21 settembre, Giornata mondiale della Pace. In marcia ad Assisi!
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Il 21 settembre si celebra la Giornata Internazionale per la Pace e oggi più che mai c’è assoluto bisogno di rilanciare il valore e l’importanza della pace, per tutti e ovunque. Ad Assisi in marcia per la pace e la fraternità.
La Fondazione PerugiAssisi per la cultura della Pace ha organizzato per oggi, 21 settembre, la marcia per la pace e la fraternità.
«Contro la follia bellicista, la corsa al riarmo, tutte le stragi impunite, il cambiamento climatico, l’informazione a senso unico e la censura – spiegano i promotori – ricostruiamo insieme una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura degli altri, dell’umanità e del pianeta».
QUI il programma completo della giornata
Nella Giornata internazionale per la Pace, la Rete Italiana Pace e Disarmo celebra anche l’anniversario della sua fondazione. E ribadisce «la necessità di una pace positiva, cioè fondata su percorsi che portino a una società giusta, rispettosa, in cui siano garantiti i diritti umani di tutte e di tutti. Una convivenza tra popoli fondata sul principio della sicurezza comune e condivisa e non sulla deterrenza nucleare e sui blocchi militari contrapposti. Un obiettivo grande e complesso, che si può ottenere solo con percorso che prenda avvio anche dall’assenza di guerre e di violenza ma che si deve poi completare con sforzi ulteriori e più ampi. Questa visione può essere realizzata solo con un grande sforzo collettivo e multilaterale, perché qualsiasi imposizione di ordine mondiale basata sulla forza, sul riarmo e sulla presunzione di egemonia culturale, politica ed economica di una parte non potrà mai realizzare l’ideale di pace».
La Rete chiede «ai Governi di tutto il mondo impegnarsi a realizzare una grande conferenza di Pace e di convocare nuovamente, a oltre trenta anni dalla precedente, una conferenza internazionale per il Disarmo. Abbiamo bisogno di spostare risorse dalle spese per le armi e la violenza ad un nuovo modello di sviluppo, di economia di pace, di libertà di circolazione, di accesso universale a sanità, educazione, lavoro dignitoso, sicurezza sociale, abitazione, e ad investimenti per la messa in sicurezza del territorio e del pianeta».
«Abbiamo bisogno di risolvere i conflitti armati decennali che devastano interi continenti e regioni, in particolare le più povere. Dobbiamo trovare il modo di portare la pace in Congo, in Sudan, in Libano, in Yemen, in Libia, in Siria, nelle regioni sotto la morsa di dittature e autocrazie, nei Paesi devastati dalla violenza strutturale in Asia e in America Latina, ma anche in quelle parti dei Paesi più progrediti in cui si fanno largo criminalità e ingiustizie – prosegue la Rete – Dobbiamo pensare a una via d’uscita per il conflitto armato in Ucraina che porti a una pace giusta e allontani il rischio di una guerra globale in Europa, e non solo. Dobbiamo costruire percorsi di rispetto reciproco fra popoli e costruzione positiva di un futuro condiviso, risolvendo finalmente il lacerante conflitto in Palestina ed Israele affinché il Medio Oriente cessi di essere una polveriera esplosiva, come già successo nel recente passato anche a causa delle scelte di guerra dei Paesi Occidentali».
«Abbiamo bisogno di ribadire la centralità delle norme internazionali, del diritto umanitario, dei diritti umani! – scrive ancora la Rete – Non possiamo accettare che qualsiasi cosa possa essere usata per fare la guerra ed esercitare violenza, anche oggetti di uso quotidiano che vengono trasformati in armi. Non accettiamo che si possa pensare di fondare il futuro del mondo su azioni di violenza e uccisioni, in particolare quelle dei civili che ai nostri occhi non sono mai degli “effetti collaterali” secondari. Solo rispettando la vita e la dignità di ciascuno si potrà avere una Pace positiva. E solo una società in cui cooperare e rispettarsi, lontana dalla militarizzazione delle scelte politiche ma anche delle menti, la potrà garantire. Scegliendo una politica di Nonviolenza e non di prevaricazione».
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LETTURE UTILI
ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI DEL MONDO. XII EDIZIONE AGGIORNATA
Pensato come un vero e proprio atlante, dove ogni conflitto ha pari dignità, è un annuario aggiornato delle guerre in atto sul Pianeta. Vengono analizzate e spiegate le ragioni di tutti gli scontri armati in corso: chi combatte e perché, qual è la posta in gioco e le ragioni che muovono al conflitto.
Senza prendere posizione a favore di qualcuna delle parti in causa, l’Atlante è uno strumento fondamentale di informazione e di costruzione di una coscienza civile.
La XII edizione dell’Atlante ha il suo focus sui conflitti tra Israele e Palestina e tra Russia e Ucraina.
Contiene dossier tematici su:
• La recrudescenza del conflitto Israele-Palestina
• Gli sviluppi più recenti del conflitto Russia-Ucraina
• Riarmo e nuovo pericolo nucleare
• Il dramma dei civili in zone di guerra
• Cina e nuovi equilibri
• Guerra e beni artistici
• Guerra e finanza
• Peacebuilding
• Donne e diritti
Con schede conflitto e infografiche generali.
QUI PUOI SFOGLIARE L’ANTEPRIMA DELL’ATLANTE
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Sono oltre 30 le guerre in corso sul Pianeta. Gli Stati si affidano alle armi per trovare soluzioni, mentre sarebbe urgente investire sull’emergenza climatica, sui diritti umani, sulla democrazia.
Crocco e Giordana invitano a guardare il Mondo con occhi differenti, abbandonando le logiche armate della geopolitica a favore di una “geografia dei diritti umani”, che ponga al centro delle relazioni tra Stati la cooperazione e il rispetto dei diritti.
Non si tratta di un approccio teorico o ideale, è semplicemente realistico, forse l’unico che può fermare questa pericolosa corsa alle armi.
Gli autori
Raffaele Crocco è direttore responsabile dell’ Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, dei siti atlanteguerre.it, atlasofwars.com, ed è direttore editoriale di Unimondo. È stato giornalista RAI, collaboratore delle trasmissioni Est Ovest e Mediterraneo. Ha lavorato come inviato di guerra, è autore di libri e documentari.
Emanuele Giordana, giornalista e asiatista, già docente di Cultura indonesiana, direttore di Ecoradio e del mensile Terra, insegna giornalismo ed è cofondatore di Lettera 22. È presidente dell’associazione Afgana e ha scritto saggi, curato collettanee di geopolitica. Scrive per diverse testate ed è direttore editoriale del sito atlanteguerre.it.