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LUMEN continua a crescere!

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LUMEN, nato nel 1992, è oggi un Ecovillaggio che prospera e continua ad espandersi fra nuove nascite, affiliazioni e ampliamento degli spazi. Ecco il racconto di Federico Palla, che ne ripercorre la storia e ci svela alcune delle prossime tappe in programma.
LUMEN continua a crescere!
Siamo a San Pietro in Cerro (PC), più precisamente a LUMEN, una delle comunità intenzionali più longeve e prospere d’Italia.
Nata nel 1992 dal desiderio di una coppia, Davide e Milena, di lasciare la città e sperimentare una vita diversa, era stata inizialmente pensata per ospitare un maneggio e un’associazione di medicina naturale.
Con i primi corsi e l’apertura della Scuola di Naturopatia, tuttavia, alcuni dei partecipanti si sono chiesti se quel luogo così grande, quel contesto, quell’atmosfera e quel gruppo non fossero un’occasione perfetta per avviare una comunità intenzionale.
È stato così che, nel giro di poco tempo, si è venuto a creare un primo piccolo nucleo di comunità.
«Sono stati anni di fermento. Bisognava ri-costruire e ri-qualificare lo spazio, e tantissime persone sono venute a dare il proprio contributo. C’erano giovani da tutta Europa», ci ha raccontato Federico Palla, membro della comunità. «Alcuni dei volontari, poi, conoscendosi, si sono innamorati, messi insieme, hanno avuto dei figli. E alcuni sono anche rimasti a LUMEN!»
In questo modo, a partire da un piccolo nucleo iniziale e in poco meno di trent’anni, LUMEN è diventata la casa di una sessantina di persone, di cui metà sono adulti e metà sono bambini, giovani o ragazzi.
«Le radici di LUMEN affondano nella crescita personale e nella medicina naturale», ci ha spiegato Federico. A questi due pilastri, nel tempo, si sono aggiunti anche altri valori come l’ecologia e la solidarietà, che la comunità ha saputo esprimere con azioni strutturate e concrete.
La solidarietà interna, fra le famiglie appartenenti alla comunità, per esempio, si è ben presto estesa anche al di fuori di essa, con progetti di supporto alle famiglie in difficoltà o ancora di aiuto per madri con bambini piccoli. «C’è tutto un aspetto di solidarietà verso i minori che negli ultimi anni si è concretizzato in alcune esperienze di affido familiare. Stiamo poi progettando di realizzare una casa famiglia che potrà accogliere fino a sei minori», ci ha raccontato Federico.
A tutto questo, dal 2019, si è aggiunta anche un’attività di advocacy e azione politica che ha portato LUMEN al Parlamento Europeo e a presentare recentemente il Manifesto sulla Longevità Sana.
«Il nostro desiderio è quello di stimolare le istituzioni e i cittadini ad agire sui temi della sostenibilità e della promozione della salute», ha spiegato. «E siccome la vita comunitaria è spesso strettamente legata a questi temi, stiamo sostenendo la proposta di legge per il riconoscimento delle comunità intenzionali, alla quale potete dare forza anche voi firmando questa petizione
Mentre le attività di LUMEN si consolidano e sviluppano, la comunità continua ad espandersi, fra nascite, affiliazioni e ampliamento degli spazi.
LUMEN, dunque, si prepara ad aumentare gli spazi presenti a San Pietro in Cerro, arrivando a poter contenere circa 100 persone. Inoltre, sulla scia di un progetto che risale al 2013, e che recentemente è stato ravvivato, sta per aprire una seconda LUMEN a San Cresci, in Mugello.
«Il progetto di San Cresci è nato dall’iniziativa di Bruno Dei, commercialista e professore di economia, e Roberta Zivolo, un’imprenditrice innovativa. Entrambi avevano il desiderio di dare vita ad un progetto lungimirante, che potesse essere uno spunto utile per un futuro all’insegna del cambiamento. Così, trovata una meravigliosa tenuta a San Cresci, con 657 ettari di boschi, di campi, una villa centrale e vari annessi, l’hanno ottenuta partecipando ad un’asta dell’Università di Firenze con l’idea di coinvolgere in questo percorso persone e progetti intenzionati a riabitare questo luogo, attualmente abbandonato, e rilanciare un modo di stare al mondo diverso, più in linea con la natura, con l’espressione dei talenti. Insomma, un insediamento che permetta di prendere e sviluppare il meglio delle potenzialità umane», ci ha spiegato Federico.
Fin dal 2013, LUMEN, ha iniziato a investire nel progetto, prenotando tre insediamenti – i più selvatici e lontani dalla strada – con l’idea di costruire lì un secondo Ecovillaggio LUMEN, e quest’anno il progetto inizierà a concretizzarsi.
La struttura centrale di San Cresci, la villa, verrà affidata a LUMEN, che si impegnerà a ristrutturarla e a trasformarla in un centro di ricerca sulla promozione della salute e una clinica naturale con un respiro Europeo, dove medici e naturopati possano collaborare per la salute dei cittadini e in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Negli insediamenti prenotati, invece, gradualmente verranno a vivere fra le venti e le trenta famiglie, cinque delle quali provenienti dal primo Ecovillaggio LUMEN, così da garantire una continuità al progetto.
Continuità e novità si intrecceranno anche nelle attività della Seconda LUMEN. Se da una parte LUMEN a San Cresci intende portare avanti le attività che caratterizzano il primo Ecovillaggio, nel Mugello ci sarà spazio anche per l’agricoltura e per il turismo.
A confermare che per LUMEN questo è un momento di espansione, è giunta recentemente anche la conferma che all’interno di un agriturismo biologico in provincia di Siena si è liberato uno spazio che verrà prossimamente abitato da altre cinque famiglie provenienti da LUMEN, dando così vita ad una terza LUMEN.
«È un’esperienza nuova per noi, perché non ci siamo mai moltiplicati prima d’ora», ha raccontato Federico. «Per ora stiamo andando un passo alla volta, mantenendo i piedi ben a terra, facendo uso di tutta la nostra esperienza e progettando insieme.»
Razionalità, dunque, ma anche fiducia, perché come ci ha spiegato Federico «di fronte ad un progetto così grande serve più della nostra intelligenza. Serve mettere in campo le proprie risorse interiori. Solo nutrendo la fiducia, infatti, è possibile dare vita a qualcosa di tanto più grande di noi, che ci supera, e che speriamo ci sorprenderà.»

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