Anche la musica pop può trasmettere valori ecologici e sensibilità per l’ambiente; lo sa bene Alessio Ceciarini, in arte AlCe, autore, cantautore e musicista con una forte sensibilità ambientale.
Alessio Ceciarini è conosciuto con il suo nome d’arte AlCe e da tempo ha creato un armonioso connubio tra la sua musica e la sua spiccata sensibilità verso l’ambiente e la natura.
Proprio grazie a questa sensibilità riesce a intrecciare melodie pop-rock a testi carichi di coscienza ecologista, animalista e spirituale. La sua musica non solo intrattiene, ma invita a una riflessione profonda sul nostro rapporto con il Pianeta e con tutte le creature viventi.
Alessio, la tua musica è un connubio unico di generi musicali e tematiche profonde. Come nasce questa tua ispirazione?
«La mia musica nasce da una sinergia di passioni che mi accompagnano da sempre: lo yoga, la bioedilizia, il rispetto per gli animali e la ricerca di una dimensione spirituale. Credo che la musica abbia un potere immenso di sensibilizzare e scuotere le coscienze, e cerco di utilizzarla per trasmettere messaggi positivi».
Nei tuoi testi ricorrono spesso immagini evocative della natura e richiami a una vita più consapevole. Come pensi che la musica possa contribuire alla causa ambientale?
«La musica ha la capacità di emozionare e di entrare in contatto con le persone in modo diretto e immediato. Può farci riflettere sulla bellezza del nostro Pianeta e sui pericoli che corre, spingendoci ad agire per proteggerlo e preservare tutte le specie viventi. Credo che la musica, la cultura e tutta l’arte in generale possano essere un potente strumento di sensibilizzazione e di mobilitazione per la tutela dell’ambiente».
Come si inserisce la tua musica nel panorama musicale attuale?
«Credo e spero che la mia musica si distingua per la sua autenticità e per il messaggio che porta. Non mi pongo l’obiettivo di seguire le mode passeggere, ma di creare musica che sia di valore e che possa fare la differenza. Registriamo gli strumenti con l’accordatura di 432Hz (rispetto ai 440 Hz di quasi tutta la musica che sentiamo), una frequenza che l’organismo umano ed animale riconosce come favorevole e benefica. Spero che le mie canzoni arrivino al cuore delle persone e le invitino a riflettere su ciò che è veramente importante nella vita».
Ti presenti spesso al pubblico indossando una maschera. Qual è la ragione?
«Ho pensato che le canzoni da sole non bastassero a portare il messaggio. Allora ho inventato il personaggio di AlCe e dell’amico Gabbano come fossero supereroi, spiriti guida che potrebbero arrivare da un’altra dimensione per aiutarci. Li faccio dialogare attraverso scenette su frasi e slogan di personaggi famosi, con il sottofondo strumentale delle mie canzoni. Il tutto diventa ironico, surreale, e porto alla luce contraddizioni di natura umana e sociale e soluzioni non sempre di facile portata ma che danno possibilità e speranze e spero anche un po’ di leggerezza».
Leggerezza come una tua ultima canzone di punta, “Tisana”; ci vuoi dire come è nata?
«Davanti a una tazza fumante, dicendo a me stesso: tisana, che cosa vuoi che voglia di più?! Tisana, che cosa vuoi che faccia” e tutte le altre frasi che sono nella canzone. C’è il titolo di un libro del maestro Thich Nhat Hanh che recita: quando bevi il tè stai bevendo nuvole. È poetico e al tempo stesso ci dà l’idea di quanta interconnessione ci sia tra noi, gli altri e la vita. E da subito anche il sound mi richiamava ritmi latini, pensando a degli immensi autori del genere come Manu Chao e Carlos Santana».
E per quanto riguarda i progetti futuri?
«Dopo “Tisana” e l’uscita a breve di “Colori di Frida” dedicata a Frida Kahlo, entro fine anno pubblicherò un brano dedicato al mito di Orfeo ed Euridice; sono anni che è nel cassetto e mi è sembrato il momento giusto perché ricorre il 250° anniversario della seconda versione della rappresentazione teatrale di Gluck, la più importante opera a riguardo. Mentre in Frida l’amore è più di tipo terreno, a rappresentare la nostra parte più umana, in Orfeo ed Euridice l’amore diventa più trascendentale».
Oltre alla musica, sei impegnato anche in altre attività a favore dell’ambiente e degli animali?
«Sì, cerco di essere coerente con i miei valori. A cosa serve predicare bene e razzolare male? Pensiamo ai mega concerti delle star: sono davvero utili e necessari tutti quegli sprechi in termini energetici e di risorse ambientali? L’ecologia come lo yoga più che parlarne va fatta! Nella vita di tutti i giorni collaboro come volontario con alcune associazioni legate allo Yoga e all’ambiente e mi impegno a promuovere uno stile di vita sostenibile attraverso le scelte quotidiane. Ogni piccolo gesto fa la differenza».
C’è un messaggio che vorresti trasmettere ai nostri lettori?
«Ogni essere vivente ha diritto a vivere in un ambiente sano e a essere trattato con rispetto. Dobbiamo prenderci cura di noi stessi come del nostro pianeta e di tutte le creature che lo abitano. Insieme, possiamo costruire un futuro migliore per tutti».
Dove possiamo trovarti e seguirti?
«Ho un sito e sono sui social più importanti dove pubblico settimanalmente, questi sono i link: