L’entusiasmo della domanda si trova a fare i conti con la realtà degli aumenti dei costi. Tra materie prime, energie, trasporti e Co2, le industrie del settore fronteggiano in questi mesi il contraccolpo dei rincari e auspicano nuove soluzioni condivise per renderli più contenuti.
Il segnale positivo è marcato. Le principali cartiere europee registrano un dato inaspettato quanto esplosivo sulla domanda di carte grafiche: da giugno l’entrata ordini è costantemente al di sopra sia della capacità produttiva installata che del livello 2019, l’anno pre-Covid. In alcune settimane, questo surplus di domanda è arrivato anche a +30-40% verso il periodo pre-pandemia.
Se le evidenze dei dati sono inequivocabili, le ragioni sono concomitanti e più difficili da individuare singolarmente. Sul buon andamento influisce senz’altro la campagna vaccinale e la conseguente fiducia dei mercati, con una buona ripartenza dell’economia (l’ultima stima del PIL in Italia per il 2021 è del +5,9%, ndr). A generare l’effetto traino contribuisce anche il ripristino delle scorte a magazzino, frenate dalle chiusure internazionali durante la pandemia. Da non sottovalutare infine la politica di accaparramento conseguenza dei sensibili aumenti dei prezzi.
L’aumento del costo delle materie prime unito ai costi logistici intercontinentali che nel corso dell’ultimo anno sono decuplicati e da ultimo l’energia stanno mettendo a dura prova la sostenibilità della produzione in un anno dove la domanda si conferma in crescita soprattutto nel settore dell’imballaggio.
Il tema energetico gioca un ruolo fondamentale, visto che le cartiere sono energivore ed i rincari a partire da metà luglio ad oggi sono stati nell’ordine del 30/40 % per il gas naturale e del 40 % per l’acquisto di energia elettrica dalla rete. Anche le quote di CO2, ovvero il diritto di produrre anidride carbonica, sono aumentate di oltre il 20% passando da 50 a 62 euro per ogni tonnellata di carta prodotta.
La preoccupazione di Assocarta nelle parole del suo direttore generale Massimo Medugno è forte per via degli aumenti dei costi dell’energia registrati a partire da fine luglio, periodo solitamente calmo. Si auspica che questo incremento repentino sia dovuto solo dall’impennata dei consumi concentrata in un periodo così breve. Se da una parte si attende che il mercato si riequilibri da solo è altrettanto vero che l’intervento dell’Europa per portare a termine in tempi rapidi il progetto di riforma per rendere più omogeneo il mercato del gas tra i paesi membri, consentirebbe di evitare i costi aggiuntivi che vengono assoggettati ad ogni passaggio di frontiera.
Il settore arriva da un anno in cui il costo delle materie prime hanno segnato aumenti significativi, uno su tutti la cellulosa che ha toccato il massimo storico di 1.350 euro alla tonnellata con un aumento del 60 % rispetto allo stesso periodo 2020. In aumento anche il costo della carta da macero seppur con numeri meno significativi.
L’auspicio di Assocarta è di migliorare la qualità della raccolta di carta da macero con un recupero di altre 800 mila tons di materiale riutilizzabile per la produzione di nuova carta.