Tra giugno e luglio è prevista in Italia l’introduzione massiccia della tecnologia 5G con milioni di nuove antenne un po’ ovunque; questo dopo la sperimentazione che era partita in diverse città nei mesi scorsi. Esperti, scienziati e associazioni organizzano mobilitazioni in tutta Italia il 15 e 21 giugno per chiedere la moratoria in nome della salute pubblica.
Tra giugno e luglio è prevista in Italia l’introduzione massiccia della tecnologia 5G con milioni di nuove antenne un po’ ovunque; questo dopo la sperimentazione che era partita in diverse città nei mesi scorsi.
Si prevede dunque l’avvio ufficiale e l’installazione di una nuova infrastruttura tecnologica quantificabile, parrebbe, in milioni di nuove antenne (da sommarsi alle decine di migliaia di Stazioni Radio Base già esistenti) per arrivare a coprire il 98% del territorio nazionale servendo il 99% della popolazione italiana. Ciò significherà, come hanno messo in guardia ricercatori ed esperto, un’irradiazione massiccia, permanente, multipla e cumulativa di radiofrequenze e in Italia, in maniera ubiquitaria.
Ogni rete civica territoriale, ogni comitato, gruppo e/o associazione, qualsiasi cittadino consapevole dei pericoli derivabili dal 5G è invitato ad aderire all’iniziativa, in maniera coordinata ma autonoma e spontanea, nel pieno rispetto di leggi, normative e regolamenti in tema di ordine pubblico, senza l’adozione di sigle partitiche, ma nel massimo rispetto delle legittime e fisiologiche diverse appartenenze.
Chiunque nella propria Città, Comune, località può organizzare:
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Flash Mob
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Incontri/dibattiti
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Azioni di informazione pubblica (banchetti, volantinaggi etc,)
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Sensibilizzazione la comunità sui gravi pericoli del 5G, servendosi di canali social e mezzi di comunicazione interattiva, puntando su organi decisori politico-istituzionali locali e mezzi di informazione territoriale
La mobilitazione Stop 5G in tutta Italia è per le giornate di Sabato 15 Giugno e Venerdì 21 Giugno 2019.
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Città/Comune/Località
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riferimento dei/del proponente
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tipo di iniziativa programmata
Nelle scorse settimane, inoltre, cinque deputati (Sara Cunial prima firmataria insieme a Silvia Benedetti Gloria Vizzini, Veronica Giannone e Schullian Manfred) hanno depositato una mozione parlamentare che punta a impegnare il Governo in una moratoria nazionale sul 5G e a non modificare al rialzo i limiti delle esposizioni della popolazione all’alettrosmog.
QUI il testo completo della mozione , che cita gli studi nazionali e internazionali che attestano una mancanza di sicurezza e una possibile esposizione della popolazione a pericoli con questa nuova tecnologia.
È stata promossa anche una petizione nazionale che riafferma la richiesta di moratorie e di non innalzamento delle soglie limite di esposizione, petizione lanciata dal giornalista Murizio Martucci e appoggiata dalla dottoressa Fiorella Belpoggi dell’Istituto Ramazzini.
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PER SAPERNE DI PIÙ
L’
elettrosmog è un pericolo per la salute? «Non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per dimostrarlo». Il libro confuta quest’assioma stereotipato, fondato su ricerche superate di dubbia indipendenza, e offre
una panoramica dei rischi prodotti dai campi elettromagnetici dei più moderni strumenti tecnologici.
L’autore indica i confini e le linee guida dell’elettrosensibilità, una nuova forma di malattia ambientale altamente invalidante e tipica dell’Era Elettromagnetica, patita da un numero sempre più grande di cittadini invisibili, costretti alla fuga da città e modernità. Nel libro sono raccolte le testimonianze dei malati, le storie di suicidi e dell’insorgenza di patologie tumorali, e le sentenze shock che stabiliscono il nesso telefonino=cancro; vengono raccontati i lati oscuri dell’elettrosmog e svelate le incongruenze, le distorsioni metodologiche e i conflitti d’interesse alla base del cosiddetto fronte negazionista. Capitoli molto importanti sono inoltre dedicati alle più efficaci terapie elettrodesensibilizzanti, che vengono in aiuto per cercare di ridurre l’impatto dei campi elettromagnetici sugli esseri umani.
Un libro inchiesta fondamentale per una corretta informazione e per chiedere ai cittadini e alle istituzione una presa di coscienza dei rischi dell’elettrosmog in nome del Principio di Precauzione.
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