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La carta e l’economia circolare

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L’industria cartaria si è confermata “essenziale” ai bisogni di comunità e territori, e perno della circolarità e la sostenibilità dell’economia del paese, con un tasso di circolarità pari al 63% che raggiunge oltre l’88% negli imballaggi.
La carta e l’economia circolare
Un valore elevato grazie alla capacità delle cartiere di investire in materie prime rinnovabili, di prendersi cura dei suoi prodotti reimmettendo nel ciclo produttivo carta ed imballaggio da riciclare, limitando l’utilizzo di cellulose vergini e contemporaneamente dei materiali destinati alle discariche con un abbattimento dei costi di smaltimento.
L’Italia, povera di risorse forestali, ha sviluppato molto la tecnica per l’impiego delle carte da macero nel settore dell’imballaggio e vanta una notevole esperienza nel produrre carte con un sufficiente grado di bianco, partendo da materie prime meno costose.
L’evoluzione tecnologica e l’attenzione dei consumatori verso i prodotti sostenibili, ha creato negli ultimi anni una domanda stabile di carte riciclate anche per il settore grafico.
Infatti le qualità che si producono sono veramente valide per oggetti di cartoleria e cartotecnici e possono essere utilizzate in sostituzione di quelle di fibra vergine.
I punti di forza dei prodotti riciclati sono:
  • Elevata opacità nelle basse grammature
  • Maggior spessore
  • Basso impatto ambientale
  • Minori costi energetici per la produzione
La produzione di carta riciclata non inquina purché le cartiere abbiano attrezzature adeguate per il trattamento sia delle carte da macero che delle acque di scarico e dei residui di lavorazione. Importante sottolineare, a conferma della ecocompatibilità della produzione delle carte riciclate, che i residui di lavorazione (fanghi) possono essere riutilizzati in più settori: industria laterizi, lavori stradali come sottofondi, per emendanti agricoli.
Dal punto di vista etico ed ecologico è preferibile utilizzare carta riciclata post consumo, ma il consumo globale odierno richiede anche l’uso di cellulosa vergine, per cui è bene affidarsi a criteri di gestione forestale responsabile. Bisogna tuttavia precisare che solo una minima parte del legno è utilizzata per la cellulosa e si va sempre più verso una produzione di carte di fibra vergine ecologiche, ovvero prodotte nel rispetto di standard qualitativi che mettono al centro la riduzione delle emissione di CO2 in ambiente, riduzione del consumo di energia attraverso impianti di cogenerazione e di acqua attraverso sistemi di recupero a circuito chiuso che consentono di abbattere considerevolmente i litri utilizzati per tonnellata prodotta.
Il controllo di questi processi richiedono costanti investimenti da parte delle cartiere per migliorare le performance ambientali, sono delle sfide importanti per un settore sempre più “circolare” che punta al miglioramento dell’efficienza produttiva.
L’impegno verso l’ambiente ha dato vita alla life thinking che oggi è diventata una vera professione per sociologi, filosofi, architetti , ingegneri e direttori marketing.
Infatti a seconda della sfera in cui operano si sono specializzati nel ripensare ai processi secondo un modello culturale inclusivo, solidale ,rispettoso dell’ambiente che ci ospita e delle generazioni future.
Il ruolo sociale che l’impresa riveste va reinterpretato nella creatività di un valore condiviso che si basa innanzitutto sul valore delle persone e sulla salvaguardia del territorio .
Gli effetti di questa filosofia li vediamo anche nella filiera dell’industria cartaria, filiera sicuramente energivora ed idrovora dove gli impatti della produzione sull’ambiente richiedono il massimo impegno da parte dei produttori ad investire costantemente per ridurli ai minimi termini.
Oggi sempre più imprese anche di piccole dimensioni, dimostrano una nuova sensibilità verso i temi della decarbonizzazione e del risparmio energetico, della rigenerazione urbana e della produzione di energia da fonti rinnovabili, di un’economia circolare fondata sul riciclo e riuso dei materiali.
Sulla spinta di questa nuova concezione si stanno sperimentando nuove tecnologie e ripensando a come riutilizzare valorizzando gli scarti per farne una risorsa.
Infatti hanno preso vita carte prodotte con fibre vegetali derivanti dagli scarti della frutta e delle piante come the o cacao. Questi prodotti per loro natura interpretano perfettamente la filosofia di produzione sostenibile, coniugando l’aspetto della creatività innovativa e la tutela dell’ambiente, infatti sono compostabili e quindi perfettamente ecologici .
L’attenzione al consumo consapevole ha portato le aziende ad una scrupolosa attenzione non solo alla provenienza delle materie prime utilizzate ma a tutte le varie fasi di lavorazione con un controllo ed una selezione dei materiali utilizzati nei vari passaggi quali inchiostri vegetali e colle a base d’acqua , elementi determinanti per conferire al prodotto le caratteristiche di ecologicità e atossicità.
A garanzia del consumatore ci sono le certificazioni ambientali di processo.
Le certificazioni ambientali di processo e gestione aziendale più importanti e diffuse sono:
  • EMAS (Eco-Management and Audit Scheme), strumento di ecogestione volontario, utile per fornire informazioni sulla corretta gestione ambientale;
  • Ecolabel, il marchio di Qualità Ecologica conforme al Reg CE n. 66/2010. Certifica ben 26 gruppi di prodotti e servizi;
  • ISO 14001: certifica che l’azienda ha implementato una gestione fondata sul rischio con relative misure di mitigazione del rischio stesso;
  • ISO 50001, Sistema di Gestione Energia per il miglioramento delle performance energetiche. Questa certificazione offre efficaci strumenti per definire il contesto, analizzare i rischi, migliorare progressivamente le prestazioni energetiche;
  • Impronta ambientale, necessaria per calcolare e migliorare le prestazioni sul ciclo di vita dell’acqua (Water Foot Print) e del carbonio (Carbon Foot Print) e per erogare i servizi.

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