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Lo studio: i media con schermo influenzano negativamente la capacità di immaginazione dei bambini

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«Sebastian P. Suggate e Philipp Martzog dell’Università di Regensburg hanno concluso che i media con schermo influenzano negativamente la capacità di immaginazione dei bambini. I risultati sono stati pubblicati ad aprile 2020 in Developmental Science»: a segnalarlo è il gruppo Eliant Europa
Lo studio: i media con schermo influenzano negativamente la capacità di immaginazione dei bambini
«Sebastian P. Suggate e Philipp Martzog della Cattedra di Pedagogia scolastica dell’Università di Regensburg hanno esaminato e potuto dimostrare che i media con schermo influenzano negativamente la capacità di immaginazione dei bambini. I risultati sono stati pubblicati ad aprile 2020 in Developmental Science, la rivista leader nel campo della Psicologia dello sviluppo / Psicologia pedagogica»: a segnalarlo è il gruppo Eliant Europa.
«Si è evidenziato – prosegue Michaela Glöckler del team di Eliant – in quale misura lo sviluppo di una sana capacità di immaginazione nei bambini dipenda dall’attività senso-motoria nei processi di apprendimento. Nell’esperimento sono stati esaminati a distanza di dieci mesi 266 bambini di età compresa tra i tre e i nove anni. La “mental imagery”, cioè la capacità di immaginazione mentale, risultava significativamente più o meno limitata a seconda del tempo trascorso dinanzi allo schermo. I ricercatori hanno scoperto che la capacità di immaginazione, come centro della potenzialità di pensiero, poggia su due pilastri: da un lato sulla creazione attiva di immagini, dall’altro sulla pienezza delle esperienze senso-motorie».
«Dal momento che i media con schermo sottraggono ai bambini la creazione attiva di immagini, e forniscono immagini preconfezionate, viene repressa la capacità di creazione immaginifica propria – aggiunge Glöckler – Inoltre, stando seduti dinanzi allo schermo le attività senso-motorie non vengono praticamente prese in considerazione. Perciò è stato possibile stabilire con elevato grado di significatività che quanto più lungo è il tempo di esposizione allo schermo di un bambino, tanto più fortemente viene limitata la capacità di immaginazione mentale».
«Dato che la pandemia da Covid 19 ha elevato in maniera drastica la durata di esposizione allo schermo non solo nel tempo trascorso a casa, ma anche nelle attività scolastiche, emerge qui un’urgente necessità di riflettere su cosa dobbiamo ai bambini in particolare nei primi nove anni di vita, in cui lo sviluppo senso-motorio e la collegata maturazione cerebrale sono assolutamente in primo piano» spiegano ancora da Eliant.
Il gruppo Eliant ha attivato una petizione ( che si può sottoscrivere qui) per il mantenimento della libertà di scelta in Europa. I responsabili nelle scuole materne ed elementari, per Eliant, dovrebbero poter «decidere consapevolmente per un insegnamento analogico impegnato, al fine di evitare di mettere a rischio il sano sviluppo cerebrale dei bambini, che per lo più sono già soggetti a casa a un’eccessiva esposizione agli schermi».

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