L’industria cartaria è stata tra primi settori industriali ad avere pubblicato dal 1999 un Rapporto Ambientale che invita gli stakeholders e interlocutori ambientali a un dialogo trasparente e lontano dai luoghi comuni. Quest’anno il lavoro è stato scritto per la prima volta in collaborazione con Lega Ambiente con una piena condivisione di valori e con l’obiettivo di raccontare un settore industriale da sempre declinato alla sostenibilità, che non produce commodity ma rinnovabilità, riciclabilità e riciclo.
In un anno difficile condizionato dalla pandemia, l’industria cartaria si è confermata “essenziale” ai bisogni di comunità e territorio e perno della circolarità e la sostenibilità dell’economia del paese, con un tasso di circolarità pari al 57% che raggiunge oltre l’80% negli imballaggi. Un valore elevato grazie alla capacità delle cartiere di investire in materie prime rinnovabili, di prendersi cura dei suoi prodotti reimmettendo nel ciclo produttivo carta ed imballaggio da riciclare.
Questo significa realizzare un “potenziale di sostituzione” dell’imballaggio in plastica che su scala europea ammontano a 4.5 milioni di tonnellate pari al 25% del totale degli imballaggi circolanti che potrebbero essere sostituiti da materiali di fibra cellulosica.
E questo in Italia equivale a 600 mila tonnellate di sostituzione di materia non rinnovabile o non riciclabile.
La carta potrebbe sostituire il 25% degli imballaggi a base di materiali fossili e grazie alle nuove capacità in corso di avvio, aumentare il riciclo che passerebbe dagli attuali 10 tonnellate al minuto a oltre 12.
L’industria cartaria a parola del presidente di Assocarta Poli, è un settore che di ambiente ci vive con indicatori di prestazioni ambientali in miglioramento che potrebbero progredire se vi fosse un contesto normativo favorevole alle imprese e alla competitività sui mercati.
Si è fatto tanto ma tanto è ancora da fare e vi sono delle sfide importanti per un settore sempre più “circolare” che punta al miglioramento dell’efficienza produttiva.
I principali indicatori ambientali nel processo produttivo:
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Acqua: negli ultimi 40 anni il consumo d’acqua e passato da 100 m3/ton a 26m3/ton
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Legno/cellulosa: l’85% della materia prima rinnovabile utilizzata dal settore è certificata FSC e/o PEFC
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Energia: tra il 2000 e il 2018 a pari di volumi prodotti, si registra una riduzione dei consumi energetici pari al 15%.
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Riciclo: tasso di circolarità del 50.2% contro una media nazionale del 17% ( rapporto tra le materie prime di recupero e totale delle materie prime impiegate)
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Fanghi: a fronte del riciclo di 5 milioni di tonnellate di carta da riciclare in Italia, lo scarto di riciclo caratteristico è pari a 3/400 mila tonnellate . Rapporto 1:17.
Il programma stilato dal rapporto prevede 8 punti su cui la politica industriale dovrà focalizzare le proprie energie per progredire:
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Decarbonizzazione : creazione di infrastrutture e supporti per rendere la transizione graduale e sostenibile economicamente
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Efficienza energetica: per il miglioramento è necessario sostenere tecnologie efficienti come la cogenerazione.
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Fonti sostenibili: e’ necessario il mantenimento dell’approvvigionamento attraverso lo sviluppo della gestione sostenibile delle foreste ma anche attraverso il riconoscimento del valore dei materiali “Bio” come la carta, anche quella riciclata pure per utilizzi alimentari come nel resto d’Europa per favorire l’utilizzo dell’eccesso di macero disponibile.
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Incrementare la capacità di riciclo: sostenere la presenza delle imprese che riciclano sul territorio nazionale e garantire l’accesso ai mercati dei prodotti riciclati è l’unica garanzia del mantenimento ed incremento della circolarità.
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Migliorare la qualità della raccolta differenziata: un monito per tutti i cittadini a migliorare la qualità della raccolta differenziata
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Valorizzare gli scarti del riciclo: valorizzare gli scarti del riciclo come fonte di energia.
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Valorizzare l’utilizzo dei fanghi: per la produzione di biometano è un’opportunità per favorire il recupero e la decarbonizzazione attraverso la creazione di nuovi impianti di compostaggio.
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Quadro normativo coerente: semplificare la normativa sulle autorizzazioni ed implementare il decreto End of Waste su carta e cartone e realizzare gli impianti per rendere la filiera sempre più circolare e libera dalle fonti fossili.
Per consultare il rapporto: