Pandemia: quando la paura batte cassa

Dopo gli allarmismi infondati per l’influenza H1N1 che hanno imperversato per mesi e mesi nell’autunno e inverno scorso con miliardi di euro buttati al vento per vaccini mai utilizzati, il mondo medico e farmaceutico ha già affilato le armi e si prepara a tornare alla carica. È in gestazione il prossimo allarme-influenza e molto fa pensare che, come ogni anno, imperverseranno annunci catastrofici e grandi paure. La trama di questa commedia è destinata a ripercorrere tappe ormai note: i riflettori vengono puntati su un virus influenzale, si diffonde l’allarme, i media si concentrano sull’argomento per settimane o mesi, poi arriva l’annuncio che le multinazionali del farmaco hanno individuato un vaccino e «finalmente» il vaccino arriva sul mercato, ormai atteso e invocato, qualunque sia il prezzo.

Dopo la debacle dell’H1N1, gli ambienti scientifici si sono velocemente riorganizzati e ripresi dalle critiche dalle quali sono stati investiti, e i primi sussulti di riscatto si erano già colti quando ancora l’Oms non aveva dichiarata conclusa la pandemia della cosiddetta «swine flu» (influenza suina). Ci si preparava il terreno per non gettare al vento gli sforzi compiuti dalle industrie
e alla fine della primavera scorsa qualche veterinario eccellente della Fao già aveva preannunciato, senza peraltro chiarire e spiegare il concetto, che «il virus H1N1 pandemico si trasformerà l’autunno prossimo nel virus dell’influenza stagionale, per il quale verrà messo a punto un unico vaccino»….

Sempre nell’articolo:

>> Allarmi eccessivi e spreco di risorse finanziarie

>> Le ombre sull’operato dell’Oms

>> L’epidemia che non c’è

>> I medici ignorati

>> Conflitti d’interesse

La versione completa dell’articolo è disponibile nel numero cartaceo Settembre 2010 di Terra Nuova o come eBook.

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