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Ovulazione e mestruazione

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Un passo tratto dal libro “Mestruazioni. La forza di guarigione del ciclo mestruale dal menarca alla menopausa.

Titolo: Mestruazioni – La forza di guarigione del ciclo mestruale dal menarca alla menopausa
Autore: Alexandra Pope
Editore: Editrice AAM Terra Nuova
cod. EA015 – PP. 192 – € 15,00
(prezzo abbonati € 13,50)

Durante il ciclo si rivela tutta la complessità della vita: il positivo e il negativo, la gioia e il dolore, la certezza e la totale perdita di significati. Dal momento del menarca fino alla menopausa la donna, eccetto durante la gravidanza, viaggia tra due mondi: l’ovulazione e la mestruazione.
Spesso si considera l’ovulazione lo scopo stesso di tutto il ciclo e la mestruazione una seccatura che bisogna sopportare per ritornare alla fertilità. Alle donne che non desiderano figli o sono contente di quelli che hanno già avuto, a volte si consiglia un’isterectomia. Ritengo che questa visione parziale del ciclo sia l’inizio del problema. Come donne è importantissimo comprendere la totalità del processo; la nostra capacità di avere figli è soltanto una parte. Di fatto siamo in continuo movimento tra due mondi, ognuno con le proprie regole fisiche, psicologiche e spirituali. La chiave d’accesso a ciascun mondo sta nell’esperienza individuale.

All’inizio del mio corso sulla salute mestruale chiedo alle partecipanti di descrivere con degli aggettivi come si sentono in entrambe le fasi del ciclo. Ecco alcune delle parole più ricorrenti per la fase ovulatoria: sociale, sensuale, sicura, decisa, normale, potente, gioiosa, aggraziata, entusiasta, sexy, passiva, efficiente, produttiva, intelligente, altruista, armoniosa, affidabile, equilibrata, responsabile, compassionevole, felice, energica, chiara, forte, concentrata, in salute, logica.
Per la maggioranza delle donne questo è il periodo “buono” perché avvertono un senso di ordine ed equilibrio nelle loro vite. Ci si sente piene di energia, efficienti e a proprio agio con gli altri.

A livello archetipico nell’ovulazione la donna incarna il ruolo della Madre, i seni gonfi di latte per nutrire il mondo intero, la donna pacificatrice. Si sente focalizzata, senza l’interferenza di scomode emozioni, il pensiero è chiaro e logico, si è in grado di fare, produrre e tenere sotto controllo ciò che ci riguarda, tutte qualità a cui si dà molta importanza e che di solito vengono attribuite al Maschile. Durante l’ovulazione la donna emerge dalle acque, è attiva nel mondo e diretta verso la meta.

La fase premestruale invece disturba e minaccia: il sole sparisce dietro le nuvole e, quel che è peggio, la terra ci trema sotto i piedi. Queste sono le espressioni che le donne usano per descriverla: sola, gonfia, grassa (omino Michelin), impotente, fuori, schiacciata, senza controllo, brutta, impacciata, vulnerabile, profonda, paurosa, sensibile, rancorosa, isolata, con la testa fra le nuvole, introspettiva, triste, confusa, intuitiva, sensitiva, stagnante, pungente, acerba, viziosa, con una rabbia atomica, esausta, sconcentrata, incerta, depressa, suicida, autocritica, con disprezzo per me stessa, perduta, bloccata, irritabile, voglia di nascondermi, la gemella cattiva, senso di separazione, dottor Jekyll e Mr. Hyde.

Che quadretto! Questo è l’altro lato dell’ovulazione: il mostro brutto e pericoloso che emerge dalle acque e viene a portarci via. La donna si sente smarrita, che ha perso il controllo e il senso della vita. Ora è sott’acqua e nuota, senza protezione, in un mare scuro invaso da squali. A volte con questa sensazione si avverte un senso di potere, di un potere senza controllo. Se non esercitato contro se stessa con depressioni, sentimenti di suicidio o una feroce autocritica, la donna tende a scaricare la forza di potere sbrigliato sugli altri.
I suoi seni si sono asciugati e non le rimane nulla da offrire ad un mondo sentito come irritante e inopportuno. Se la sua identità è basata molto sul dare, in questo momento è confusa e soffre nel non riconoscersi più.

Al tempo stesso è immersa nel sentire una serie di sensazioni inesplicabili e non sempre appropriate. Nel buio si percepisce la presenza della luce, una forte intuizione, una potente sessualità e grandi sogni, ma sono parte di un intrico inestricabile. Per molte donne l’arrivo del sangue è un momento di trasformazione, anche coloro che soffrono di dolori mestruali iniziano ad avvertire una sorta di piacere (sollievo, desiderio di lasciare andare, di immobilità, pace, beatitudine, estasi, radicamento, autorevolezza, sogno, ispirazione). Lara Owen ha scritto che i primi due giorni solitamente ci spingono a lasciare andare, a ripulirsi delle tensioni del mese trascorso. Stiamo letteralmente cambiando pelle: il rivestimento dell’utero, un’ottima metafora della muta psicologica. È una specie di morte a cui non si può far altro che arrendersi. Via via che ci svuotiamo, creiamo uno spazio in cui la vita possa riemergere, la nostra e quella che il corpo sarà nuovamente in grado di creare. Questo momento è particolarmente adatto per guardare la nostra esistenza, vedere in che direzione stiamo andando e, attraverso il rituale, allinearci con quello che vogliamo davvero (Owen, 1998).

Dopo l’imprevedibilità del premestruo, il sangue è un grande sollievo, ma, per alcune, rimane un passaggio difficile. Il mestruo richiede immobilità, una qualità difficilmente reperibile nel nostro mondo organizzato e frettoloso. Lo stare ferme può essere snervante perché non tutte sono abituate a sostenere uno spazio emotivo fatto di sensazioni, alcune piacevoli e altre spiacevoli. Fino a quando il corpo non si ferma, le donne ignorano questa loro esigenza di solitudine e silenzio. Tale ricchezza di sensazioni è molto positiva: il punto non è che le mestruazioni ci espongono alla nostra complessità emotiva, ma che la società attuale non sia in grado di convivere questa esperienza. Racchiuse in anguste definizioni di noi stesse, immaginiamo di poter essere felici senza mai intravedere l’altra faccia della luna: non capiamo che i muscoli emozionali che ci portano attraverso la terra desolata della disperazione sono gli stessi che ci sorreggono nella grande felicità.

Il fatto che la donna durante il ciclo viva esperienze così contraddittorie, testimonia la portata e il respiro della sua umanità: non ha bisogno di farmaci che sopprimano gli aspetti più brutti e pericolosi, e la facciano tornare “normale”, piuttosto dev’essere guidata a conoscersi, valorizzarsi e onorare la sua conoscenza. Ha bisogno di imparare il linguaggio della sua vita interiore tanto quanto quello esterno. Il dottor Weill esalta l’importanza delle sensazioni, positive o negative che siano, per rafforzare le funzioni vitali del corpo, affermando che l’apatia, più che le emozioni negative, rappresenta il maggior ostacolo alla guarigione spontanea (Weill, 1990).

La confusione emotiva delle mestruazioni è l’antidoto alla prevedibilità e all’ordine eccessivo: porta colore e ci rende morbide; ci impedisce di essere automi, macchine preposte al fare, e ci ricorda di altre qualità più sottili e profonde; con lo scorrere del sangue ci riporta coi piedi per terra ricollegandoci al corpo, avvolge la fredda logica e la scalda con le sensazioni e i sogni. Metaforicamente le mestruazioni ci riempiono e gonfiano (a volte anche troppo!) e sono una medicina di per sé (Slayton, 1990).

A cosa prestare attenzione
In questo mese aggiungerete un ulteriore ambito di osservazione del ciclo mettendovi in sintonia con le diverse fasi che lo compongono e l’intelligenza che opera in ciascuna. Diverrete anche consapevoli del passaggio da uno stato a quello successivo. La donna vive due poli opposti: l’ovulazione e la mestruazione. Intorno a ciascuno di questi poli si apre un campo di coscienza sia psicologico che spirituale. È come avere dentro due correnti alternate di energia che io chiamo mente ovulatoria e mente mestruale: ognuna offre diverse modalità di intelligenza e modi di essere. In contemporanea vivete sia l’una che l’altra, ciò che cambia è quanto emerge in superficie e quello che risulta amplificato. Passando da un polo al successivo si sperimenta una fase transizionale in cui non si è né l’uno né l’altro. Per la maggior parte delle donne non c’è una linea di demarcazione netta, il percorso assomiglia piuttosto al sole che sorge, intensifica la sua luce a mezzogiorno e poi ridiscende verso il calar della notte. Il mezzogiorno è l’ovulazione, la notte è la mestruazione. L’alba, quando la notte entra nel giorno, e il tramonto, quando il giorno sparisce nella notte sono momenti sacri, i tempi di transizione o limbo, in cui non siamo né di qua né di là. Le ore di alba del mestruo sono la preovulazione, e quelle del tramonto dell’ovulazione sono nel premestruo. Anche queste fasi di passaggio posseggono il loro carattere distintivo, i loro scopi e le loro opportunità.

Che cosa fare per prendersi cura di Sé
Aggiungete l’ingrediente lentezza ai due giorni prima e soprattutto ai primi due di mestruazione, cercate di organizzarvi in modo da potervelo concedere. Decidete di regalarvi almeno il 10% (poco, per cominciare) di qualcosa: sarà il simbolo di quanto vi volete accudire durante i “vostri giorni”.

-Tracciare le fasi
Continuate a restare in ascolto della vostra vita interiore, come avete fatto il mese scorso. Gli ormoni responsabili dei cambiamenti del vostro corpo, dei diversi livelli di energia e degli sbalzi d’umore sono stati individuati e oggi hanno un nome, ma più che a conoscere le cause fisiologiche dedicatevi a sentire e prendete nota di quello che succede dentro di voi.
-Pre-ovulazione
Quando la carica mestruale comincia ad allentarsi e vi preparate ad uscire dai giorni del sangue, prestate attenzione al vostro stato d’animo interiore, la qualità del vostro legame con il mondo. Ascoltate i vostri sogni, i gusti, le attività, la carica energetica e il livello di fiducia in voi stesse mentre esternamente continuate a svolgere le normali attività. Che parola o immagine useresti per descrivere questo momento? Che qualità ha la tua energia? Come ti relazioni con il mondo esterno? Quali sarebbero le tue tendenze naturali se non avessi altro a cui pensare? Quali sono le opportunità di questa fase? Usa il quaderno o la mappa del sogno mestruale per rispondere a queste domande.
-Ovulazione
In questa fase forse non riconoscerete il momento esatto in cui ovulate, ma sarà una sensazione che vi accompagnerà per qualche giorno. Per comprendere a fondo come vi sentite, ponetevi le stesse domande che vi ho proposto per la pre-ovulazione.
-Premestruo
Il ciclo si sposta nuovamente in una fase chiamata premestruo. Per alcune questo momento si annuncia in modo piuttosto irruento, per
altre è un passaggio graduale. Ancora una volta aiutatevi con le domande che seguono e annotate i vostri pensieri sul diario.
-Mestruazione
Alcune donne entrano in questa fase con la comparsa del sangue anche se credo che si possa avvertire già qualche ora o addirittura qualche giorno prima. C’è un momento di straordinario improvviso distacco dal mondo: si entra in un altro spazio. A volte ce ne accorgiamo solo quando ci siamo dentro oppure lo colleghiamo all’esperienza dei giorni precedenti, non ha importanza. Il vero obiettivo è quello di affinare la propria consapevolezza in modo da costruire un contenitore in grado di accogliere le forze che emergono dal profondo. Rispondete anche questa volta alle domande…

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