È un approccio, quello di
Maria Montessori all’educazione dei bambini, che non perde mai di attualità e che sta conoscendo anche un ritorno di grande interesse. Vi proponiamo alcune riflessioni sulle sue favole cosmiche tratte dal libro di
Micaela Mecocci,
Narrare il vero, che propone le cinque favole più importanti della pedagogia Montessori.
Il brano che segue è tratto dalla Introduzione del
libro.
«I temi delle principali “favole cosmiche”, note anche come “grandi lezioni”, inaugurano la cosiddetta Educazione Cosmica nella pedagogia Montessori. Educazione Cosmica è il nome scelto da Maria Montessori per designare quell’ampio e complesso progetto educativo che accompagna il bambino durante tutto il secondo piano dello sviluppo (6-12 anni)1 e che risponde ai bisogni specifici e alle caratteristiche psicologiche di questo periodo evolutivo. L’Educazione Cosmica è infatti la globalità dello studio del patrimonio culturale e scientifico che viene affrontato nella scuola primaria Montessori; non è un aspetto specifico del programma educativo né si riferisce a quelle materie in particolare che esulano dall’ambito linguistico-matematico. Al contrario, nella scuola Montessori non può esserci insegnamento della matematica o della grammatica se non all’interno del quadro più generale delle tematiche cosmiche evolutive.
Capisaldi e punti d’arrivo sono una visione unitaria del mondo e del cosmo; la comprensione delle interrelazioni e interdipendenze che regolano la nostra esistenza e dell’universo in quanto insieme organizzato e regolato da leggi essenziali al suo funzionamento; una visione evolutiva valoriale e scopistica della funzione di tutti gli elementi del Tutto accompagnata dalla consapevolezza della responsabilità insita nel potenziale creativo della mente umana e del suo conseguente impatto sull’ambiente; una modalità di studio globale che successivamente declina il Tutto nei più minuti dettagli e conduce il bambino verso un apprendimento interdisciplinare e approfondito di diverse aree del sapere; un quadro concettuale ed etico nel quale si incastona tutto il percorso di lungo respiro degli anni della scuola primaria.
In questo volume guardiamo a quelle che sono considerate come le cinque principali favole cosmiche: esse inaugurano, nelle primissime settimane di scuola, il grande viaggio del bambino attraverso l’Educazione Cosmica. Queste narrazioni non nascono come un insieme predefinito di lezioni, sono piuttosto il risultato dell’elaborazione pedagogica intorno alle tematiche più centrali dell’Educazione Cosmica che Maria Montessori affronta in svariate sedi, in particolare nel volume Come educare il potenziale umano. Certamente esse non sono le sole narrazioni “cosmiche” che condivideremo con i bambini, bensì i punti di partenza da cui, a raggiera, potremo dipanare una serie di fili preziosi che andranno a tessere il policromo e prezioso tessuto educativo cosmico.
Fu Mario Montessori in particolare a sviluppare il concetto di favole cosmiche durante una serie di seminari che tenne a Perugia nel 1956 e fu lui a definirne i contenuti, talvolta con l’aiuto di esimi pedagogisti tra cui Camillo Grazzini e Margareth Stephenson. Esistono altre storie, altri esempi di narrazioni interessanti e piene di fascino. Molte di queste storie sono la naturale declinazione delle cosiddette “lezioni chiave” che i tanti insegnanti Montessori presentano quotidianamente ai loro allievi, motivandoli e incoraggiandoli a continuare l’esplorazione autodiretta e l’eccitante percorso attraverso l’Educazione Cosmica. Le nostre storie sono la porta che si apre sullo studio della cultura e della scienza, sono parole che parlano all’immaginazione del bambino, che lo coinvolgono emotivamente, che attivano ragionamenti complessi. Compito dell’insegnante infatti non è in primis quello di insegnare contenuti attraverso queste narrazioni, quanto piuttosto di introdurre il bambino a una nuova area di studio, presentare nuovi concetti e lasciare che questi ne approfondisca lo studio utilizzando le risorse interne ed esterne alla classe.
In ogni classe Montessori sono presenti materiali che guideranno gli allievi verso ulteriori ricerche ed è compito dell’insegnante presentare l’uso di tali materiali. Se l’insegnante assume un’attitudine nozionistica e cede alla tentazione di fornire direttamente le risposte ai bambini per assicurarsi che essi ne siano in possesso, quello che succederà sarà una ricaduta in un sistema tradizionale di apprendimento nel quale essi non faranno altro che memorizzare e restituire pedissequamente le porzioni di sapere preconfezionate; non valicheranno i confini delle informazioni ricevute, non le interrogheranno, non le metteranno alla prova estendendole o approfondendole. Tutto ciò con un risultato assai negativo sulla memoria a lungo termine e soprattutto senza l’entusiasmo e la soddisfazione che derivano dallo studio autodiretto e motivato, elemento vitale e centrale in ogni ambiente Montessori.
Per noi insegnanti Montessori, le storie sono piuttosto un “materiale impressionistico”, sono fonti di ispirazione e curiosità che sostengono, nell’arco di tutto il percorso della scuola primaria, il viaggio del bambino alla scoperta del cosmo e del proprio posto in esso. Lo sguardo volto all’indietro alle origini del cosmo, del nostro pianeta, della vita animale e vegetale è al contempo uno sguardo rivolto a noi stessi, al nostro presente e futuro. La comprensione di chi siamo e da dove veniamo è essenziale alla riflessione sul futuro, sulle mete esistenziali e sulla presa in carico del proprio influsso, positivo e negativo, sul mondo circostante. Conoscere la nostra storia è strumento essenziale alla comprensione del nostro compito cosmico.
Il nostro universo ospita la nostra galassia; la nostra galassia ospita il sistema solare; il pianeta Terra è una parte di questo sistema; la Terra ha una lunga storia di formazione; la vita sulla Terra è nata tantissimo tempo fa; la vita umana ne è una parte breve in proporzione; la nostra civiltà è a sua volta parte della storia dell’umanità; la storia della nostra società è parte della civiltà; ogni singolo individuo è parte di tutto ciò e ha una storia unica e preziosa che risale a ritroso tutta la stratificazione di storie che ci caratterizza e appartiene.
Montessori ribalta così l’approccio scolastico tradizionale e procede dallo studio del Tutto verso il dettaglio, per meglio comprendere le parti che compongono l’insieme di elementi, leggi, equilibri delicati e preziosi. Questo strumento di lavoro permette il riconoscimento di imperativi universali, al di là di interessi particolari o desideri individuali, senza che ciò diminuisca il valore delle esigenze dell’individuo; al contrario, la visione cosmica dà a esse riconoscimento più ampio e profondo poiché le colloca in una cornice di senso in cui i bisogni fondamentali dell’individuo non appaiono più disconnessi dal funzionamento complessivo del cosmo del quale questi fa inesorabilmente (e meravigliosamente) parte. Ecco, è la via lungo la quale la mente del bambino si volge alla visione di se stesso come agente cosmico positivo».