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Io nutro il mio bambino

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La gravidanza è un periodo delicato durante il quale occorre curare particolarmente l’alimentazione per assicurare al bambino tutto ciò di cui ha bisogno. Ecco i cibi da privilegiare e come abbinarli.
Un periodo delicato e meraviglioso quello della gravidanza, in cui una donna nutre e fa crescere dentro di sé la creatura più amata; dunque va curata l’alimentazione, «cominciando addirittura prima della gravidanza stessa, per creare un terreno ottimale per il bambino e proseguendo dopo, durante l’allattamento, per garantirgli tutto ciò di cui ha bisogno» spiega la dottoressa Simona Mezzera, omeopata fiorentina, presidente dell’associazione PerCorsi Bio Salute ed esperta in nutrizione. «Una dieta più attenta ai reali bisogni fisici ed energetici può purificare completamente il sangue già nell’arco di quattro mesi. In questo modo l’organismo sarà più ricco di ossigeno e di sostanze e si crea un ambiente ottimale per la crescita del bambino» spiega Mezzera.
«Nell’alimentazione quotidiana devono essere presenti cereali (circa il 50-60 % di ogni pasto), meglio assunti nella forma integrale e variati. Bisogna dare la precedenza a quelli in chicchi, come riso, avena, orzo, miglio, grano saraceno, segale, farro e boulgur; i prodotti derivati dalla farina, come la pasta, il pane o il cuscus sono da considerare per uso occasionale. Il 20-25% del pasto deve essere costituito da verdure cotte preparate in vario modo: a vapore, sbollentate, rosolate o stufate e a volte anche fritte. In misura minore debbono essere presenti le verdure crude. Gli ortaggi di uso giornaliero sono in relazione alla stagione e al clima. Il 15-20% del pasto dovrebbe comprendere proteine per lo più vegetali, come i legumi, da usarsi anche quattro o cinque volte la settimana; una volta sola il tofu, il seitan e la soia fermentata (tempeh), anche tutti i giorni i semi tostati di vario tipo.
 Le alghe sono consigliate giornalmente, preparate in vari modi».
Il primo trimestre
Nel corso dei nove mesi l’alimentazione dovrà andare incontro ad esigenze che mutano. «Il primo trimestre è legato all’elemento Terra, le cui caratteristiche sono la lentezza, la formazione dei corpi, il nutrimento, la memoria» prosegue la dottoressa Mezzera. «L’ormone caratteristico di questa fase è il progesterone: allenta la muscolatura liscia, compaiono nausea, sonnolenza e stitichezza. È importante l’acido folicoper la prevenzione di alcune malformazioni del feto; lo si trova in asparagi, broccoli, piselli, patate, fagiolini, nel succo delle arance, nei cereali integrali, nei datteri, nel lievito di birra e nelle alghe. Alcuni ginecologi consigliano l’assunzione di integratori di questo elemento, ma una dieta ricca di vegetali e cereali integrali è più che sufficiente. Meglio non cuocere a lungo le verdure a foglia verde, vanno sbollentate per pochi minuti in acqua e mangiate anche in insalata. Un’altra presenza importante è quella dello zinco, particolarmente utile nella crescita del sistema nervoso centrale. L’alcol e il fumo ne diminuiscono l’assorbimento. Si trova nei cereali integrali, nei legumi e nei semi, ma anche nei prodotti animali. Oligoelemento da considerare è poi lo iodio; nel primo trimestre l’iniziale funzionamento della tiroide fetale ne aumenta il fabbisogno. Una delle fonti di iodio, per donne che non mangiano pesce, possono essere le alghe, da consumarsi giornalmente in un dosaggio non superiore ai 5 grammi». I dolci andrebbero evitati il più possibile: «Acidificano il sangue, stimolano il pancreas nella produzione di insulina; amplificano stitichezza e difficoltà digestiva, possono aumentare la facilità alle infezioni come la Candida».
Il secondo trimestre
Il secondo trimestre è in genere quello in cui si ha maggiore benessere e forza, l’elemento predominante è l’Acqua. L’ormone che prevale è l’estrogeno, con la sua azione ammorbidente.
«Se si è di fronte ad un eccesso di acqua, con edemi, lassità tendinea, pianto facile, ansia per il futuro, si suggerisce di contenere l’uso di frutta fresca, succhi di frutta, verdure crude a foglia verde, solanacee (patate, melanzane, pomodori, peperoni, peperoncino), latticini, cibi freddi e sale. Il cereale più indicato sarà il grano saraceno e tra i legumi i fagioli azuki e neri».
Il terzo trimestre
Nel terzo trimestre l’elemento che predomina è il Fuoco. È il periodo in cui la donna si prepara al parto e l’ormone che inizia ad essere sintetizzato è l’ossitocina, che porta anche alle contrazioni uterine. «È il momento di procedere alle analisi della glicemia, di controllare la presenza o meno dello streptococco, la pressione arteriosa, la possibile comparsa di edemi e proteine nelle urine o la cosiddetta anemia da diluizione. Occorre però ricordare che la diminuzione dell’emoglobina in gravidanza non è per forza indice di una vera e propria anemia. Aumenta infatti la massa plasmatica materna per la vasodilatazione cutanea e il maggior flusso renale, quindi l’emoglobina si diluisce. Il volume dei globuli rossi resta però costante e questo indica che non c’è carenza né di ferro né di vitamina B12. Somministrare ferro senza necessità non è utile, il parto si sopporta meglio quando la presenza di emoglobina è minore, in quanto il vero pericolo è la trombosi più che l’emorragia. Inoltre l’eccesso di ferro si va a localizzare nella muscolatura e nelle mucose per arrivare alla fine anche al fegato, danneggiandolo. Essendo l’utero un muscolo, il fatto che il minerale vi si depositi in misura eccessiva provoca un irrigidimento dell’organo; ne consegue una difficoltà nel momento in cui dovrà dilatarsi durante il parto. Vi è poi la possibilità di un aumento di perdite ematiche come compenso da parte dell’organismo. Il ferro può anche causare nausea, stitichezza e bruciore gastrico e inibisce l’assorbimento dello zinco, sostanza antiossidante la cui carenza può aumentare la produzione di radicali liberi e quindi il rischio di preeclampsia».
Rimedi naturali
Ci sono rimedi naturali per i disturbi che possono comparire in gravidanza.
Nausea e vomito. Rimedi utile possono essere zenzero, aglio o cipolla. «Lo zenzero va tagliato a fette sottili, salato e messo in forno finché non diventa duro e scuro, quindi ridotto in una polvere che andrà fatta bollire per 1-2 minuti in acqua; bere il tè freddo» prosegue la dottoressa Mezzera. «Di gomasio (semi di sesamo tostati e tritati con sale) se ne possono usare 2-3 cucchiaini al giorno sul cibo, neutralizza l’acidità, nutre e rinforza il sistema nervoso. L’umeboshi è l’albicocca giapponese raccolta ancora acerba e fatta fermentare; ora si trova anche prodotta in Italia. Se ne può mangiare un pezzettino o usarla nella cottura dei cereali, oppure la si può schiacciare e aggiungere a una tazza di tè kukicha. Bene i semi di lino crudi: da usare sulle verdure o sui cereali, un cucchiaino. Olio di oliva o di lino con limone: si mescola in una tazzina un cucchiaio di olio con uno di limone. Da bere la mattina a digiuno».
Candida. Si può procedere localmente con lavaggi a base di aceto (mezza tazza) o bicarbonato (un cucchiaio) diluiti in due litri di acqua. Meglio evitare nella dieta zuccheri, prodotti da forno, farine raffinate e proteine animali.
Toxoplasmosi. Si tratta di una infezione che può essere trasmessa attraverso cibi contaminati. «Può diventare pericolosa nel primo e secondo trimestre di gravidanza. Il consiglio è di consumare verdure crude quotidianamente per non rischiare di essere carenti di vitamine e oligoelementi, con l’accorgimento di lavarle con attenzione senza aggiungere però disinfettanti. Se proprio si volesse essere più sicuri si può lavare bene la verdura sotto acqua corrente e lasciarla in ammollo con argilla verde ventilata, da eliminare poi risciacquandola; o, per quanto riguarda le verdure a foglia verde, scottarle pochi minuti in acqua bollente prima di consumarle».
Diabete gestazionale.  Andrebbero limitati i cibi con un alto indice glicemico e insulinico. Più i carboidrati sono raffinati più innalzano il livello di insulina. Inoltre  contano le combinazioni. Se si mangiano carboidrati con grassi e proteine viene prodotto e secreto dal pancreas un maggior quantitativo di insulina.
Eclampsia. Secondo gli studi una dieta povera di omega 3 può favorire l’eclampsia.
Ipertensione. Oltre a eliminare dolci, cibi dalla temperatura troppo alta, spezie, peperoncino, caffè, cioccolata, cibi rossi, proteine animali, andrebbero introdotti quelli con tenue sapore dolce, verdure a foglia verde e alghe, alimenti di natura rinfrescante come il tofu (anche se non più di due giorni la settimana), o un po’ più di verdure crude, cibi cotti con fiamme vivaci, rosolati o saltati.
Vediamo insieme alcune ricette di piatti bilanciati, adatti ad essere consumati in gravidanza.

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