirsi ad un collega che ha la una formazione più adeguata al bisogno di quel gruppo. In ogni caso, la facilitazione è la capacità di sostenere un processo di gruppo, accompagnando le persone nella condivisione di idee, pensieri ed emozioni, aiutando a mantenere il focus della discussione, inquadrando ciò che sta avvenendo nel gruppo per renderlo consapevole di se’ e delle proprie scelte, strutturando un percorso e dei processi chiari per agevolare il raggiungimento degli obiettivi. Grazie all’esperienza degli ecovillaggi, che si sviluppa a 360° nella quattro dimensioni della sostenibilità (ecologica, economica, sociale, culturale) la facilitazione ampia il suo spettro di azione, generando un cambiamento profondo e duraturo, poiché si estende dall’interiorità individuale alla realizzazione di un sogno collettivo.

Se ne è parlato lo scorso fine settimana a Rivalto, sede temporanea del nascente ecovillaggio “Piumani in campo” con Efstathios Mavridis, detto Delfino, attivista e facilitatore, abitante dell’ecovillaggio storico Lakabe fondato nel 1980 in Spagna.

Lakabe è piccolo villaggio della Navarra, in Spagna. Abbandonato negli anni ‘60, nel 1980 è stato occupato da un gruppo di giovani del movimento di obiezione di coscienza che sognava di costruire uno spazio comunitario alternativo e trasformatore, ispirato alla Natura. Oggi è una realtà viva e pulsante, con i suoi orti e animali, la panetteria biologica, le riunioni assembleari dove si decide insieme, con i “cerchi” di cura delle relazioni. Quaranta persone che condividono totalmente l’economia, il lavoro, i mezzi. Che cosa ha reso possibile tutto questo? Efstathios Mavridis ha lasciato la Grecia ed è approdato a Lakabe all’età di 25 anni mosso dalla stessa domanda.

Non ha trovato una risposta definitiva ma “l’ampia formazione in facilitazione che ho ricevuto e l’esperienza sul campo” spiega “mi hanno permesso di riempire una cassetta degli attrezzi utile ad appoggiare i processi di gruppo nel raggiungimento dei propri obiettivi”. Per questo, oltre a viaggiare in tutta Europa per supportare persone e gruppi che hanno un sogno, propone in Italia, una terra a lui particolarmente cara, un corso finalizzato a formare facilitatori affinché possano iniziare a lavorare con gruppi e persone per mettere radici ai sogni e concretizzare progetti. “La facilitazione” afferma Delfino “è quanto di meglio posso offrire al mondo come contributo concreto al momento storico e sociale che stiamo attraversando”.

Il primo corso annuale in centro Italia di Facilitatore di primo livello accreditato IIFAC-E (Istituto internazionale di facilitazione e cambiamento – Europa, ) tenuto da Delfino, prenderà il via sabato 6 e domenica 7 aprile, presso la sede dell’ecovillaggio La Torre di mezzo, in Toscana.

Oltre alla formazione IIFAC-E, Efstathios Mavridis è facilitatore professionista di Forum-ZEGG, una tecnica di indagine emozionale sviluppata nello storico ecovillaggio Zegg, in Germania. A Milano, è già attiva una classe di primo livello IIFACE e la seconda sta per iniziare: conducono il corso Aua Plaza e Martina Francesca mentre Delfino è responsabile di alcuni moduli.

Sabato 6 e domenica 7 aprile, si svolgerà il primo degli otto moduli che compongono il corso in Toscana. Questo primo incontro è aperto anche ad interessati che desiderano avere un “assaggio” della formazione prima di aderire al corso annuale.
La modalità che Delfino ha appreso negli ecovillaggi per proporre la facilitazione è dinamico e divertente. Alterna momenti di spiegazione a quelli di movimento corporeo, dal lavoro individuale a quello a coppie per passare poi al collettivo, utilizzando la musica, il gioco ed esercizi specifici per far radicare negli studenti la teoria grazie all’esperienza.
La facilitazione passa inevitabilmente da alcuni temi fondamentali che emergono in qualsiasi progetto si voglia attuare: la comunicazione, le relazioni e le dinamiche di gruppo, il conflitto, la leadership e la governance, l’intelligenza collettiva e l’organizzazione strutturale. Per affrontare argomenti di tale portata, la facilitazione mette a disposizione tecniche, dalle più semplici alle più complesse, a cui l’aspirante facilitatore può spendere all’interno del proprio gruppo, comunità, team lavorativo, associazione, ente o organizzazione. Piccole “perle” che fanno la differenza, che permettono di vedere i “problemi” come soluzioni, di accorgersi istantaneamente dei segnali che manda il gruppo e vivere le emozioni in modo costruttivo e propositivo, prima di tutto per sé e conseguentemente in tutto il gruppo.
La facilitazione ha fatto la differenza per la piccola comunità intenzionale ed ecovillaggio La Torre di mezzo, fondata nel 2013, composta da 5 adulti residenti e altre 3 persone saltuarie, oltre numerosi amici che sostengono il progetto. I fondatori hanno appreso alcune tecniche di facilitazione grazie all’esperienza svolta in RIVE ( Rete italiana villaggi ecologici) e alcune modalità di conduzione della riunione sono state adottate dalla comunità alle quali oggi non potrebbe più rinunciare, perché hanno portato un’attenzione e una qualità nello stare insieme di gran lunga superiore rispetto al passato.

La Torre di mezzo è anche un’associazione di promozione sociale fondata con l’intento di coltivare una cultura ecologica provando a metterla in pratica ogni giorno. Situata a 600 metri tra le cime dell’Appennino tra Prato, Bologna e Barberino di Mugello (Firenze) la sede del progetto è immersa tra pascoli, bosco e si affaccia su un panorama mozzafiato. È un luogo che permette di lasciar andare i pensieri della vita quotidiana e immergersi nelle attività della formazione circondati da un contesto selvatico. La comunità sperimenta un’economia parzialmente condivisa con l’obiettivo di raggiungere la sostenibilità economica attraverso lo sviluppo dei singoli talenti; un altro obiettivo primario è la cura e lo sviluppo di relazioni chiare ed autentiche. La comunità è ben radicata nel territorio come anche collegata a progetti e esperienze comunitarie nazionali ( RIVE) e internazionali ( GEN) e strettamente connessa a molte delle Reti nazionali di azione ecologica.

La facilitazione quindi è un’opportunità per liberare il potenziale di persone e collettività, è un mezzo di trasformazione sociale e di coesione di gruppo. È l’opportunità per imparare a condividere il potere, far emergere talenti, scoprire la propria interiorità e imparare ad accogliere la diversità dell’altro. È il trampolino di lancio verso una società collaborativa e naturale dove la biodiversità degli spunti che offre la vita sono onorati e valorizzati.
 
Per informazioni sul corso di facilitazione di primo livello certificato IIFAC-E (Montecuccoli, Vernio – Barberino di Mugello), contatta: tel. 333 6444255 – latorredimezzo@gmail.comhttps://corsofacilitazione.wordpress.com – FB: latorredimezzo
Il corso di facilitazione di primo livello certificato IIFAC-E è attivo anche a Milano, scopri di più sul sito https://corsofacilitazione.wordpress.com 

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