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L’ostetrica sospesa perché sostiene le doule

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In Toscana Maria Grazia Biagini è stata sospesa con l’accusa di aver violato il codice deontologico delle ostetriche. Le doule, figure di accompagnamento alla nascita sono così pericolose?
Da qualche anno la figura della doula in Italia è stata rivalutata, con percorsi e scuole di formazione che danno piena dignità al suo ruolo. Si tratta di una figura competente e preziosa che supporta la madre e la famiglia, durante il parte e nei primi mesi di vita dei bambini. Lo sa bene Maria Grazia Biagini, ostetrica libera professionista, che proprio per la sua attività di sostegno alle doule è stata sospesa per sei mesi dall’attività professionale, di ostetrica dal Collegio interprovinciale di Pisa Massa Carrara Livorno, suo collegio di appartenenza. La Commissione Centrale per gli Esercenti la professione sanitaria, avendo rigettato il suo ricorso, ha reso esecutiva la sanzione dal 28 aprile 2014. Dal suo caso è nato un comitato che raccoglie ostretiche, figure di supporto alla nascita e semplici cittadini sensibili a questo delicato argomento.
“L’accusa è quella di aver violato il codice deontologico delle ostetriche, avendo contribuito alla formazione di figure di sostegno al percorso nascita quali le doule, definite in quella sede come “persone che possono creare danno alla salute della donna e del bambino” si legge nel comunicato. “Ne approfittiamo per segnalare che il codice deontologico delle ostetriche italiane prevede, tra le altre cose, che l’ostetrica contribuisca alla formazione di personale di supporto (art. 2.4). La sentenza oltre a essere gravissima in sé e per l’ostetrica interessata, getta un’ombra sulla figura della doula (citata e riconosciuta come figura di sostegno alla donna nella Guida alla maternità sicura dell’OMS – edizione 1996; par. 2.5 – e citata nelle Linee guida al taglio cesareo dello stesso Ministero della Salute italiano solo pochi anni fa – edizione del 2012; pp. 80-81-82) e crea un precedente su cui è bene che medici, ostetriche, doule e genitori pongano la massima attenzione. Vogliamo che questa vicenda sia portata a conoscenza di tutti gli operatori della nascita attivi in Europa e nel resto del mondo”.
Per ulteriori informazioni:  iostoconmariagrazia@gmail.com

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