Piscine: l’effetto del cloro sui più piccoli
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Uno studio italiano ha lanciato l’allarme sul rischio di asma per i piccoli frequentatori di piscine. Secondo i ricercatori del dipartimento di pediatria dell’Università di Pad, i bambini che frequentano assiduamente le piscine hanno maggiore probabilità di sviluppare l’asma. Sembra esserci dunque un rapporto diretto tra l’insorgere dell’asma – soprattutto di tipo allergico – nei bambini e l’esposizione prolungata ad ambienti clorati. «Respirare a lungo aria contenente cloro e derivati (cloramine) altera la permeabilità dei bronchi favorendo così sensibilizzazioni allergiche e predisponendo all’asma » spiega il professor Eugenio Baraldi, uno degli autori dello studio. «Bisognerebbe evitare di portare i bambini molto piccoli in piscina, soprattutto se al di sotto dei 2 o 3 anni, una raccomandazione che è decisamente in controtendenza rispetto alle recenti mode. Studi a livello internazionale hanno dimostrato come gli atleti che praticano nuoto a livello agonistico, ovvero più di tre volte la settimana, siano maggiormente esposti ad una infiammazione delle vie aeree».
Allergie, asma e bronchiti
Ad occuparsi da tempo di questo problema è un collega belga del professor Baraldi, il professor Bernard, del dipartimento di salute pubblica dell’Università di Louvain a Bruxelles. In uno studio pubblicato nel 20072 il professore, insieme alla sua equipe, ha studiato 341 bambini dai 10 ai 13 anni che frequentavano le piscine di Bruxelles dove la presenza di tricloramina nell’aria era di 0.3-0.5 mg per metro cubo. Ne è risultato che i soggetti che frequentano le piscine dove si usa cloro sono maggiormente predisposti ad allergie, asma e bronchiti ricorrenti, soprattutto se hanno meno di 6-7 anni di età……..
La versione completa dell’Inchiesta è disponibile nel numero di Marzo 2009 di Terra Nuova disponibile anche nella versione eBook.
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