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Le ragioni della carta

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Il settore della carta, da sempre declinato alla sostenibilità, non produce commodity, ma rinnovabilità, riciclabilità e riciclo. L’industria cartaria è stata tra primi settori industriali ad avere pubblicato dal 1999 un Rapporto Ambientale che invita gli stakeholders e interlocutori ambientali a un dialogo trasparente e lontano dai luoghi comuni con l’obiettivo di raccontare un settore industriale da sempre declinato alla sostenibilità, che non produce commodity ma rinnovabilità, riciclabilità e riciclo.
Le ragioni della carta
L’industria cartaria si è confermata “essenziale” ai bisogni di comunità e territori, e perno della circolarità e la sostenibilità dell’economia del paese, con un tasso di circolarità pari al 63% che raggiunge oltre l’88% negli imballaggi. Un valore elevato grazie alla capacità delle cartiere di investire in materie prime rinnovabili, di prendersi cura dei suoi prodotti reimmettendo nel ciclo produttivo carta ed imballaggio da riciclare, limitando l’utilizzo di cellulose vergini e contemporaneamente dei materiali destinati alle discariche con un abbattimento dei costi di smaltimento.
Nonostante la pandemia, il caro energia e materie prime, la guerra russo-ucraina, il settore dimostra di essere essenziale anche nella transizione ecologica e nel raggiungimento degli obiettivi indicati dall’agenda 2030.
Grandi sfide in una congiuntura europea non facile ma che vede una industria cartaria resiliente che chiude il 2021 con una produzione in aumento del 12.5% (9,6 milioni di tonnellate) e un fatturato che registra un + 28,6% rispetto a un 2020 in forte calo (-12,4% sul 2019). Nei primi due mesi del 2022 la produzione continua ad aumentare (+4,1% sul 2021) soprattutto grazie alle carte per imballaggio.
Sebbene il settore cartario sia indiscutibilmente virtuoso, in Italia resta forte la convinzione che la superficie delle foreste europee si vada riducendo per effetto del taglio degli alberi utilizzati per la produzione della carta. Nei fatti sta accadendo l’esatto contrario: in Europa sono più gli alberi piantati di quelli tagliati e in dieci anni le foreste europee sono cresciute di un’area pari a 1.500 campi da calcio al giorno (41.285 Km2 – dato FAO 2015-2015). Di fatto, come recentemente dimostrato da quanto sta accadendo in Amazzonia, la deforestazione viene principalmente praticata per convertire le foreste in terreni agricoli. L’Europa è inoltre al top della performance di riciclo, con più del 72% della carta e del cartone che viene riciclato sul proprio territorio: quasi 2.000 chili ogni secondo (Dato ERPC 2018).
Recentemente ha preso il via la campagna di TWOSIDES “Naturalmente io amo la carta”, con l’obiettivo di smentire, presso il pubblico dei consumatori e in particolare dei più giovani, il luogo comune che tende ad associare l’uso della carta al fenomeno della deforestazione. Luogo comune che la filiera della carta e dell’informazione intende contrastare con #notizievere supportate da dati sulla forestazione (FAO 2015-2015) e sul riciclo della carta (ERPC European European Paper Recycling Council 2018
In occasione della riapertura delle scuole, la campagna pone anche l’accento sulla memorabilità  della lettura su carta, tema legato all’apprendimento e al piacere di leggere su carta che trova legittimazione nei dati della citata ricerca “Carta e ambiente. Sfatiamo i luoghi comuni” realizzata da Toluna per Two Sides in otto Paesi europei, fra cui l’Italia. Significativi alcuni risultati: la lettura su carta di un libro o di un periodico è ritenuta più piacevole dal 70% degli interpellati e il 32% del campione ritiene più affidabili le notizie riportate su carta, a fronte di un 15% che si fida di quanto riportato da social network e piattaforme digitali. 
I contenuti della nuova campagna “Naturalmente io amo la carta”, volta ad informare sulle caratteristiche di sostenibilità della carta e di memorabilità della comunicazione su carta, possono essere approfonditi sul sito www.naturalmenteioamolacarta.it dal quale è possibile accedere anche ai profili Facebook e Twitter.

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