Una rete per il Triveneto
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Ma le buone intenzioni, la fiducia e la visione ideale condivisa, non sono bastate per esentare il gruppo da incomprensioni, disorientamento ed errore. Il gruppo è arrivato ad un punto in cui doveva fare chiarezza e per farlo, hanno chiesto a me, Francesca Guidotti, che oltre a scrivere di ecovillaggi, sono stata presidente RIVE e sono facilitatrice.
Il bisogno che li ha spinti a richiedere la mia presenza è stato quello di chiarire che metodo decisionale utilizzare come gruppo. Chi, come e quando prendiamo le decisioni? si domandavano molti di loro.
Dei metodi decisionali mi riserbo di parlarne più avanti in un prossimo articolo. Quello a cui vorrei dare rilievo adesso è stato il lavoro a cui siamo approdati la domenica mattina, quando ho chiesto loro di disegnare la conformazione attuale di riveTrive per capire a che livello si trovavano le difficoltà decisionali. Lì per lì li ho spiazzati. “Ma io non so mica disegnare” “Io invece non ho mai visualizzato la nostra attività…non saprei” erano alcuni dei commenti. “Non vi preoccupate, qualsiasi cosa sarà quella giusta, trasformate in tratto i vostri pensieri poi vediamo” li incoraggiavo io.
Sono partiti con un lavoro individuale, poi hanno commentato in plenaria la propria ”opera” ed infine li ho invitati a creare un unico disegno che potesse integrare le diverse caratteristiche emerse. Questa seconda richiesta li ha spiazzati ancora di più. “Come facciamo a mettere insieme disegni astratti e quelli concreti?” mi chiedevano, “ma io ho messo delle cose specifiche, loro generiche”. “Non importa, avete una mezz’oretta per trovare un accordo”. C’è voluto un po’ più di mezz’ora ma infine, quello che sembrava assurdo ed impossibile ha trovato una bellissima sintesi in un’opera collettiva.
Dal disegno collettivo è emerso un albero, che si nutre di un grande sole che è la RIVE (associazione nazionale) ma che ha vita propria sul territorio di appartenenza. Le radici sono gli eventi organizzati da riveTrive e i loro ambiti organizzativi: queste attività ancorano il gruppo al territorio e mettono alla prova la sua solidità. Al centro del tronco un grande cuore che è l’anima, lo spirito del gruppo e una spirale collega la parte terrena e la parte aerea come linfa vitale che trasporta il nutrimento nelle diverse parti dell’albero. Sulla corteccia le nuove proposte che stanno affacciandosi a riveTrive, mentre le foglie, autonome ma collegate, rappresentano le diverse comunità esistenti nell’area del triveneto.
Per quanto l’albero possa non sembrare un simbolo particolarmente innovativo, è riuscito a definire tutti i “sentire” del gruppo e a dargli una visione collettiva e allineata del proprio essere insieme.
Da qui si parte; con questo atto giocoso si è definita l’identità del progetto collettivo e il senso del lavorare insieme. E’ a partire da questa visione che si possono prendere decisioni condivise e consapevoli. Ed è da qui che è possibile valutare e dare/ricevere un riscontro (feedback) sull’operato, valutando di volta in volta che cosa ci ha portati più vicini o più lontani da quella visione. È in questa sede che si capisce dove prendere le decisioni.