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Trovo casa e sostengo l’azienda agricola

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Vi ricordate i culinary gardeners e la loro idea di coltivare l’orto proprio dietro i ristoranti che riforniscono? Adesso cercano casa, dove spostare l’attività, e lanciano un appello ad aziende agricole in difficoltà.
Qualche lettore conoscerà già Davide Rizzi e Lorena Turrini, di cui abbiamo parlato nel numero di Febbraio di Terra Nuova. Meglio conosciuti come culinary gardeners, ovvero i contadini personali dello chef, tornano con un’altra delle loro semplici ma al tempo stesso, rivoluzionarie idee.
Questa volta sono loro a voler “mettere radici”, non solo gli ortaggi. “Durante le nostre riflessioni nella pausa invernale” spiega Lorena “è emersa la voglia di avere una casa e una terra dove mettere a dimora semi antichi di frutti dimenticati e vederli crescere! Comprare un’azienda da soli è un impegno economico molto grande e comunque non ci interessa”. Per questo, a forza di pensare, è emersa una soluzione alternativa.
“In questo periodo storico di crisi economica” spiega Davide “tante aziende agricole e agriturismi sono costretti a vendere, stretti dalla morsa dei debiti… non per una reale mancanza di lavoro quanto per un eccesso di tassazione e magari qualche investimento azzardato. Abbiamo analizzato quelle che erano le nostre priorità: avere una casa, avere una terra, condividere il luogo con altre persone, e…” “Quindi” interviene Lorena andando direttamente al punto “abbiamo pensato: perché non provare a cercare casa e terra in un’azienda che sta perdendo forze ed energie e non ce la fa più a proseguire da sola? Ovviamente, visto che ci occupiamo di agricoltura biodinamica, vorremmo trovare un’azienda quantomeno biologica”.
“Ci siamo rivolti a Terra Nuova per diffondere questa idea” riprende Davide “perché ci piacerebbe che un pensiero nato da ‘puro egoismo’ dettato da un bisogno materiale, si trasformasse in un opportunità per tutte le parti coinvolte: i proprietari, noi e tutti coloro che si vorranno unire al progetto”. “Non solo” conclude Lorena “Nel nostro piccolo vogliamo tendere una mano a chi ha lavorato una vita per la sua azienda. Ci piacerebbe che questo si replicasse in tutta Italia, in tutto il mondo, visto che è una condizione molto diffusa. Stiamo anche pensando ad aprire una piattaforma on-line con cui gestire domanda e offerta perché ci piacerebbe che un giorno le aziende agricole in difficoltà abbiano la possibilità di contattare persone interessate a trovare accordi in cui entrambe le parti ne escono vincenti. Che il reciproco aiuto limiti i fallimenti e permetta investimenti economici sostenibili. É una speranza per un futuro di abbondanza e serenità per tutti”.
Per contatti ed ulteriori informazioni:
Facebook: Lulù friend
Linkedin : Lory Turrini e Davide Rizzi
Per approfondimenti:

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