Terra Nuova Edizioni ha inviato al ministro della Salute Giulia Grillo una lettera per chiedere che venga applicato il principio di precauzione sul 5G, la nuova tecnologia di telecomunicazione che si appresta ad intensificare l’esposizione della popolazione all’elettrosmog. Intanto a Lecce medici e cittadini chiedono al Comune di dire no alle installazioni dei ripetitori.
Terra Nuova Edizioni ha inviato una lettera al ministro della Salute Giulia Grillo per sollecitare l’applicazione del principio di precauzione in merito alla tecnologia 5G che si appresa a esporre la popolazione intera a una soglia ancora maggiore di radiazioni elettromagnetiche. E lo ha fatto recapitando al ministro anche una copia del libro-inchiesta di recentissima pubblicazione scritto dal giornalista Maurizio Martucci.
Ecco il testo della lettera
Il libro, frutto di anni di ricerche e studi, è una documentata denuncia sui pericoli invisibili a cui è esposta la popolazione civile per via delle sempre più ubiquitarie, multiple e cumulative irradiazioni da radiofrequenze e onde elettromagnetiche che, con l’avvio del 5G, andranno a raggiungere livelli mai sperimentati prima nella storia dell’umanità. Come ben sa, poiché da attivista politica si è già dimostrata sensibile ai temi relativi all’inquinamento ambientale anche dovuto alle onde elettromagnetiche, nell’indifferenza generale un numero sempre più crescente di cittadini ‘invisibili’ si sta ammalando di una moderna malattia ambientale, conosciuta come elettrosensibilità; anche nelle precedenti legislature sono state avanzate diverse proposte di legge per il suo riconoscimento. L’augurio della nostra casa editrice, da più di 40 anni attiva e sensibile ai temi legati a salute e ambiente, è che attraverso questa proficua lettura Lei possa seriamente prendere in considerazione l’adozione di provvedimenti urgenti e improcrastinabili per la tutela della salute pubblica, in particolar modo per i cittadini colpiti da elettrosensibilità, minacciati dall’imminente sbarco della tecnologia 5G. Sono tante già oggi (e troverà nel libro alcune loro strazianti testimonianze) le persone che non tollerano campi elettromagnetici anche di bassa intensità e che riporteranno molto probabilmente conseguenze devastanti dall’innalzamento elettromagnetico previsto col 5G. Fiduciosi che potrà esaminare il caso di politica sanitaria denunciato nel libro da noi edito, cogliamo l’occasione per augurarLe un buon proseguimento di lavoro».
A Lecce medici e cittadini uniti
Intanto a Lecce è stata inviata al sindaco una lettera firmata da oltre 50 medici, farmacisti, biologi e alcune associazioni di consumatori come Codacons Lecce e Codici Lecce.
«Esistono rischi per la salute legati all’implementazione della tecnologia 5G qualora l’amministrazione comunale ne decidesse l’installazione» si legge nella missiva diretta al sindaco Salvemini.
«La tecnologia 5G è la quinta generazione della telecomunicazione e dovrebbe permettere la connessione tra gli oggetti dando vita al cosiddetto “internet delle cose” (internet of things). Il 5G usa frequenze che vanno da 3,4 a 3,8 GHz ma prevede anche l’impiego di frequenze superiori a 6 GHz e, in un secondo momento, di onde millimetriche (oltre 30 GHz), mai utilizzate finora su larga scala. Studi sperimentali condotti su animali esposti a onde millimetriche hanno evidenziato alterazioni della frequenza e del ritmo cardiaco, alterazioni del sistema immunitario, aumento dell’antibiotico-resistenza, cataratta, effetti teratogeni, danni a carico della cromatina, alterazione dell’espressione genica».
«La tecnologia 5G funziona solo su brevi distanze e attraversa con difficoltà i materiali solidi – spiegano i firmatari della missiva – Sarà dunque necessaria una massiccia implementazione di antenne (una per ogni edificio). In tal modo nessuno potrà evitare di essere esposto a intensità e frequenze finora inesplorate. Si tratta di una sperimentazione ideata a fini commerciali che solleva dubbi di natura etica poiché studi scientifici già pubblicati dimostrano che esiste un motivo “a priori” per credere nei rischi per la salute. Per tale ragione, la sperimentazione della rete 5G dovrebbe essere vietata in base al codice di Norimberga (1947)».
Richiesta di moratoria
«La lettera al sindaco di Lecce si basa sulla richiesta di moratoria internazionale, firmata da 180 ricercatori di 37 Paesi, al fine di bloccare l’installazione della rete 5G finché non saranno effettuati studi attendibili ed indipendenti sull’impatto sanitario e ambientale. Anche l’ISDE (International Society of Doctors for the Environment) Italia, nel rispetto del Principio di Precauzione e del Principio OMS “Health in All Policies”, chiede una moratoria sulla sperimentazione del 5G “fino a quando non sia adeguatamente pianificato un coinvolgimento degli enti pubblici deputati al controllo ambientale e sanitario, messe in atto valutazioni del rischio e un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari degli esposti che dovrebbero essere informati dei rischi potenziali”.»
Un ulteriore appello del Comitato scientifico ISDE, rivolto ai Paesi europei, chiede la sospensione del roll-out del 5G.
«Numerose pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato che i campi elettromagnetici determinano effetti biologici sugli organismi viventi a livelli di gran lunga inferiori ai limiti di legge – spiegano cittadini e medici leccesi – Tali effetti includono aumentato rischio di cancro, stress cellulare, danni genetici, cambiamenti strutturali e funzionali del sistema riproduttivo, disturbi neurologici, deficit di apprendimento e memoria, cambiamenti ormonali. Inoltre, una parte crescente della popolazione europea manifesta sintomi di elettrosensibilità. Già nel 2009 il Parlamento Europeo ha invitato gli Stati membri a riconoscere l’elettrosensibilità come invalidità seguendo l’esempio della Svezia. L’elettrosensibilità è una patologia ambientale legata all’esposizione ai campi elettromagnetici artificiali per la quale diversi ricercatori hanno chiesto l’inserimento nella classificazione internazionale delle malattie (ICD)».
Necessario il principio di precauzione
«L’Agenzia Europea per l’Ambiente afferma che i dati scientifici sui campi elettromagnetici a radiofrequenza non lasciano dubbi sull’opportunità di adottare il Principio di Precauzione. Anche il Consiglio d’Europa, nella Risoluzione 1815 del 27 maggio 2011, appellandosi al Principio di Precauzione, chiede agli Stati membri di limitare l’esposizione della popolazione alle RF-CEM considerando come soggetti a rischio bambini, donne incinte e anziani. Studi recenti condotti sugli animali rafforzano la necessità di adottare misure precauzionali. Il più grande studio sperimentale sugli animali, costato 25 milioni di dollari e realizzato dall’ente federale americano NTP, evidenzia un aumento statisticamente significativo dell’incidenza di cancro al cervello e al cuore in animali esposti ai campi elettromagnetici a valori ben al di sotto di quelli stabiliti nelle linee guida internazionali. Tali risultati supportano quelli rilevati in studi epidemiologici su radiofrequenze e rischio di tumore al cervello».
«Va sottolineato che nella città di Lecce nel corso del 2017 sono stati installati 49 nuovi impianti operanti alla frequenza di 5 GHz sui tetti degli istituti scolastici, ad eccezione dell’Istituto Comprensivo “Alighieri-Diaz”, facendo aumentare il numero degli hot spot da 25 a 74. Un recente accordo con la compagnia telefonia Fastweb, firmato dall’amministrazione comunale, prevede l’installazione di 350 nuovi hot spot, che decuplicherebbe nel giro di pochissimo tempo il numero di antenne presenti in città, con ulteriore incremento peggiorativo dell’inquinamento elettromagnetico. Nella lettera si invita l’amministrazione comunale, sulla base delle evidenze scientifiche disponibili, a valutare i danni alla salute legati all’esposizione ai campi elettromagnetici artificiali; ad adottare tutte le misure ragionevoli al fine di fermare la diffusione della tecnologia 5G; a non installare ulteriori hot-spot (350 previsti); ad adottare misure di cautela al fine di limitare l’esposizione della popolazione alle RF; a riservare spazi liberi da RF soprattutto se destinati ai bambini (parchi pubblici, asili); a invitare i Dirigenti scolastici delle scuole comunali ad utilizzare reti cablate per il collegamento a internet; a promuovere campagne d’informazione».
Il manuale per difendersi dall’elettrosmog
Il libro
“Manuale di autodifesa per elettrosensibili” (Terra Nuova Edizioni) è un manuale di inchiesta fondamentale per una corretta informazione e per chiedere ai cittadini e alle istituzione una presa di coscienza dei rischi dell’elettrosmog in nome del Principio di Precauzione.L’elettrosmog è un pericolo per la salute? «Non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per dimostrarlo». Il libro confuta quest’assioma stereotipato, fondato su ricerche superate di dubbia indipendenza, e offre una panoramica dei rischi prodotti dai campi elettromagnetici dei più moderni strumenti tecnologici.
L’autore indica i confini e le linee guida dell’elettrosensibilità, una nuova forma di malattia ambientale altamente invalidante e tipica dell’Era Elettromagnetica, patita da un numero sempre più grande di cittadini invisibili, costretti alla fuga da città e modernità.
Nel libro sono raccolte le testimonianze dei malati, le storie di suicidi e dell’insorgenza di patologie tumorali, e le sentenze shock che stabiliscono il nesso telefonino=cancro; vengono raccontati i lati oscuri dell’elettrosmog e svelate le incongruenze, le distorsioni metodologiche e i conflitti d’interesse alla base del cosiddetto fronte negazionista. Capitoli molto importanti sono inoltre dedicati alle più efficaci terapie elettrodesensibilizzanti, che vengono in aiuto per cercare di ridurre l’impatto dei campi elettromagnetici sugli esseri umani.