Se c’è un utensile versatile, all’interno dei lavori del fai da te, questo è proprio il compressore. Si tratta di un attrezzo che permette di realizzare diverse operazioni piuttosto diverse tra loro: il gonfiaggio degli pneumatici, l’attività di verniciatura attraverso l’integrazione con una pistola, ma anche levigare, perforare e persino disporre di aria per rifinire un lavoro oppure… per pulire le scarpe dopo una giornata trascorsa in mezzo alla natura!
Il modo più semplice per capire quale compressore scegliere è quello di partire dal definire l’uso che si intende farne. Vediamo le combinazioni tra la destinazione d’uso e le tipologie di compressore aria compressa più comuni!
Compressore portatile: quando sceglierlo
Come abbiamo accennato gli usi di un compressore possono essere molteplici, a cominciare da quello più comune per cui questo tipo di attrezzo viene impiegato: quello di gonfiare e sgonfiare le gomme di mezzi motoristici quali camper, moto, bicicletta e auto naturalmente.
Non solo, si tratta di una soluzione efficace anche per gonfiare oggetti come i materassini, palloni di vario genere, gommoni e articoli di tipo estivo. Il tutto con tempistiche davvero rapide.
La soluzione ottimale per quanto riguarda la scelta del compressore aria compressa in questo tipo di lavori?
Il modello più indicato è quello del compressore portatile: leggero, facile da trasportare e dalle dimensioni non troppo voluminose, l’ideale da tenere in un angolo della casa, in cantina o in garage.
Si rivela valido anche per quanto riguarda i lavori della quotidianità e, nel caso in cui venga inserita una pistola, permette di eseguire agilmente le operazioni di verniciatura. L’alimentazione è elettrica, cablata o a batteria.
Inoltre, il compressore aria compressa portatile rappresenta la soluzione ottimale per effettuare la pulizia di diversi oggetti: dalle scarpe, alle sacche, al computer e alla stampante.
È disponibile secondo dimensioni diverse, orientate in maniera orizzontale o verticale.
Quando preferire un compressore più potente
Il compressore portatile rappresenta il modello base per molteplici operazioni, ma quando si effettuano lavori di officina può non bastare e rivelarsi necessario scegliere una tipologia più potente.
Lavori come quelli che richiedono di levigare, avvitare e perforare, per i quali possono andare benissimo a livello di hobbistica i modelli fai da te, sempre che non si desideri disporre di una professionalità in più.
Quest’ultimo caso prevede l’impiego di soluzioni quali un compressore monocilindrico o bicilindrico. Entrambi vedono una minore maneggevolezza e trasportabilità rispetto al compressore aria compressa portatile, a cui aggiungono, però, maggiore potenza.
Rappresentano l’opzione da preferire per i lavori più impegnativi in officina o a livello pneumatico, che presentano tempistiche continuative.
Attenzione alle dimensioni della capienza
Un altro aspetto da considerare, sempre in relazione all’uso che si intende fare del compressore, è quello legato alla capienza, sempre legata all’uso che si intende fare dell’attrezzo.
In linea di massima, un compressore da 24 litri va benissimo per compiti domestici che vedono un uso non continuativo.
I compressori da 50 litri sono validi sia per i professionisti sia per gli hobbisti che presentano un livello più avanzato nell’uso.
Infine, per i compiti più impegnativi, in cui il lavoro avviene a livello continuativo, sono da preferire i compressori con un serbatoio dai 100 litri in sù.