Senza pannolino: le domande frequenti
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di Laurie Boucke
Terra Nuova Edizioni
cod. EA005 – pp. 200 – euro 13,00
Questo libro tratta della comunicazione e della collaborazione con i neonati per realizzare, con amore, tenerezza e gradualità, ciò che viene indicato comunemente come educazione precoce al vasino, apprendimento dell’igiene dei bisogni ecc. Ma attenzione, non confondete questo metodo con l’educazione tradizionale occidentale. Il periodo ideale per iniziare a familiarizzare il neonato con il vasino va dalla nascita ai 4-5 mesi, quando si apre la prima “finestra” di opportunità per questo tipo di apprendimento.
La peculiarità di questo metodo risiede nel fatto che i genitori iniziano l’attività educativa prima ancora che il neonato sia in grado di stare seduto in modo autonomo, anziché aspettare il momento in cui il bambino muove i primi passi, così come avviene normalmente. Il periodo migliore per prendere in considerazione questo metodo è durante la gravidanza o le prime settimane/mesi dopo il parto.
Chi può fare uso di questo metodo?
Questo libro è destinato a neo-genitori, futuri genitori, nonni, tate e chiunque altro sia interessato a lavorare con un neonato per condurlo in modo paziente e amorevole al controllo degli sfinteri nell’età più precoce possibile. Neonato è la parola operativa, distinta e opposta a piccolo che muove i primi passi; chi assiste comincia a lavorare in modo coordinato con un neonato già a partire dai primi mesi di vita. Questo metodo non ha la pretesa di poter essere adottato da tutti i genitori, ma certo tutti i genitori dovrebbero almeno conoscerlo per poi essere in grado di scegliere in che modo educare al vasino i loro bambini. Anche i pediatri e le altre figure che operano in campo medico e sanitario dovrebbero conoscere questo metodo in modo da essere in grado di discuterne coi genitori che chiedono informazioni a riguardo.
Il metodo di educazione precoce al vasino è utilizzato principalmente da:
– un genitore in grado di prendersi cura direttamente del neonato almeno durante i primi 1-2 anni;
– un genitore che lavora fuori casa, ma che può contare sull’aiuto di una persona di fiducia (parente, baby-sitter o amico) o di un piccolo team di aiutanti disponibili.
Cosa occorre?
Tempo, diligenza, pazienza e pratica. Se non possedete queste qualità o non siete in grado di organizzare l’assistenza di cui avete bisogno, questo non è il metodo adatto a voi.
Quanto tempo occorre?
L’apprendimento di questo metodo è un percorso graduale e un processo di comunicazione che continua per molti mesi, così come avviene nell’apprendere a camminare o a parlare. Come altre importanti abilità, richiede mesi di pratica. I genitori che iniziano questo percorso prima che il loro piccolo abbia 5 mesi di età si devono aspettare di terminare attorno ai 2 anni.
In molti casi l’obiettivo si raggiunge intorno ai 18 mesi, ma per poter svolgere il lavoro con un atteggiamento mentale rilassato e paziente, i genitori debbono essere preparati a tempi più lunghi. Se si finisce prima, tanto meglio. L’età minima di completamento di cui ho esperienza negli Usa è di 10 mesi (consultare il Capitolo 10 per ulteriori dettagli), ma si tratta di un ottimo risultato, molto difficile da ottenere. Ed è per questo consigliabile non farne il proprio obiettivo. In termini di tempo richiesto, intimità e legame, questo metodo può essere considerato simile all’allattamento. Chi si prende cura del neonato deve prestare impegno e amore. Non è certo un metodo adatto a genitori frettolosi. Aspettarsi troppo, in troppo poco tempo, può portare all’abbandono dell’impresa.
Le mamme che non si limitano alla definizione occidentale standard di addestrato alle funzioni fisiologiche sono più aperte al riconoscimento, apprezzamento e godimento di diversi gradi e stadi di evoluzione lungo il percorso, e questa nuova prospettiva produce una diversa risposta alla questione di quanto tempo ci vuole. A seconda delle circostanze (età d’inizio, curva di apprendimento individuale, buona salute, ambiente positivo, coerenza da parte di chi se ne prende cura ecc.) e della definizione che si dà del termine addestrato al vasino (abilità di fare i bisogni su suggerimento, abilità di trattenere e aspettare a farla, importanza o mancanza di fattori inerenti al vestiario, totale indipendenza in relazione all’uso del vasino), generalmente occorrono da 6 mesi a 2 anni.
È sicuro?
Naturalmente! È stato fatto ogni sforzo per fornire linee guida appropriate e sicure per provare con il vostro neonato. Se le linee guida vengono seguite correttamente, il neonato non corre alcun rischio di tipo psicologico o fisico. Punizione, rabbia e controllo non fanno parte di questo metodo. Ai genitori è invece richiesta: pazienza, dolcezza, osservare e rispondere tempestivamente ai segnali del neonato ogni volta che sia ragionevolmente possibile, nonché un’attenzione intelligente, vigile e amorevole.
Come so quando ha bisogno di farla?
Per sapere quando il neonato è in procinto di fare i suoi bisogni, si possono utilizzare diversi metodi e imparare a riconoscere i segnali specifici:
– cadenza temporale (scandita dall’orologio);
– segnali e suggerimenti (compreso il linguaggio del corpo e i suoni);
– schemi nei tempi di evacuazione;
– intuito e istinto.
Funziona veramente?
Sì, ma non senza pratica e sforzo. Il successo non arriva da solo. Occorre l’impegno consapevole di almeno un adulto e alcuni mesi di perseveranza. Nella maggior parte delle situazioni, a partire dai primi giorni o settimane si avranno ricompense giornaliere, sia per il neonato, sia per chi si prende cura di lui. Inoltre, la comunicazione del neonato viene riconosciuta e incoraggiata. In genere, i neo-genitori risultano sorpresi dal grado di consapevolezza del neonato e sono eccitati quando fanno esperienza di questa forma particolare di comunicazione e di comprensione con il loro piccolo.
Il piccolo dev’essere nudo?
Non è un requisito obbligatorio. Molti genitori fanno indossare al loro neonato un pannolino o calzoncini da training tra due visite successive al vasino, mentre altri preferiscono lasciarlo con il sederino totalmente nudo per la maggior parte del tempo. In breve, è questione di preferenza e di scelta di stile di vita.
È possibile iniziare anche a 6 mesi o più?
Se questo metodo vi piace, se vi sembra appropriato per voi e per il vostro neonato, sì, vale la pena provare nonostante tutte le paure. Sebbene la prima e più efficace fase di apprendimento finisca in genere verso i 4-5 mesi di età, alcuni neonati rimangono ricettivi al di là di questo termine. In ogni caso, altre opportunità si aprono in tempi differenti durante la crescita.
Per esempio, molti bambini sono pronti di nuovo per l’apprendimento delle funzioni attorno all’età di 8-12 mesi, 18 mesi e/o 24 mesi. Dato che ogni bambino è unico, non si può sapere in modo certo quando il vostro sarà nuovamente ricettivo all’apprendimento una volta superata l’età di 5 mesi. A seconda dell’età, potrebbe essere necessario modificare leggermente l’approccio.
Si può applicare solo parzialmente e anche se va all’asilo nido?
Molte famiglie lo fanno. E se lo fate in modo abbastanza coerente, la cosa non confonde il vostro bambino. Sforzatevi di fargli fare i bisogni nel vasino in modo abbastanza regolare seguendo una scansione ottimale e ovvia quando siete a casa, come cosa da fare per prima al mattino; dopo il sonnellino; prima di andare a letto, di notte (se decidete di alzarvi); nei fine settimana e durante le vacanze. Sollecitate l’aiuto di altri componenti della famiglia, compresi i fratellini. Quando entrambi i genitori lavorano e non possono rimanere in casa per seguire il bambino, alcune famiglie addestrano una persona di fiducia che si prende cura e resta a casa con il neonato durante le ore lavorative.
Altri combinano l’educazione al vasino con l’insegnamento all’utilizzo del water per i fratellini più grandi. Se pensate di mandare il piccolo all’asilo nido, cercatene uno che sia aperto all’educazione precoce al vasino o che sia disposto a portare il neonato al vasino ogni volta che occorra, magari insieme ai bambini che cominciano a muovere i primi passi. In ogni caso cercate degli asili nido che come minimo siano disposti a cambiare spesso il vostro neonato.
Funziona anche con un bambino ai primi passi e con i gemelli?
Molte famiglie sentono parlare per la prima volta dell’educazione al vasino quando accanto al neonato hanno un bambino che inizia a camminare. In questi casi, va bene usare questo metodo con entrambi. Lo stesso vale con i gemelli. Da una parte ciò richiederà più impegno, ma d’altra parte due o più bambini tendono a incoraggiarsi, ispirarsi e motivarsi a vicenda. Anche se applicata part-time, l’educazione al vasino permetterà di mantenere viva la consapevolezza dei bambini riguardo ai loro bisogni, mettendoli in grado di anticipare al massimo la capacità di controllo.
La gente penserà che sono matta?
C’è gente che fa obiezione verso ogni stile di vita che si discosta da quello convenzionale, ma non lasciatevi scoraggiare. Sin dagli scorsi anni Cinquanta il mondo occidentale è stato indottrinato a temere e rifiutare ogni tipo di apprendimento precoce riguardo alle funzioni fisiologiche. Nei fatti, l’educazione neonatale al vasino è stata rimossa e sradicata dalla nostra cultura, e questo ci fa dire che stiamo affrontando una battaglia non certo facile. Anche quando i nostri genitori (o nonni) ci dicono che tutti noi (o i nostri genitori) abbiamo appreso l’uso del vasino a 8-12 mesi, tendiamo a non credere loro e riteniamo che stiano esagerando.
Fortunatamente, le cose stanno cambiando e l’informazione su una maggiore precocità al vasino si sta sempre più diffondendo. Oggi, sempre più genitori appaiono aperti e interessati ai vantaggi e svantaggi di questo metodo. E soprattutto valutano negativamente il fatto di essere stati tenuti all’oscuro della possibilità di un’educazione precoce al vasino. Ci sono pediatri e altri professionisti in campo medico che propugnano la tecnica del vasino per neonati. Un numero sempre maggiore di medici negli Stati Uniti e in molti paesi europei sta cominciando a riconoscere il fatto che c’è molto denaro, più che verità e ricerca pura, dietro certe abitudini oramai consolidate (vengono in mente pannolini usa e getta e libri di facile vendita) e sono meno spaventati dall’azione delle lobby contrarie all’educazione neonatale al controllo dei bisogni fisiologici.
A mano a mano che la consapevolezza si diffonde, ci sarà sempre meno resistenza e paura verso questo metodo dolce di educazione al vasino.
Quali sono i principali benefici?
I tre grandi vincitori premiati da questo metodo sono i neonati, i genitori e l’ambiente. Ecco, in sintesi, i numerosi vantaggi del sistema:
– esso rinforza i legami attraverso la maggiore intimità, il miglioramento della comunicazione e la pazienza amorevole;
– dà una risposta al bisogno dei neonati di comunicare i loro bisogni e facilita in qualche modo una loro regolarizzazione temporale;
– si inserisce nella prima fase di apprendimento (periodo sensibile) utile per imparare il controllo dei bisogni;
– stimola nei neonati il contatto con il corpo;
– aiuta l’ambiente salvando alberi, acqua, petrolio e terra;
– riduce l’uso dei pannolini;
– permette ai neonati di conseguire un buon controllo entro 12-15 mesi;
– consente ai neonati di completare l’educazione al vasino a un’età relativamente giovane (24 mesi circa);
– libera i neonati dai pannolini e da tutti i fattori negativi associati (massa voluminosa tra le gambe, assorbimento di sostanze chimiche, arrossamenti ecc.);
– riduce il rischio di infezioni del tratto urinario;
– elimina l’enuresi (letto bagnato);
– impedisce il verificarsi di eruzioni cutanee da pannolino;
– rispetta l’igiene evitando che i neonati rimangano per lungo tempo a contatto con feci e urine;
– elimina incidenti imbarazzanti per i piccoli ai primi passi;
– consente un notevole risparmio sull’acquisto di pannolini usa e getta e sui costi di lavanderia.
Testo tratto da pagina 37 e seguenti del libro.