L’impegno per l’economia circolare

Sono nate vere e proprie organizzazioni che attraverso i loro “facilitatori” sono attive sul territorio per aggregare le persone e diffondere la cultura della circolarità, intesa come visione del futuro che vogliamo costruire, per coniugare lavoro ed ambiente, contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica.

Il patto siglato a livello europeo, il green new deal, definisce la risposta ai cambiamenti climatici e ha come obiettivo di trasformare il Vecchio Continente nel primo blocco di Paesi a impatto zero entro il 2050, rispettando gli obiettivi intermedi fissati nell’agenda Europea 2030 e 2040.

All’interno di questo accordo l’Italia ha presentato un Piano Nazionale integrato Energia e Clima (Agenda 2030) con obiettivi di riduzione progressiva del 30 % di emissioni di gas serra, un aumento del 30 % dell’utilizzo delle energie rinnovabili ed un efficientamento nel consumo di energia primaria.

Oggi sempre più imprese anche di piccole dimensioni, dimostrano una nuova sensibilità verso i temi della decarbonizzazione e del risparmio energetico, della rigenerazione urbana e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Gli effetti di questa filosofia li vediamo anche nella filiera dell’industria cartaria, filiera sicuramente energivora ed idrovora dove gli impatti della produzione sull’ambiente richiedono il massimo impegno da parte dei produttori ad investire costantemente per ridurli  ai minimi termini.

Sulla spinta di questa nuova concezione si stanno sperimentando nuove tecnologie, ripensando a come riutilizzare  valorizzando gli scarti per farne una risorsa. Oggi abbiamo carte prodotte con fibre vegetali derivanti dagli scarti della frutta e delle piante come the o cacao. Questi prodotti, ecologici e compostabili, per loro natura interpretano perfettamente la filosofia di produzione sostenibile, coniugando l’aspetto della creatività innovativa e la tutela dell’ambiente.
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