Sono state pubblicate il 7 novembre scorso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità le nuove e aggiornate raccomandazioni sulle cure prenatali per affrontare in maniera positiva l’esperienza della gravidanza. E i media mainstream hanno diffuso informazioni non corrette…
L’OMS ha divulgato le nuove raccomandazioni per affrontare correttamente la fase prenatale e poter quindi affrontare il parto in tranquillità e sicurezza, ma i media mainstream hanno tradotto il documento in modo tale da “infilarci” addirittura visite mediche laddove così non è contemplato.
Scarica il documento integrale dell’OMS in fondo all’articolo.
«Colossi dell’informazione pubblicano articoli con traduzioni inesatte. Noi non ci stiamo – spiegano da Donne per Donne – L’OMS ha diffuso
le nuove linee guida relative alla gravidanza e più volte ricorre il termine “eight contacts”. La traduzione che giornali, blog ecc fanno è: “otto visite mediche”. Addirittura qualcuno scrive “…8 visite dal medico specialista…” e aggiunge pure una nota della redazione specificando, ben bene, “ e quindi dal ginecologo”. No, proprio no. Nossignori. Da nessuna parte è scritto questo. La pelle si accappona quando si scopre che qualcuno scrive che tali visite, dal ginecologo, sono addirittura “obbligatorie”. Obbligatorie, in base a cosa? Quando si parla di salute, nulla è mai obbligatorio, se si esclude il TSO (trattamento sanitario obbligatorio, utilizzato per pazienti psichiatrici, quando è assolutamente necessario farlo). Stiamo parlando di “raccomandazioni. Nell’introduzione di tali linee guida, scritta dall’OMS, è chiaro cosa si intende e perché è stato usato il termine “contact”: il termine contatto implica una connessione attiva, tra la donna in gravidanza e chi si prende cura di lei, che non è implicita nella parola “visita” e che, di certo, non può essere tradotto con “visita medica” o con “visite dal medico”. Chi ha avuto il tempo e la pazienza di leggere le linee guida sa che le donne chiedono e hanno bisogno di un approccio diverso, per una migliore esperienza di “care”. Hanno bisogno di essere messe al centro di questo evento meraviglioso, che le trasformerà in qualcosa di nuovo e ancora una volta siamo qui a scrivere che questo è ciò che fa l’ostetrica, che è questo il suo compito, la sua mission e il suo ruolo, riconosciuto dalla legge: oltre a seguire la donna facendo un bilancio della sua salute e di quella di suo figlio (perché anche l’ostetrica effettua controlli e prescrive gli esami necessari, come previsto dalla vigente normativa), si occupa di quella parte che è trascurata altrove, per garantire un’esperienza di parto positiva, perché questa è una specifica della sua formazione.
Le linee guida italiane “Gravidanza fisiologica”, dell’Istituto Superiore di Sanità, che si rifanno a quelle inglesi (NICE), descrivono come l’assistenza ostetrica in gravidanza, durante il parto e dopo la nascita, sia ciò che è necessario, per ottenere benefici quali “minori ricoveri in gravidanza, minori interventi ostetrici durante il parto, maggiore frequenza di inizio di allattamento al seno, minore durata dell’eventuale ricovero del neonato”. Le linee guida NICE, affermano che il coinvolgimento di routine della figura del ginecologo nell’assistenza alla gravidanza fisiologica non migliora gli esiti della gravidanza stessa».
In allegato il documento integrale dell’OMS