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Tutti i pregiudizi sulla carta

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La transizione verso l’era digitale ha messo in giro una serie di luoghi comuni che demonizzano la carta, materia prima data troppo presto per obsoleta e che invece, grazie alla sua effettiva ecosostenibilità, ci accompagnerà a lungo nel prossimo futuro.
Tutti i pregiudizi sulla carta
Vediamo di smontare i falsi miti che accompagnano questo passaggio storico.
L’uso della carta riduce la superficie delle foreste europee!?
Le foreste europee sono cresciute di 44.000 chilometri quadrati, ovvero un’area più grande della Svizzera — Dati FAO, 2005-2015. Inoltre il legno utilizzato per l’estrazione della cellulosa, viene ormai da foreste gestite in modo sostenibile (FSC), cosa ha risolto in modo rilevante l’impatto sulle foreste.
I fattori che generano nel mondo la deforestazione sono legati invece all’agricoltura, all’allevamento intensivo, alle attività minerarie per alimentare paradossalmente il circuito digitale di PC, Tablet, Smartphone.
La carta danneggia l’ambiente!?
La carta viene ricavata dal legno, un materiale naturale e rinnovabile. La gestione del circuito FSC garantisce una crescita equilibrata delle foreste, tanti alberi vengono abbattuti, tanti giovani alberi crescono e assorbono CO2 dall’atmosfera. La carta è compostabile, un tovagliolo si biodegrada in 2/3 settimane, un giornale in 5/6 settimane, il cartone entro 2 mesi. La carta è quindi completamente riciclabile. Il tasso di riciclo della carta in Italia ha raggiunto l’87% nel 2021, con oltre 3.6 milioni di tonnellate di materiale cellulosico raccolto.
La produzione della carta è una delle cause principali cause di emissione gas ad effetto serra!?
Gran parte dell’energia utilizzata per la produzione della carta proviene da fonti rinnovabili e l’intensità di carbonio è sorprendentemente bassa. Le emissioni di CO2 dell’industria di carta e cellulosa europea si sono ridotte del 22% fra il 2005 e il 2013. – Statistiche chiave CEPI, 2014. Il settore della stampa, della cellulosa e dell’industria cartaria è quello con minor produzione di gas serra:
Minerali non metallici 6.0% – Ferro e acciaio 4.8% – Chimica e petrolchimica 4.3% – Metalli non ferrosi 1.4% – Cibo e tabacco 1.1% – Carta, cellulosa e stampa 1.0% – Altre industrie 10.5%
Bisogna usare solo carta riciclata
Per mantenere il ciclo della carta, servono fibre vergini provenienti da foreste a gestione sostenibile. Alcuni tipi di carta, come quella da giornali e i materiali d’imballaggio, utilizzano fino al 100% di fibre riciclate. Tuttavia, dato il livello di qualità richiesto, le fibre riciclabili sono prevalentemente utilizzate per la produzione di imballaggi. La carta solo riciclata inoltre, potrebbe non soddisfare le esigenze del circuito ecologico, questo circuito è virtuoso solo se controlla la provenienza della cellulosa di riciclo (bianca o stampata), se utilizza fonti energetiche rinnovabili, metodologie di produzione e additivi ecosostenibili.
“La comunicazione digitale è più sostenibile di quella cartacea”
Sono in genere percezioni che non hanno riscontro con la realtà. Ecco perché la carta è decisamente più eco sostenibile del digitale:
1) per sostenere il “circuito digitale”, internet, cloud, cavi, componentistica, batterie, hd, circuiti, si produce un quantitativo enorme di CO2, decisamente più grande dell’industria cartaria, stampa e cartotecnica messe insieme:
2) l’industria elettronica produce circa 41 milioni di tonnellate di scarti elettronici provenienti da computer, tablet o smartphone ogni anno, molti dei quali non sono riciclabili, ne, tanto meno biodegrabili (la carta è invece sia riciclabile che bio degradabile, molto vicina ad impatto zero)
3) l’industria elettronica genera consumo di foreste, molti componenti elettronici necessitano infatti di minerali per la loro produzione, l’industria mineraria è quindi in continua espansione e migliaia di alberi vengono abbattuti ogni anno per dare più spazio a nuove miniere, ovviamente, a differenza dell’industria cartacea, gli alberi tagliati non vengono rigenerati.
“Il digitale è il mezzo di comunicazione preferito dai consumatori”
Anche questa è una percezione non confermata dai dati, di certo sappiamo che nel pieno dell’era digitale, il 77,2% dei lettori legge libri cartacei e solo il 7,9% preferisce l’ebook o libri online (dati Istat).
L’84% delle persone ritiene di capire, ricordare o usare meglio le informazioni quando sono stampate su carta, ed è per questo che l’editoria scolastica resta prevalentemente cartacea.
Concludendo, è ovviamente diverso l’uso della carta nell’era digitale rispetto all’era precedente, ma già da ora la carta si integra nelle sua molteplici applicazioni, accompagnandoci sempre di più nel prossimo futuro.

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