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Associazione Amica: «5G, va impugnata legge che impedisce a sindaci di fermare le antenne»

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Le Regioni hanno tempo fino al 4 settembre per impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge n. 95 del 4 luglio 2024 che toglie ai Comuni il potere di decisione (e di divieto) sulle antenne 5G. «Si tratta di una legge palesemente incostituzionale e solo le regioni possono opporsi» afferma l’associazione Amica che invita i cittadini a scrivere a Comuni e Regioni.
Associazione Amica: «5G, va impugnata legge che impedisce a sindaci di fermare le antenne»

Le Regioni hanno tempo fino al 4 settembre per impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge n. 95 del 4 luglio 2024 che toglie ai Comuni il potere di decisione (e di divieto) sulle antenne 5G. 
«Si tratta di una legge palesemente incostituzionale e solo le regioni possono opporsi. Chiediamo ai cittadini di scrivere ai sindaci e alle Regioni, anche utilizzando i facsimili che mettiamo a disposizione. E chiediamo anche alle Regioni di deliberare il ritorno al valore di attenzione di 6 V/m misurato in 6 minuti. Ai sindaci scriviamo per chiedere loro di fare pressione sulle Regioni».
«I Governi e i Parlamenti che si sono succeduti dal 2012 a oggi, infatti, hanno significativamente ridotto i limiti di sicurezza per la radiofrequenza usata da tutte le tecnologie wireless» spiegano da Amica e sintetizzano le decisioni adottate:
  • nel 2012 il Governo Monti ha diluito la media del tempo di misurazione della radiofrequenza nei luoghi dove si permane più di 4 ore (valore di attenzione) da 6 minuti a 24 ore, «tempo del tutto arbitrario e serve in sostanza ad aumentare i limiti perché i valori riscontrati di giorno, quando tutti usiamo il cellulare, sono diluiti con i valori bassissimi notturni»;
  • nel 2020 il Governo Conte «ha vietato ai Comuni di emettere delle ordinanze “Stop 5G”, vanificando il lavoro fatto da centinaia di comitati e Comuni per salvaguardare la salute»;
  • nel 2023 il Governo Meloni «ha aumentato di sei volte il limite della radiofrequenza nei luoghi dove si permane più di 4 ore (valore di attenzione) da 100 a 600 milliwatt/mq che corrisponde a un aumento del campo elettrico da 6 a 15 V/m. Oltre settanta scienziati esperti di bioelettromagnetismo avevano inviato un Appello per la Sicurezza Elettromagnetica, ma è rimasto inascoltato. Per giunta l’aumento dei limiti ambientali della radiofrequenza serve solo a fornire extraprofitti alle multinazionali (tutte straniere) concedendo loro la possibilità di installare più antenne e antenne più potenti sugli stessi pali»;
  • nel 2024 la Legge 4 luglio 2024 n. 95 toglie ai Comuni la possibilità di intervenire sull’istallazione delle antenne.
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Letture utili

“È tempo di comprendere di più, così possiamo temere di meno”. Fiorella Belpoggi ha preso in carico le parole di Marie Curie e le ha fatte sue, diventando una scienziata di fama mondiale senza perdere misura, né gentilezza.
Raccontare la sua storia significa ripercorrere la specificità di una ricerca indipendente, unica in Italia per il semplice fatto di essere finanziata non dall’industria o da qualche università, ma da oltre 30.000 soci, tra semplici cittadini, associazioni ed enti vari. Sono questi, infatti, i finanziatori dell’Istituto Ramazzini di Bologna, di cui la Belpoggi era direttrice. Un ente di ricerca autonomo, libero da qualsiasi pressione, nato per evidenziare le strette connessioni tra ambiente e salute e disvelare i guai provocati da un’idea malsana di progresso, con tutte le sue conseguenze. Un percorso, quello della Belpoggi, faticoso, accidentato, per molti versi complicato, ma anche ricco di scoperte esaltanti, incontri stupefacenti e riconoscimenti internazionali.
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Il libro offre una panoramica dei rischi prodotti dai campi elettromagnetici dei più moderni strumenti tecnologici.
L’autore indica i confini e le linee guida dell’elettrosensibilità, una nuova forma di malattia ambientale altamente invalidante e tipica dell’Era Elettromagnetica, patita da un numero sempre più grande di cittadini invisibili, costretti alla fuga da città e modernità. Nel libro sono raccolte le testimonianze dei malati e le sentenze che stabiliscono il nesso telefonino=patologie; vengono raccontati i lati oscuri dell’elettrosmog e svelate le incongruenze, le distorsioni metodologiche e i conflitti d’interesse. Capitoli molto importanti sono inoltre dedicati alle più efficaci terapie elettrodesensibilizzanti, che vengono in aiuto per cercare di ridurre l’impatto dei campi elettromagnetici sugli esseri umani.
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Cosa sappiamo davvero del 5G e dei suoi effetti? Smart city, intelligenza artificiale, wi-fi irradiato dai satelliti, robotica e automazione, raccolta e controllo dei nostri dati… tutto questo verso quale futuro ci sta traghettando? L’autore, passando in rassegna documenti inediti, studi e dichiarazioni ricostruisce le origini, le relazioni, i conflitti d’interesse e i pericoli del presente e del futuro ipertecnologico.
Un libro-inchiesta di stringente attualità che dà voce ai cittadini, agli esperti, ai medici e agli scienziati che si sono impegnati per evidenziare i lati oscuri del wireless di quinta generazione.
Nessuno è poi in grado di prevedere quali saranno gli effetti dell’accumulo così elevato di radiofrequenze sull’ambiente e la salute dell’uomo e degli animali. Allora perché non far valere il principio di precauzione, che dovrebbe essere applicato a ogni nuovo prodotto per limitarne la diffusione fino a quando non ci sono prove certe della sua innocuità?
Purtroppo con il 5G questo non sta accadendo.

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