Guerra ai pidocchi, ma senza chimica

I pidocchi sono molto diffusi soprattutto tra i bambini; ma vale la pena di utilizzare sui nostri bambini quei cocktail di sostanze chimiche potenzialmente tossiche che si trovano in commercio per combattere questi parassiti? Chi vuole evitare la chimica ha un’alternativa, anzi…più d’una.

«Ci possono essere i trattamenti meccanici come il pettine fitto da passare tra i capelli oppure gli oli essenziali come quello di neem, di lavanda e il tea tree – spiega il dottor Paolo Giordo, medico e autore di diversi testi sulla salute – L’omeopatia si usa solo nei sintomi da grattamento o infiammazione. Se c’è una periodicità si usa Psorinum. La fitoterapia, ad eccezione degli oli essenziali, non ha mostrato, nella mia esperienza, particolare efficacia, anche se capita di utilizzare (per pulci, zanzare e pidocchi) qualche goccia preventiva di Artemisia vulgaris. Poi i vecchi rimedi della nonna con pettine e aceto, meglio se di mele. Potrebbe essere interessante la interpretazione che di questo fenomeno dà il dottor Ryke Geerd Hamer: i pidocchi come soluzione di un conflitto di separazione o di allontanamento. Considerando la situazione delle famiglie moderne, con i bambini sballottati da un genitore all’altro, può essere interessante. Ma perchè si trasmettono?  Non a tutti ma solo a quelli predisposti. Riflettiamoci».