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Suderbyn, un ecovillaggio nel Mar Baltico

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Grande, piccolo, che importanza ha? A volte è sufficiente una quindicina di persone per fare la differenza a livello locale ed internazionale. Suderbyn, un ecovillaggio relativamente “giovane” ne è la dimostrazione.
Suderbyn è un ecovillaggio che nasce nel 2007 sull’isola di Gotland, in mezzo al Mar Baltico, in Svezia. Come tutte le comunità, e come avviene in tutte le parti del mondo, è soggetta ad un eterno dinamismo tra “chi viene e chi va” mantenendo la popolazione residente tra le 15 e le 20 persone. La comunità aspira a crescere ma non è il suo obiettivo principale. Prima di tutto, chi vive a Suderbyn deve essere attivo sostenitore dei valori condivisi e desiderare per tutta la comunità un aumento della qualità della vita: semplice ma fruttuosa, ricca di diversità, di gioco e di musica ma anche di impegno civile e di attivismo ambientalista.
I residenti di Suderbyn si definiscono “una comunità intenzionale di persone con la mente aperta” che vogliono vivere a contatto con la natura, minimizzando il proprio impatto ambientale in un mix di autosufficienza e sperimentazione di nuove tecnologie. Suderbyn si pone anche come un catalizzatore di relazioni: la posizione geografica strategica dona loro la caratteristica di ponte e punto d’incontro per la Rete Baltica degli ecovillaggi. Ma non solo, l’ecovillaggio è connesso direttamente ad ECOLISE e al GEN Europa grazie alla presenza di Robert Hall, membro del Council, e collabora con l’Unione Europea in progetti del Servizio volontario europeo – SVE, e il Servizio civile internazionale – SCI.
Formalmente, la comunità di Suderbyn è riconosciuta com cooperativa, la Suderbyn People-Care Cooperative e come organizzazione non governativa senza scopo di lucro, RELEARN Suderbyn NGO.
Attraverso la cooperativa producono una parte del proprio cibo da un orto progettato in Permacultura. La RELEARN si occupa invece di tutti gli aspetti culturali, sociali, di formazione, scambi internazionali e di collaborazione con le Reti europee.
Rispetto alla mobilità condividono auto e biciclette mentre l’approvvigionamento energetico è ancora ad uno stadio di sviluppo perché vorrebbero rendersi totalmente autosufficienti; nel frattempo hanno costruito case in materiali locali e leggeri (legno) e una gigante cupola geodetica, spazio comunitario d’eccellenza.
Ma Suderbyn non è solo un luogo fisico. E’ sopratutto uno spazio sociale dove la comunità si sperimenta nel trovare nuovi assetti sociali laddove non esiste l’uso del potere piramidale e le persone, come in tutti gli ecovillaggi, si scelgono: non sono uniti né da legami di sangue, né da vincoli contrattuali. La sfida è quindi riuscire ad instaurare una convivenza umana pacifica e connessa con l’ambiente, prendendo insieme accordi per la convivenza e definendo “spazi” di autonomia personale e “spazi” di interdipendenza collettiva. Nel fare questo, gli abitanti di Suderbyn aumentano la propria capacità di generare capitale sociale, in quanto l’ecovillaggio prende la forma privilegiata di “palestra di allenamento sociale” che si riversa a cascata fuori dal villaggio. La loro attitudine inclusiva e collaborativa, capace di far dialogare differenze, diventa veicolo prezioso per la costruzione di reti locali e internazionali.
Suderbyn è un esempio per chi crede che solo i “grandi” hanno il potere di invertire la rotta a livello mondiale. Non è vero, perché da questo piccolo gruppo di persone, in mezzo al Mar Baltico, dove la primavera sembra non arrivare mai, partono uomini e donne con il compito di interloquire con le grandi organizzazioni e i Governi, fin dentro al Parlamento Europeo, dando loro idee e concretezza per una svolta ecologica.
Se si vuole, conferma Suderbyn, si può fare la differenza.
Contatti:
Facebook: Suderbyn
www.suderbyn.se
Per visite e volontariato
Rete baltica degli ecovillaggi
Reti europee nazionali di ecovillaggi
Per chi volesse visitare Suderbyn, dal 17-20 luglio si svolgerà l’evento “No more war. International peace festival”. Per ulteriori informazioni clicca qui.
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