Japandi come cosa quando? Alcuni non avranno mai sentito nominare questa parola, altri l’avranno letta in giro, chissà dove. Magari chiedendosi: “È una roba che si mangia?”. E invece no: il Japandi è un vero e proprio stile di interior design, che premia le esigenze di chi intende mescolare due filosofie geograficamente lontanissime, ma con molti punti in comune. Il tutto nel nome del BIO. È davvero possibile realizzare questo incontro fra arredo giapponese e stile scandinavo? Scopriamolo insieme.
Cos’è lo stile Japandi
C’è un nuovo “sceriffo” in città, o meglio in casa. Si tratta del Japandi, uno stile che rappresenta un po’ un ibrido fra il minimalismo giapponese e l’arredo scandinavo. In fondo la parola “Japandi” chiarisce già la filosofia che si cela dietro questo incontro: perché è il frutto dell’unione delle parole “Japan” e “Scandi” (termine che si usa spesso per far riferimento all’interior design scandinavo). Alcuni hanno provato ad affibbiargli l’etichetta “Japanordic”, passata in disuso, perché davvero brutta da sentire. Ad ogni modo, ciò che conta è la sostanza e non il contorno semantico: lo stile Japandi è balzato sulle prime pagine delle cronache nel 2018, conoscendo un vero e proprio boom in Europa.
Merito di alcuni elementi condivisi dalle due filosofie, tra i quali l’amore per la natura, cosa che rende questa fusion stilistica perfetta per chi cerca l’arredamento bio. I due stili sembrano nati per convivere, anche se oggettivamente abbastanza diversi, entrambi si basano sul concetto del “basic”: ciò vuol dire che dall’arredo vengono banditi tutti quegli orpelli ed elementi dal solo fine estetico, concentrandosi esclusivamente sui fattori pratici. Ed ecco che, quando Japan e Scandi si fondono, nasce un design tradizionale ma moderno, raffinato, minimal, caldo e accogliente.
Questo stile si adatta in particolar modo alla camera da letto, sia per la scelta di materiali naturali, come il legno, il cotone organico, il lino, sia perché la semplicità favorisce la creazione di un ambiente rilassante, che favorisce il riposo.
Wabi Sabi e Hygg: stili a confronto
Prima di vedere come allestire una camera da letto in stile Japandi, occorre fare un piccolo approfondimento sulle peculiarità di questo trend. Il cuore pulsante del Japandi è, come detto, la semplicità: un elemento centrale sia nell’arredo giapponese che nello scandinavo. È un concetto che si basa sulla nozione giapponese del cosiddetto “Wabi Sabi”. Il termine Wabi Sabi vuol dire letteralmente “semplicità della vita nella natura” e “bellezza che si accompagna allo scorrere del tempo”. E’ uno stile che esalta l’imperfezione come prova di bellezza ed unicità, dalle ceramiche fatte a mano, alle lenzuola in lino o cotone grezzo, al legno non dipinto, con le sue venature naturali a vista.
Il Japandi pesca a piene mani anche dalla cultura “Hygge”: questo termine, adoperato anche all’interno dell’arredamento, non nasce in quest’ambito e si presenta come una vera e propria filosofia di vita. Hygge è il sentimento, la ricerca delle felicità attraverso le piccole cose quotidiane, ed il calore della vita familiare. In contrasto con l’ambiente aspro dei paesi nordici, Hygge è la creazione di un’atmosfera calda e confortevole all’interno della casa.
Diciamo che l’Hygge è un po’ una particolarità, perché in genere gli stili nordici sono molto freddi oltre che basici, prediligono colori come il blu, il bianco e il grigio tempesta. In altri termini, la filosofia Hygge crea un vero e proprio ponte che collega lo Scandi al Japan. E l’incontro che si realizza crea uno stile unico e inconfondibile. Nell’estetica Japandi, infatti, i toni neutri e chiari dello stile Scandi vengono bilanciati dal calore e dalla ricchezza delle palette Japan. Mentre la levigatura del design giapponese si attenua per merito della natura eclettica e rustica dello Scandi. Come risultato si ottengono delle linee molto pulite, una funzionalità dell’arredo eccezionale, una bellezza estetica impeccabile e un gioco di contrasti accattivante.
Il Japandi prende il meglio da entrambi gli stili, e riesce a sintetizzarli in un mix che non teme rivali nel mondo dell’interior design. Anche se si parla di due stili geograficamente agli antipodi, entrambi, da un punto di vista filosofico, battono sul medesimo approccio minimalista e bio, dunque orientato all’amore verso gli elementi naturali come il legno e le piante. Un altro pensiero che accomuna i due stili è il seguente: la casa non è una semplice struttura inanimata, perché deve rispecchiare lo stile di vita di una persona. E se quella persona ama la pace interiore, il relax in sintonia con il mondo naturale e la fuga dal caos, allora il Japandi è la scelta numero uno.
Arredare una camera da letto in stile Japandi
Come detto, lo spazio viene reinterpretato dando sempre la precedenza alla funzionalità, con pochi elementi ma buoni, senza cadere nella tentazione di decorare ogni parete od ogni angolo. La camera da letto in stile Japandi, ovviamente, non può fare a meno di piegarsi di fronte a queste regole: perché è l’epicentro del riposo, dove l’essere umano ricarica le batterie dormendo, in vista delle fatiche del giorno successivo. Quindi, nella camera da letto più che mai, serve creare un ambiente armonioso e Japandi.
I letti in legno Japandi, una ricerca on line.
Il letto, protagonista dell’ambiente in cui trascorriamo la maggior parte del nostro tempo, nella “bibbia” del Japandi è inevitabilmente in legno.
Ma vediamo insieme qualche modello. Sul sito di Viverezen, negozio on-line attivo dal 2006 e specializzato nel bio arredo giapponese, si è aggiunta da poco una collezione interamente dedicata allo stile Japandi, ovvero la Linea Copenaghen, che ha al suo interno diversi letti in legno, disponibili in varie colorazioni, e per ogni modello sono presenti comodini e cassettiere abbinati.
I letti Spectrum, Vestre e Sparta sono caratterizzati da una struttura imponente, assolutamente scarna e liscia nel caso dello Spectrum, decorata con semplici dettagli geometrici nel caso degli altri due letti. Le opzioni per questi modelli sono molteplici, è possibile richiedere un’altezza o una lunghezza maggiore, un incasso più o meno profondo per le doghe, e così via dicendo.
I legni utilizzati sono il lamellare di pino massello, più freddo e asettico, ed il faggio massello, che è caratterizzato invece da una tinta calda e rosata. E’ possibile scegliere diverse tinte, dall’immancabile verniciatura trasparente che mantiene il colore naturale del legno, allo sbiancato, al noce, al wengé, al teak. Tutti i colori adoperati sono rigorosamente biologici, e creano un effetto velato sul legno che ne mantiene le naturali venature.
Una menzione a parte per i letti Finn, Karin, e Livia, ed i relativi comodini e cassettiere. Questi modelli infatti giocano sul contrasto tra il freddo di un bianco opaco ed il colore naturale del legno, nell’apogeo della filosofia Japandi.
Questa linea di prodotti non è soltanto molto bella a vedersi, ma è molto attenta anche alla praticità. Oltre alle cassettiere e comodini abbinati, per diversi modelli è presente la versione del letto con cassetti o con vano contenitore. Il letto contenitore è un’altra opzione perfetta per la camera da letto in stile Japandi: si tratta della soluzione ideale per ottimizzare gli spazi e ridurre al minimo l’ingombro dato dagli armadi. Il tutto senza rinunciare alle solite caratteristiche dell’arredo bio: il legno, le vernici naturali, le tinte naturali.
Come scegliere il colore dei mobili
Un tratto distintivo dello stile Japandi è il mix dei toni legnosi chiari dello stile scandinavo, e delle nuance scure e calde dell’arredo giapponese. È un contrasto positivo, che rivive grazie alla scelta di complementi in legno di entrambi i tipi, da alternare non solo in camera da letto, ma anche in tutti gli altri ambienti. Potresti ad esempio scegliere di acquistare un letto in legno massello chiaro, e un comodino in legno in tinta scura. Chiaramente, a livello stilistico, non potrai mai rompere la regola principale: pur trattandosi di un’estetica ibrida, non devi mai fare a meno delle linee pulite ed essenziali del mobilio.
Altri elementi Japandi in stanza da letto
Ricordati che il minimal è un elemento fondante dello stile Japandi, e che la filosofia in questione rifugge dai complementi poco utili e dal mero fine estetico. Però qui va aggiunta una regola che finora ti abbiamo a malapena accennato: sì ai mobili, ma che siano pochi, perché un ambiente rilassante richiede molto spazio aperto. È un discorso che si applica anche agli accessori: dovrai sceglierli funzionali e pratici, e la decorazione dovrà essere sobria e tenue, come nel caso delle linee geometriche dei mobili scandinavi. Perché la geometria crea equilibrio, e lo stile Japandi attinge sempre da questa risorsa. Qualche idea per arricchire la tua camera da letto Japandi? Ad esempio i tappeti con trama geometrica.
In conclusione, il Japandi è uno stile d’arredo che riesce a condensare molti degli elementi propri del Japan e dello Scandi: l’attenzione verso la natura, l’amore per il minimal, il relax delle atmosfere e il contrasto fra i colori caldi e chiari.
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