Come ottimizzare la produzione degli oliveti in terreni soggetti a stress ambientale
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Se c’è un comparto di importanza cruciale per gli Stati dell’UE che affacciano sul Mediterraneo – e non solo in realtà, come dimostra il caso del Portogallo – questo è quello olivicolo-oleario. Qualcosa che interessa da vicino anche l’Italia, dove sono presenti oltre 538 varietà di alberi di olivo.
Per chi trae reddito dall’olivo, come per chi invece si adopera alla sua coltivazione in via del tutto amatoriale, ottimizzare la produzione appare fondamentale, così da ottenere risultati concreti.
Qualcosa che richiede particolare cura nel caso di oliveti soggetti a stress dove oggi è possibile fare specifici interventi. A tal proposito, uno dei più efficaci è la concimazione fogliare dell’olivo: una tecnica in grado di fornire le opportune quantità di micronutrienti, offrendo una nutrizione completa alla pianta.
L’olivicoltura negli ultimi anni
Nel corso degli ultimi 20-30 anni l’olivicoltura è diventata più intensiva, in particolare per la produzione di olio extravergine.
Ciò richiede, allo stesso tempo, considerevoli volumi d’acqua, con un impatto ambientale tutt’altro che irrilevante: da qui deriva anche una condizione di stress per i terreni.
L’Unione Europea si è mossa finanziando una serie di progetti utili a favorire la sostenibilità, inerenti temi come l’erosione del suolo, la tutela delle acque, l’adozione di tecniche efficaci, la gestione dei rifiuti, la tutela paesaggistica, coordinando misure di matrice agroambientale con altre di politica comunitaria.
I principali fattori di stress ambientale nel caso di un oliveto
I fattori che tendono a mandare in stress un oliveto sono molteplici. Scopriamoli insieme:
- Gelate tardive e/o precoci, le quali vanno a danneggiare la fioritura e la formazione delle olive, da cui viene poi estratto l’olio.
- Temperature elevate, ovvero superiori o uguali a 40/45 gradi. Diventano ancora più destabilizzanti qualora vi fosse una condizione di carenza idrica, più o meno importante: una problematica da contrastare, per quanto possibile, nel periodo più delicato per la produzione, quello che va da agosto a settembre.
- Livello di umidità superiore nell’aria: un fattore che favorisce la proliferazione di agenti patogeni.
- pH del terreno con valori troppo alti e scarsa presenza di sostanza organica: In questa condizione iniziano a manifestarsi dei problemi di assorbimento del ferro, del fosforo e di altri elementi indispensabili per l’olivo.
Gli accorgimenti per ottimizzare la produzione degli oliveti
La prima cosa da fare è certamente agire sulle cause, adottando gli interventi appropriati, in particolare attraverso la concimazione organica e fogliare.
In particolare, i biostimolanti fogliari vanno a stimolare la produzione di difese endogene della pianta, dandole tutti gli strumenti per superare le situazioni di stress che, alla luce del cambiamento climatico, si verificano con una frequenza crescente negli ultimi anni.