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Neuropsichiatria infantile: l’istituto di Bollea a rischio chiusura

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La vedova del professor Giovanni Bollea lancia un appello, raccolto anche da Beppe Grillo, perchè non si chiuda l’unico istituto pubblico di neuropsichiatria infantile del centro-sud.
Ecco l’appello raccolto e rilanciato anche da Beppe Grillo.
“Sono Marika Bollea, moglie del Professor Giovanni Bollea, ormai vedova da 2 anni. Giovanni è stato il padre fondatore della Neuropshichiatria infantile italiana. Ha scritto 270 opere scientifiche e fondato 350 centri di Neuropsichiatria Infantile e Neuropsicopedagogia in giro per l’Italia che portano il suo nome. Ora che è defunto vogliono chiudere l’Istituto che versa in condizioni finanziarie disastrose, senza denaro neppure per per gli inservienti delle pulizie, figurarsi per le borse di studio dei medici specializzati. Hanno ridotto gradatamente i posti letto e non sostituiscono i medici che vanno in Pensione per diminuire di fatto l’organico e portarlo gradatamente alla chiusura. La Polverini prima di andarsene ha dato circa 10 miliardi di vecchie lire al Bambin Gesù, Ospedale Neuropsichiatrico vaticanista che rifiuta l’Istituto laico fondato da Giovanni e dato all’Università e alla città di Roma. Non si può lasciar morire (per poi chiuderlo) l’Istituto di Neuropsichiatria Infantile fondato da Giovanni Bollea, mentre le madri aspettano anche 6 mesi una visita, pur di essere aiutate dai suoi validissimi allievi.” Marika Bollea

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