Vai al contenuto della pagina

Aiab: “TTIP rovina dell’agricoltura e del cibo”

homepage h2

“Il latte in polvere come base per fare i formaggi è solo un esempio di quello che significherà per il nostro comparto alimentare l’approvazione del TTIP”. Lo dice Vincenzo Vizioli all’indomani dell’approvazione da parte del Parlamento europeo della risoluzione che stende un tappeto rosso alle multinazionali lasciando aperta la trattativa tra l’Europa e gli Usa sul TTIP, il trattato destinato a calpestare i diritti di Stati e cittadini.
 “Si tratta di un ulteriore attentato alla salute dei consumatori e alla ricchezza della nostra agricoltura proprio mentre la domanda di agricoltura biologica, di cibi sani e di rispetto per l’ambiente, continua a crescere in Italia e in Europa. E’ ormai evidente che la politica è totalmente asservita alle multinazionali” prosegue Vizioli.
“La pericolosità di questo accordo per un settore fortemente legato ai diritti essenziali degli individui non va sottovalutata”dichiara Vizioli.“Da un lato c’è l’Unione Europea, che ha fondato il proprio mercato comune sulla buona qualità dell’agricoltura, anche nel settorebio, proteggendola fino ad oggi. Dall’altro la stessa Unione Europea che firma un Trattato che, abbattendo le ultime barriere che dividono le due coste dell’Atlantico, consentirà a Usa e Canada di importare i migliori prodotti dell’agricoltura europea, esportando cibo di qualità inferiore e con più bassi livelli di sicurezza alimentare. A rischio sono la qualità dei prodotti e del modo di coltivazione, quindi la salute umana e ambientale. Ma anche la credibilità del Made in Italy – anzi del Made in Europe – e quindi il conto economico è nettamente in perdita per quanto riguarda il settore cardine dell’agroalimentare”.
Mercoledì 8 luglio con una forzatura procedurale il Presidente dell’Europarlamento, il socialdemocratico Shulz ha dichiarato decaduto l’emendamento 40, l’unico che avrebbe permesso di far esprimere l’aula sull’arbitrato internazionale (il cosiddetto ISDS, cioè lo strumento che consente agli investitori di citare in giudizio i governi presso corti arbitrali internazionali). Con un gioco di cavilli, l’Europarlamento ha evitato lo scontro sull’ISDS salvando il testo originale. Tutti gli emendamenti della società civile vengono sono stati sacrificati all’altare del grande compromesso politico, garantendo così una cornice flessibile e non vincolante alla Commissione europea, che potrà continuare esattamente come prima a negoziare con gli Stati Uniti un accordo a favore di pochi. «Il Parlamento europeo ha perso una grande occasione per far valere le proprie prerogative – afferma Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia – non sono stati presi in considerazione i quasi due milioni e mezzo di cittadini che chiedevano ascolto, né le centinaia di organizzazioni, da Slow Food ai Sindacati europei per arrivare alle ACLI che chiedevano un ripensamento».
«Una brutta pagina per le nostre istituzioni europee» aggiunge Elena Mazzoni, coordinatrice della Campagna Stop TTIP Italia, «la forzatura compiuta dal Presidente Schulz e avallata da socialdemocratici e popolari impedisce di trovare alternative a un compromesso al ribasso, insostenibile e assolutamente inaccettabile. Tuttavia i 241 voti contrari dimostrano come buona parte del Parlamento Europeo non abbia voluto rendersi complice di questo colpo di mano. Come Campagna continueremo, ora come non mai, a smascherare questo tentativo surrettizio di far passare come politica per il bene comune un trattato che parla ai soliti noti. Del resto, il senso della discussione che si è svolta ieri ha dimostrato che le posizioni di Stop TTIP Italia si basano su dati di realtà, e non su miti come ha voluto far credere il viceministro Carlo Calenda e la Commissione europea».

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!