Dal minimalismo alla dieta digitale: gli effetti dell’eccesso di “connessione”
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È già da tempo che le generazioni più adulte mettono in guardia la società dall’uso eccessivo di smartphone, Internet e tecnologie digitali, specialmente tra i più giovani. Non è una novità, infatti, che l’utilizzo intensivo di determinati strumenti possa portare a problematiche psichiche e fisiche, causando perdita di concentrazione, difficoltà a dormire, ansia, stress, disturbi d’autostima e molto altro ancora.
Insomma, come si legge nell’articolo di ExpressVPN, un eccesso di connessione ha naturalmente portato ad un bisogno di disintossicazione. Tale fenomeno, oggi, prende il nome di minimalismo digitale, ed è la diretta conseguenza di una sovra-esposizione alla quale, le persone, hanno iniziato a porre rimedio.
Troppi contenuti, troppe informazioni, troppe difficoltà nell’accertare che una notizia sia vera o falsa: nell’era delle post-verità, in tantissimi iniziano a sposare la filosofia del minimalismo digitale. Analizziamo più da vicino questo fenomeno.
Quali sono gli effetti dell’uso illimitato di web e tecnologie correlate?
Secondo quanto si legge tra gli studi della Fondazione Umberto Veronesi, l’eccessiva connessione provoca una sorta di “information overload“, ovvero un sovraccarico di informazioni; può indurre stress, difficoltà a concentrarsi e riduzione della capacità di prendere decisioni con lucidità.
Si tratta di un fenomeno che colpisce in particolare gli adolescenti, i più vulnerabili nello sviluppare una dipendenza da smartphone e internet, condizione spesso legata alla paura di essere tagliati fuori o di perdere informazioni importanti della loro cerchia.
Oltre agli effetti psicologici, l’uso eccessivo di dispositivi digitali è associato a insonnia, ansia, depressione e isolamento sociale, poiché la vita virtuale tende a sostituire quella reale, limitando le interazioni sociali autentiche.
È giusto parlare di dipendenza da smartphone?
Sì, la dipendenza da smartphone è ormai considerata una problematica riconosciuta. Questo tipo di dipendenza è paragonata a quella da sostanze, poiché attiva nel cervello meccanismi di gratificazione simili.
Il termine “nomofobia” descrive la paura di rimanere senza accesso allo smartphone, fenomeno che può causare comportamenti compulsivi, come il controllo ossessivo delle notifiche, e un malessere diffuso quando il dispositivo non è disponibile.
Sebbene l’Organizzazione Mondiale della Sanità non riconosca ancora formalmente la dipendenza da smartphone comedisturbo clinico, è evidente che i sintomi legati a questa condizione — isolamento, difficoltà relazionali, insonnia — richiedono una gestione attenta, soprattutto da parte di chi si prende cura di soggetti giovani o fragili.
Come bilanciare correttamente l’uso delle tecnologie?
Per raggiungere un equilibrio sano nell’utilizzo delle tecnologie, è necessario sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio comportamento digitale. A tale proposito gli esperti raccomandano di adottare una “dieta digitale“, cioè un approccio che mira a limitare il tempo passato online.
Per imparare a bilanciare il tempo che si trascorre tra PC e smartphone, bisogna stabilire regole chiare, specialmente a tavola o prima di dormire. Un altro modo per educarsi a un uso più consapevole è disattivare le notifiche non necessarie, in modo da non distrarsi quando si dedica del tempo alle interazioni reali.
La tecnologia non deve essere demonizzata, ma giustamente inquadrata nell’arco della nostra quotidianità, così come si fa con tutte le altre risorse di cui si dispone. È grazie alle nuove tecnologie che si può beneficiare di tanti nuovi diritti, vantaggi e comodità, per cui non occorre privarsene, bensì, imparare a usarla a proprio favore.
I benefici del minimalismo digitale
Il minimalismo digitale si pone come un antidoto agli effetti negativi della sovraesposizione tecnologica. Esso promuove l’uso intenzionale e ridotto delle tecnologie digitali, con focus solo sugli strumenti che aggiungono valore alla vita quotidiana. I benefici di questo stile di vita sono innumerevoli, sia sulla salute mentale che sul quella fisica.
Non c’è un vero e proprio “metodo” da seguire: tutto dipende dalle proprie abitudini e da quali sono da migliorare. L’obiettivo da perseguire e distaccarsi in modo consapevole, prediligendo le interazioni digitali o virtuali positive per la nostra esistenza. Per iniziare può essere utile fare una lista, o verificare, nell’arco della giornata, sul proprio smartphone, il tempo trascorso sulle varie app o su altri strumenti simili.
Le persone che imparano a dosare vita digitale e vita reale sperimentano maggiore capacità di concentrazione, miglioramento della qualità del sonno e una riduzione importante dei livelli di stress. Questa forma di auto-educazione permette di avere maggior controllo della propria vita digitale, trasformandola da una fonte di ansia a uno strumento positivo di crescita e sviluppo personale.
Photo by Wolf Art