Arsenico nell’acqua: il Codacons denuncia l’Iss
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aggiornamento inviata a dicembre dall’Iss alle 269 persone tra 1 e 88 anni (55 fino a 15 anni, 40 sopra i 65) sottoposte al biomonitoraggio. I volontari sono stati reclutati sulla base di specifici requisiti: buona salute, utilizzo dell’acqua della rete di distribuzione per uso potabile e cottura degli alimenti, residenza da almeno due mesi in uno dei 27 comuni interessati, 17 dei quali nella Tuscia. Questi alcuni dei passaggi fondamentali: “Valori eccedenti i 15 microgrammi per litro per arsenico inorganico e metaboliti – si legge – sono stati trovati nel 41 per cento dei campioni, evidenziando esposizioni alimentari superiori alla media. Tale evidenza va letta alla luce della recente valutazione dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sull’esposizione umana all’arsenico, secondo cui l’esposizione media all’arsenico inorganico è elevata se rapportata ai valori di riferimento per la protezione della salute e deve essere ridotta”. E ancora: “Considerando l’intero campione, la concentrazione media di arsenico nell’acqua usata per la cottura e la preparazione degli alimenti è pari a 16,6 microgrammi per litro. Pertanto può dare un contributo significativo all’esposizione”. Questa la chiusura: “Nella prossima newsletter i risultati complessivi dello studio saranno presentati e discussi nel loro insieme”. E Rienzi parte da qui per le sue accuse. “Quest’ultima – spiega – non verrà mai inviata. Lo stesso Francesco Cubadda, uno dei curatori dello studio, oggi è sparito. Abbiamo comunque chiesto l’accesso agli atti per ottenere la versione completa della ricerca. Hanno smentito che possano esserci danni alla salute? Per questo ho denunciato il ministro: l’esposizione a lungo termine all’arsenico porta danni alla salute. Balduzzi questo avrebbe dovuto dire”. Alla conferenza stampa erano presenti anche due persone malate a causa dell’arsenico. “Con loro – continua Rienzi – avvieremo due cause pilota, ma invitiamo chi è nelle stesse condizioni di contattarci al numero verde 800-582493. Abbiamo diffidato le Asl a chiudere gli esercizi commerciali che usano acqua contaminata: i Nas inizieranno a controllare”.