Una petizione dei movimenti europei per chiedere alla Comunità Europea un impegno a riconoscere il diritto fondamentale all’acqua pubblica per un accesso universale ai servizi igienico sanitari e all’acqua potabile
La lotta per l’acqua pubblica diventa una battaglia che coinvolge anche i movimenti europei. Dopo lo storico Referendum del 2011 che ha ristabilito un secco no alla privatizzazione dell’acqua, la politica ancora langue e molti servizi idrici ancora stentano a tornare in mano pubblica. Ma l’onda lunga del movimento italiano è riuscita ad allargarsi fino a coinvolgere le altre realtà europee per un’azione comune.
Come ci informa Unimondo.org da alcuni mesi è attiva una campagna promossa dalla Federazione europea dei sindacati del Servizio Pubblico (FESP) insieme ad altri gruppi e associazioni, per chiedere alla Commissione europea l’adozione di una normativa che riconosca tre principi fondamentali:
1) l’impegno da parte delle istituzioni dell’Unione europea e degli Stati membri a riconoscere e garantire a tutti i cittadini il diritto all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari;
2) l’esclusione della gestione dei servizi e delle risorse idriche dalle “logiche del mercato unico” e da qualsiasi forma di liberalizzazione;
3) il rafforzamento dell’impegno europeo nel mondo per garantire un accesso universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.
La campagna utilizza lo strumento del diritto di iniziativa dei cittadini europei. Attraverso questo strumento, in vigore da aprile 2012, cittadini, gruppi e associazioni hanno la possibilità di porre una questione all’ordine del giorno delle istituzioni europee, raccogliendo un milione di firme in almeno sette stati membri dell’Unione. Ecco il testo della petizione, che si può firmare anche online, sul sito
http://www.acquapubblica.eu