Un progetto che sta muovendo i primi passi, ad iniziativa privata, rivolto a pensionati e giovani preferibilmente soli e vegetariani/vegani.
Il progetto, di ispirazione laica, è composto attualmente da tre nuclei familiari in cerca di almeno altri due aderenti all’iniziativa.
L’idea generale, che andrà poi adattandosi alle diverse esigenze del gruppo, prevede un connubio tra anziani e singoli che desiderano vivere in cohousing (case private in bioedilizia e spazi comuni per agevolare la vita sociale e per attività lavorative). Il desiderio è di realizzare il progetto in Lazio, vicino al mare.
Ogni singolo nucleo potrà decidere, in base alle proprie disponibilità economiche, la tipologia della casa, ovviamente rispettando l’ambiente in cui sarà inserita. Il terreno potrà essere acquistato o in affitto, senza escludere la possibilità di un comodato d’uso gratuito o di una donazione.
L’affiancamento intergenerazionale è visto nell’ottica di creare una sinergia tra diversi elementi: i pensionati potrebbero mettere a disposizione la loro professionalità per consulenze, trattamenti, corsi, sia per i residenti sia per gli esterni, in modo da risultare una risorsa attiva in termini sia economici che sociali.
I giovani, a seconda la propria formazione o interesse, potrebbero occuparsi dell’orto biologico, degli aspetti informatici, dei lavori edili, per esempio, ricavando una retribuzione sia dagli abitanti del cohousing, sia da usufruitori esterni.
L’aspetto economico è prettamente privato, gestito individualmente a seconda dei propri bisogni o necessità.
L’ideatrice del progetto ritiene che adottare questa formula apra opportunità lavorative per i giovani, porti un miglioramento della qualità della vita ai pensionati soli e la possibilità di sperimentare uno stile di vita solidale ed ecologico, mantenendo un alto grado di indipendenza, anche in termini di entrata o uscita dal progetto.
Se vuoi saperne di più, domenica 23 Aprile ad Anzio, un incontro aperto per conoscere i promotori e le caratteristiche dell’iniziativa.