Michele Bini, dopo circa due anni trascorsi nell’Ecovillaggio Tempo Di Vivere, ci parla della Via del Cerchio e dell’impatto che ha avuto nella sua vita.
Quattro anni
Ci sono stati quattro anni nella mia “precedente” vita in cui mi sono impegnato in un’attività in proprio, un ristorante. In quel locale avevo investito tutto me stesso, senza risparmiarmi: soldi, tempo, speranze.
In quei quattro anni successe di tutto. Lavoravo dodici ore al giorno, senza giorni di riposo. Vedevo centinaia di clienti alla settimana, un discreto turn over di dipendenti, avevo a che fare con diversi fornitori e banche, muovevo quotidianamente importanti quantità di denaro (senza mai riuscire a mettermene in tasca, ma questa è un’altra storia). Facevo mille cose diverse al giorno, e ogni giorno c’era qualche imprevisto o sorpresa. Riuscivo a trovare il tempo anche per qualche fugace avventura d’amore.
Ho conosciuto una quantità impressionante di persone, ho trattato con avvocati, commercialisti e rappresentati dello Stato. Ho affrontato e risolto problemi, ho avuto successi e fallimenti. Emotivamente ero sempre con il piede sull’acceleratore, l’attenzione per i mille particolari era costante, la mente in continuo lavoro. Era una vita veloce, al limite del possibile.
Credevo di vivere una vita ricca, ne ero convinto.
Dentro la mattina, fuori la sera
Poi successe che dovetti chiudere l’attività, e tutto si fermò. Seguirono due anni di messa in discussione dei miei schemi e del mio stile di vita, che si conclusero con un viaggio per gli ecovillaggi d’Italia. Ora vivo stabilmente da quasi due anni in uno di essi, a Tempo Di Vivere.
Guardandomi indietro, mi sono reso conto con enorme stupore che quei quattro anni erano stati come un solo lunghissimo giorno. Avevo fatto mille cose, ma era come se non avessi vissuto niente di significativo. Non ero cresciuto, non ero cambiato. Era come se la mattina avessi aperto il ristorante, e la sera l’avessi chiuso. Io ero sempre stato la stessa persona, e dentro di me sembrava passato un solo giorno. Ma erano trascorsi quattro lunghi anni.
La Via del Cerchio
Da quando ho cambiato vita, le giornate sono veramente ricche ed intense. Non per quello che si produce, bensì per il ventaglio di emozioni che si prova, per la costante sensazione di crescita come essere umano, per la gratitudine di svegliarsi la mattina e vivere una vita densa di significato, nonostante le difficoltà e le sofferenze. Qui il tempo scorre in modo diverso, ogni esperienza è amplificata.
Nel 2021 partecipai al mio primo Summer Camp della Via del Cerchio, e fu un’esperienza rivoluzionaria. Da lì cambiò veramente tutto. Fu ciò che mi convinse a fare materialmente il salto, il cambiamento. Tentare di spiegare cos’è il Summer Camp è impossibile, si può solo vivere. È qualcosa di talmente grande che non bastano tutte le parole del mondo. Per una veloce spiegazione di cos’è la Via del Cerchio,
cliccate qui.
Quattro giorni che valgono una vita
Nell’estate 2022 partecipai al mio secondo Summer Camp. Furono anche stavolta dieci giorni intensissimi, di profonda bellezza e commozione. Nonostante fossi preparato a quanto mi attendeva, rivissi la magia e lo stupore.
In particolare, gli ultimi quattro giorni furono qualcosa di incredibile. Potrei riassumerli con una parola: completezza.
Dentro di me successe di tutto. Provai momenti di enorme gioia, tirai fuori rabbia e tristezza antiche, ballai, giocai, piansi. Conobbi persone meravigliose, feci l’amore con intensità mai provata, mi presi una sgridata per un errore commesso e ci rimasi male perché me la meritavo, mi arrabbiai per errori commessi da altri.
In ognuno di quei quattro giorni, la notte mi addormentavo con la meraviglia nel cuore e mi dicevo che quello era stato il più bel giorno della mia vita, che non avrei cambiato un solo istante, che ogni momento, sia bello che brutto, era valso la pena di essere vissuto. Non mi mancava niente. Quei quattro giorni valevano come una vita intera.
Avanti tutta
L’ultimo giorno di campo, quando ci dicemmo arrivederci, piansi come un bambino perché non potevo credere che fosse finito. Nonostante la commozione, realizzai che in realtà non era finito niente. Perché già dall’anno passato avevo scelto la mia strada, ovvero di portare i valori e gli strumenti della Via del Cerchio nella mia quotidianità. Se oggi faccio parte della comunità di Tempo Di Vivere, molto lo devo a questo.
Vivo con la meraviglia nel cuore ogni giorno, anche in quelli di tristezza, e percorro con decisione la strada che ho scelto, nonostante gli inciampi e le difficoltà. C’è tanta bellezza intorno a me, devo solo ricordarmi di sollevare lo sguardo e guardarmi intorno nei momenti difficili per vederla. Con l’aiuto dei miei compagni di viaggio sento di camminare nella fiducia e vivo serenamente.
Quei quattro anni mi avevano convinto che la felicità non esistesse. Ora so che la felicità esiste. So che la felicità esiste perché la vivo. Non solo in quei quattro giorni: quanto è meravigliosa tutta la mia vita!
Ogni giorno. Un passo alla volta.
Avanti tutta!