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Vaccini: tre risoluzioni approvate in commissione alla Camera

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La commissione Affari Sociali della Camera ha approvato tre risoluzioni presentate dai deputati del Pd, M5s e Sel, che intervengono in materia di vaccinazioni. Ecco cosa si prevede.
Non è stata introdotta né chiesta alcuna modifica alla normativa attualmente in vigore sull’ingresso a scuola per i non vaccinati, normativa che quindi resta invariata e che garantisce l’accesso e la frequenza.
Il Pd nella sua risoluzione impegna il Governo ad attivarsi per «recuperare la flessione delle vaccinazioni contro la polio nella prima infanzia, delle vaccinazioni contro morbillo e rosolia nell’infanzia, ma anche promuovendo campagne di recupero dei non vaccinati tra gli adolescenti ed i giovani adulti». Stessa cosa è stata chiesta per le vaccinazioni antinfluenzali.
A livello nazionale, l’obiettivo – si legge nel testo – è quello di «rafforzare il sistema vaccinale in autorevolezza, trasparenza, indipendenza, omogeneità, capacità di ascolto e flessibilità». [ Ricordiamo come sia emerso che il 55% di coloro che hanno sottoscritto il nuovo piano nazionale vaccini sia portatore di un conflitto di interesse personale con aziende produttrici di vaccini]
Quanto ai possibili effetti avversi, viene prevista l’istituzione di un sistema standardizzato di raccolta delle reazioni avverse ai vaccini, «verificate da un’unica Commissione nazionale indipendente che utilizzi i criteri metodologici internazionali».
La risoluzione del M5s punta all’avvio di iniziative che permettano in maniera omogenea, su tutto il territorio nazionale, «una dettagliata informazione ai cittadini per una scelta consapevole e condivisa». Prima delle vaccinazioni, viene chiesto ai pediatri di raccogliere «una dettagliata anamnesi dei genitori, dei parenti prossimi e del bambino stesso, considerando tutti i fattori che influenzano la salute di quest’ultimo nella sua globalità».
La risoluzione di Sel chiede un’omogeneizzazione dei calendari vaccinali di tutta Italia. Inoltre, prima dell’approvazione definitiva del nuovo piano nazionale di prevenzione vaccinale, si chiede un confronto con la comunità medica e scientifica al fine di «verificare l’effettiva congruità del piano e il rapporto tra costi economici e risparmi attesi, anche alla luce dei nuovi vaccini previsti».
[Al proposito, ricordiamo l’intervento dell’ex dirigente della Sanità del Piemonte, Vittorio Demicheli, che aveva definito su Il Sole 24 Ore il nuovo piano vaccinale come la fotocopia del calendario proposto dalle case farmaceutiche.]
Quanto alle reazioni avverse, nel documento viene previsto l’obbligo di segnalazione da parte del medico.
I testi delle risoluzioni sono scaricabili dall’allegato Pdf.

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