Vai al contenuto della pagina

Aiutateci a salvare l’isola di Poveglia

homepage h2

Lo Stato vuole fare cassa e nei folli “saldi di fine stagione” mette anche un’isola di proprietà del demanio che verrebbe così venduta ai privati all’asta. Si tratta di Poveglia, nella laguna veneta. Ma i veneziani non ci stanno e hanno lanciato una sottoscrizione popolare per salvare l’isola dalla cementificazione sicura. Terra Nuova ha sottoscritto una quota; martedì 6 maggio scade il termine per mettere insieme il denaro necessario. Aiutateci tutti a salvare Poveglia. 

L’isola di Poveglia si trova nella laguna veneta e viene messa all’asta dal demanio. «Potevamo semplicemente assistere all’ennesima svendita di un’isola a qualche albergatore internazionale oppure potevamo tentare almeno una sortita, un progetto» dicono i cittadini che si sono riuniti nel gruppo “Poveglia per tutti” e che hanno lanciato una sorta di “acquisto collettivo e comunitario” per sottrarre Poveglia all’esecuzione della condanna voluta dallo Stato. «Vogliamo prendere in concessione Poveglia per 99 anni. Vogliamo che rimanga pubblica, aperta, ad uso di tutti». Per farlo hanno lanciato un’idea: associarsi con 99 euro a quota, denaro che verrà offerto all’apertura dell’asta per aggiudicarsi l’isola. «Se la nostra offerta al demanio sarà la migliore, la comunità dei sottoscrittori, riunita nell’associazione ‘Poveglia’, gestirà democraticamente, a fini pubblici, l’isola. Perciò ci siamo dati dei paletti, un progetto di massima». Terra Nuova ha già sottoscritto una quota e si schiera: Poveglia rimanga di tutti e per tutti.

Quattro i punti fondanti, la carta  costituzionale di questo progetto. Ecco cosa spiegano i promotori:
1.
La parte verde dell’isola sarà dedicata a parco pubblico liberamente accessibile e gratuito, e ad orti urbani.
2.
La parte edificata dell’isola, che può produrre utili -le cui caratteristiche e limiti etici decideremo insieme, in coerenza con questi punti fondanti- servirà a ripagare i costi di gestione della parte pubblica.
3.
La gestione dell’isola sarà no-profit ed eco-sostenibile. Tutti gli utili saranno quindi reinvestiti sull’isola stessa.
4.
Qualora dovessimo vincere l’asta,la quota sottoscritta darà diritto a partecipare equamente alle decisioni sulle sorti di Poveglia ma non è, e non sarà da intendersi in futuro, come forma di partecipazione agli utili, né quota azionaria, né fonte di privilegio alcuno per nessun associato. Oggi perciò ti chiediamo 19 euro per una tessera di iscrizione all’associazione (che andrà a ripagare le spese di registrazione della stessa, del conto corrente, di partecipazione al bando di concessione, ecc) ed una quota di sottoscrizione straordinaria di almeno 80 euro. Qualora, ahinoi, non dovessimo vincere l’asta, al momento del rientro del deposito cauzionale la quota di sottoscrizione straordinaria verrà restituita ai soci”. 
I rischi di una vendita a privati speculatori sono altissimi. Poveglia potrebbe diventare l’ennesimo albergo a cinque stelle, accessibile solo a danarosi clienti come avvenuto già nella vicina isola di San Clemente, alle Grazie e all’atollo di Sacca Sessola
Ne hanno parlato il Times, il New York Times, il Guardian, lo Spiegel, la tv francese e tanti altri. In Italia però ne hanno parlato in pochissimi. Terra Nuova informa e agisce. L’associazione “Poveglia per tutti” ha già raccolto alcune migliaia di sottoscrizioni e anche donazioni. Sono arrivate anche adesioni da parte di turisti stranieri e di personalità della cultura, come lo scrittore Giancarlo De Cataldo e l’esperto di storia veneziana e di misteri Alberto Toso. E tra i misteri regna sovrano il disinteresse dello Stato per un luogo che ha un’importante storia alle spalle. L’ottagono fortificato che protegge l’isola risale al 1380 ed è il più antico dei cinque presenti in Laguna. E’ arrivata anche l’adesione del sindaco, Giorgio Orsoni. Il Comune di Venezia ha certificato, dopo aver incontrato l’associazione, l’intenzione di sostenere apertamente “Poveglia per tutti”. Il direttore generale del patrimonio immobiliare dello Stato, Stefano Maranga, ha detto solo: “Bella iniziativa. La valuteremo con tutte le altre”. I manager di Stato si sono affrettati a precisare che “non sarà valutato un progetto d’uso. Solo la migliore offerta: gara telematica senza base d’asta”.
E’ sempre più vero: l’unione fa la forza e può fare anche un’enorme differenza.

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!