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Un’informazione senza padroni per salvare il pianeta

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I media mainstream non sono affidabili. Li possiede una sempre più ristretta oligarchia di gruppi economici e finanziari: la loro funzione è difenderne gli interessi e trasmettere l’ideologia dominante. Ma un altro giornalismo è possibile. Per questo è nato L’Indipendente, il giornale senza padroni.
Un’informazione senza padroni per salvare il pianeta
Poche settimane fa uno studio scientifico ha avuto una certa risonanza sui media, affermava che in Basilicata trivellare e poi reiniettare nel sottosuolo i liquidi di scarto del petrolio è un’attività perfettamente sicura che non comporta nessun rischio sismico. Uno studio rassicurante, apparentemente capace non solo di mettere in fuorigioco le proteste che da anni portano avanti comitati e cittadini lucani, ma anche di smentire le numerose ricerche che nel recente passato hanno provato come altrove questa pratica sia stata causa di eventi sismici ripetuti e potenzialmente pericolosi. Peccato che l’attendibilità della pubblicazione fosse viziata da un clamoroso conflitto d’interessi: la metà esatta dei ricercatori che vi hanno preso parte (7 su 14) sono dipendenti della medesima azienda che porta avanti gran parte delle attività estrattive in Basilicata: l’Eni. Non è tutto, nel paragrafo della pubblicazione dedicato alle “dichiarazioni etiche” si poteva leggere che la stessa multinazionale italiana «ha avviato il progetto di ricerca» e «fornito risorse informatiche e assistenza tecnica» ai ricercatori. Nessuno tra i principali media italiani ha riportato questa parte della notizia, capace evidentemente di dare immediatamente al lettore l’idea che si stesse parlando di uno studio che non meritava di essere considerato attendibile.
Nel 2015, ultimo anno in cui il dato venne diffuso, Eni spese 40 milioni di euro in pubblicità e sovvenzioni verso giornali e tv, sponsorizzando tutte le principali realtà editoriali italiane. Investimenti che proseguono ancora oggi. Una pratica condivisa da tutti i grandi poteri economici del Paese. Lo stesso vale, ad esempio, per le due principali banche italiane, a parole impegnatissime a garantire la sostenibilità degli investimenti quanto in realtà irrimediabilmente coinvolte all’economia estrattiva. Solo Intesa San Paolo ha messo sul piatto sporco dei progetti a base di carbone, petrolio e gas 13,7 miliardi negli ultimi cinque anni. Una notizia che di certo non ha trovato molto spazio sui giornali.
L’Indipendente è nato (e resterà) senza pubblicità, quindi senza padroni. Sostenendosi solo grazie alle sottoscrizioni e agli abbonamenti. L’unica strada possibile, a nostro avviso, per poter dare queste notizie, avendo come unico interesse quello di fornire un’informazione veramente imparziale.
Abbiamo un occhio di riguardo per l’ambiente – non solo a parole ma anche avendo allestito una testata a emissioni zero in collaborazione con Rete Clima – e per le tematiche importanti che i media tendono a tacere: i movimenti sociali, i diritti civili, i lati oscuri della geopolitica e della globalizzazione, le vicende dei popoli schiacciati dal neoliberismo e – come è quanto mai necessario – per una vera informazione sulla pandemia e le politiche adottate per gestirla.
Un giornale che abbia il coraggio di parlare delle cose importanti – incluse quelle che i media tendono a tacere – e di andare contro le verità di comodo, ma rimanendo rigorosamente ancorato ai fatti. Questa è la strada impervia e appassionante che abbiamo scelto di intraprendere. Crediamo che ce ne sia bisogno.
Scopri come sostenere e abbonarti a L’Indipendente.

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