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Viaggio verso il dono

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Racconto del viaggio di Patrizia “radice” e Diego “ragno” dell’ecovillaggio Giardino della Gioia, verso il Danubio Convergence, festival dell’economia del dono, in Romania.
Sono partiti lasciandosi lo Zegg e l’incontro Gen Conference alle spalle.
L’esperienza appena trascorsa ha dato loro le informazioni minime necessarie e i contatti diretti con gli organizzatori del Danubio Convergence in Romania, un festival sull’economia del dono (1), dove sono diretti.
Patrizia “radice” e Diego “ragno” fanno parte del progetto di ecovillaggio Giardino della Gioia, in Puglia. Sono saliti fino all’ecovillaggio Zegg in Germania, per la conferenza annuale del Global Ecovillage Network – Europe, la rete degli ecovillaggi europea, per scoprire, conoscere e condividere esperienze. É stato a quel raduno che hanno incontrato Andrei e Arne, due ragazzi rumeni che stavano girando un video sull’economia del dono, per il quale hanno fatto un’intervista ai “giardinieri” (radice e ragno) che praticano l’economia del dono all’interno della loro comunità. L’interesse reciproco è scattato subito, come l’invito al festival.
Oltre Andrei e Arne è giunto anche l’invito di Nara Petrovic, un ecologista sloveno, a visitare il suo nuovo progetto di ecovillaggio.
E ricordando e discutendo insieme ancora con stupore di Zegg, lo storico ecovillaggio tedesco, passavano le frontiere. “Ma ti rendi conto ragno? Siamo stati in un ecovillaggio di 120 persone! E Siebel Linden ne ha poche meno, ci pensi? In Italia a volte ho l’impressione che tutti abbiano voglia di creare il proprio progetto più che creare comunità… Certo però questi tedeschi… hanno fatto un gran lavoro su se stessi per imparare a comunicare in un gruppo così grande. E ti ricordi il Forum? Interessante come modo di smuovere i conflitti e di condurli a soluzioni pacifiche…”
Ecco che intanto sono arrivati in Slovenia.
Vengono accolti calorosamente da una decina di persone indaffarate a coprire gli spazi comuni dalla pioggia. Nara e il suo gruppo hanno acquistato recentemente una chiesa sconsacrata in cima ad una collina. Nara è un attivista, giornalista e autore del libro Human Being – Instructions for Use. Un personaggio eclettico che due anni fa ha promosso Let’s do it!,una giornata di pulizia della Slovenia a cui ha risposto quasi il 15% della popolazione (270,000 persone), riuscendo a raccogliere 4500 tonnellate di rifiuti in due giorni.
Radice e ragno trascorrono due giorni di pioggia battente con loro, aiutandoli, tra un’acquazzone e l’altro, a costruire una compost toilet (bagno a secco). Poi via, ripartono. Prossima tappa: Croazia. Direzione: Romania.
“Siamo arrivati alla frontiera croata dopo aver trasportato olio e orzo per 900 km da portare in dono per le comunità che avremmo visitato e per il Danubio Convergence” racconta radice, “tutto però è stato vanificato dalla mancanza di un documento del nostro accompagnatore, che è dovuto tornare indietro con le scorte alimentari. Così rimasti a piedi, ci siamo trovati improvvisamente da fautori dell’economia del dono alla condizione opposta di fruitori bisognosi”. “Abbiamo proseguito in autostop e a questo siamo abituati, quindi tutto bene” continua ragno “il paradosso invece è che siamo stati costretti a comprare nei supermercati, che tanto critichiamo, perché erano gli unici luoghi in cui accettavano il pagamento col POS!!! Questo però è durato poco, perché a un certo punto ci siamo affidati alla provvidenza e l’umanità si è rivelata al di sopra delle nostre aspettative. Ogni volta l’ego si rassegnava, emergeva la soluzione felice e inaspettata, fino al ritorno a casa”.
Il Danubio Convergence si svolge presso Aurora, un progetto fondato da Claudian Dobos e Filipa Simões che quest’anno ha ricevuto un finanziamento premio di 1500 euro dal GEN durante la conferenza annuale di quest’anno.
Nel sogno di Aurora, è preminente la liberazione delle terre dalla proprietà privata e dalla schiavitù della deforestazione, fenomeno molto diffuso in Romania. Per farlo creeranno una fondazione che gestirà le terre acquistate attraverso il crowdfounding (2).
Il Danubio Convergence è intenso, gioie e dolori emergono nelle condivisioni di gruppo. Ma si può godere dell’abbondanza, dell’apertura e della spontaneità delle persone: “saremo stati poco efficienti, forse” racconta ragno “ma ci siamo concessi di vivere tutte le sfumature delle energie delle persone presenti”. Focus dell’incontro è praticare l’economia del dono, come per esempio attingere a informazioni e competenze altrui, scambiandole con le proprie, senza passare dal denaro.
E così è stato. Anche Andrei e Arne, che sono stati il link di questa avventura, si sono messi in gioco trasferendo le proprie competenze sulla sociocrazia (3) al gruppo dei partecipanti e hanno promosso il progetto Community tour. Il principio del Community tour è molto semplice e riprende i concetti dell’economia del dono: chi desidera fare questa esperienza entra in un gruppetto di 4-5 persone munito di un camper o furgone, il gruppo contatta una comunità in europa che desidera visitare chiedendo se hanno bisogno di qualcosa in quel momento; accordato lo scambio e procurato ciò che serve (materiali, manodopera, competenze, ecc) la carovana parte e si ferma due settimane nella comunità ospitante. “Come le api impollinano le piante, i communibees (le api delle comunità) potranno impollinare i luoghi che visitano portando le esperienze di altri luoghi visitati e condividere competenze e strumenti propri e collezionare altre preziose risorse”.
Grazie ad un continuo passaggio di conoscenze e competenze, i partecipanti del Danubio Convergence hanno collaborato alla realizzazione dell’evento comportandosi come se fossero tutti parte di un’unica comunità, autogestendo le attività culturali, la cucina e le pulizie e imparando a risolvere le difficoltà che via via si presentavano, ogni giorno.
Così sono nate tante connessioni tra ragno, radice e le persone conosciute in questo viaggio per il quale, pensate, hanno speso in un mese, 360 euro di viaggio e poco meno di 100 euro per il cibo in due persone!
Condividere con tante persone provenienti da paesi diversi è stata una ricchezza, una finestra sui sogni, progetti, conquiste e talenti, che ha permesso, infine, di percepire forte e chiaro il cambiamento già in atto.
Link:
Aurora Community: www.aurora-community.org
Community Convergence: www.communitiesconvergence.org
Ecovillaggio Zegg: www.zegg.de
Ecovillaggio Sieben Linden: www.siebenlinden.de
Giardino della Gioia: Torre Mileto, San Nicandro Garganico (FG) 71015. Tel. 3299842608, Facebook: Giardino della gioia, sito web: http://giardinodellagioia.wix.com/eden
Global Ecovillage Network (GEN) Europa: http://gen-europe.org
Sito ufficiale Let’s do it! http://www.letsdoitworld.org
Sociocracy: vedi i video on line gratuiti di James Priest: https://www.youtube.com/channel/UCvFNTXU0g3xYKj2TnJv9Gnw/feed
Note:
1) L’economia del dono è una forma di scambio economico basata sul valore d’uso degli oggetti e delle azioni. Per valore d’uso, classicamente si intende la capacità di un bene o di un servizio di soddisfare un dato fabbisogno, o tout court il suo valore di utilità.  L’economia del dono si contrappone all’economia tradizionalmente intesa, definita “economia di mercato” o “economia mercantile”, la quale si basa invece sul valore di scambio o valore commerciale. Si può parlare di “economie del dono” al plurale, visto che non esiste un modello prestabilito di economia del dono. (Definizione tratta da Wikipedia). Secondo i praticanti dell’economia del dono, questa formula può portare un cambiamento di paradigma culturale e sociale, in quanto la merce o la competenza vengono richiesti quando è necessario e il circolo virtuoso del donare (che è diverso dallo scambio) crea relazioni positive tramite la soddisfazione diretta dei bisogni,checonduce allacreazione di legami, comunicazione e comunità.
(2) Crowdfounding è letteralmente un finanziamento collettivo, un modello di micro finanziamento “dal basso” che coinvolge solitamente un alto numero di persone che sostengono con una cifra modesta il progetto di persone o organizzazioni.
(3) La sociocrazia è un modello partecipativo e democratico per l’organizzazione e il funzionamento di grandi gruppi e comunità sempre più utilizzato nei grandi ecovillaggi (come Zegg ad esempio) laddove il metodo del consenso risulta più difficile da applicare.

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