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Banca Etica: «La trasparenza sull’export delle armi e sulle banche armate è sotto attacco: difendiamola»

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Banca Etica, attiva da 25 anni con centomila clienti e 50mila soci, lancia un appello perché non sia “svuotata” la legge 185 del 1990 e si fermino le modifiche che vogliono ridurre la trasparenza sui finanziamenti delle banche all’industria delle armi. L’intervista a Nazareno Gabrielli, direttore generale di Banca Etica.
Banca Etica: «La trasparenza sull’export delle armi e sulle banche armate è sotto attacco: difendiamola»

Banca Etica, attiva da 25 anni con centomila clienti e 50mila soci, lancia un appello perché non sia “svuotata” la legge 185 del 1990 e si fermino le modifiche che vogliono ridurre la trasparenza sui finanziamenti delle banche all’industria delle armi.
Il direttore di Terra Nuova, Nicholas Bawtree, intervista Nazareno Gabrielli, direttore generale  di Banca Etica.
È sempre più importante per i cittadini sapere dove vanno a finire e come vengono utilizzati i soldi che mettono in banca. Oggi l’unica banca che garantisce la totale trasparenza è Banca Etica, che pubblica online con report annuali l’elenco di tutti i finanziamenti erogati e che misura l’impatto sociale e ambientale indiretto di tutti i crediti e gli investimenti effettuati. 
Come spiega Gabrielli, a oggi la legge italiana pone un obbligo su un solo punto relativamente alla trasparenza, quello relativo ai finanziamenti all’industria delle armi. La legge 185 del 1990 obbliga le banche a segnalare alla Presidenza del Consiglio tutte le operazioni commerciali riguardanti finanziamenti in armi, che vengono poi raccolte in un rapporto annuale che viene diffuso. Ma per tutti gli altri ambiti non vige alcun obbligo per la trasparenza.
Per di più, oggi anche la legge 185 è a rischio. Il Senato ha approvato in aula il 21 febbraio scorso il disegno di legge che mira a cancellare i meccanismi di trasparenza e controllo parlamentare sul commercio e le esportazioni di armi e sulle banche che finanziano tali operazioni, come sottolinea Banca Etica.
«Il disegno di legge è stato approvato in tempi record prima in commissione e poi in aula al Senato, dove sono stati bocciati tutti gli emendamenti che tentavano di mitigare gli effetti più nefasti del disegno di legge in esame – spiegano da Banca Etica – Il provvedimento è ora all’esame della Camera. Sarà esaminato prima dalle commissioni riunite Esteri e Difesa e si prevede che arriverà in aula a maggio: chiediamo ai deputati di approvare modifiche alla norma per ripristinare il controllo del Parlamento sull’export di armi e sulle banche che fanno affari con tali operazioni»
Per fermare lo svuotamento della Legge 185, un coordinamento composto da Gruppo Banca Etica, Rete Pace e Disarmo e Libera contro le Mafie insieme ad altre organizzazioni della società civile, tra cui molte realtà socie di riferimento di Banca Etica, chiedono di mobilitarsi per dire no all’approvazione definitiva delle modifiche che cancellerebbero ogni forma di trasparenza e di controllo da parte del Parlamento, dei cittadini e dei risparmiatori sugli affari delle industrie belliche e delle banche che le affiancano.
Qui la petizione popolare lanciata da Rete Pace Disarmo https://retepacedisarmo.org/petizione-basta-favori-ai-mercanti-di-armi-fermiamo-lo-svuotamento-della-legge-185-90/
Gabrielli sottolinea poi come sia ormai necessario che la finanza renda conto al 100% di ciò che fa con i soldi dei cittadini. 
Non ci sono infatti solo le armi, ma per esempio anche i finanziamenti alle industrie delle fonti energetiche fossili. 
Banca Etica nell’ultimo anno ha agito anche a favore dei clienti più fragili, mettendo un milione di euro del proprio utile a vantaggio della riduzione dei tassi di interesse per chi era in difficoltà.
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LETTURE UTILI

Pensato come un vero e proprio atlante, dove ogni conflitto ha pari dignità, è un annuario aggiornato delle guerre in atto sul Pianeta. Vengono analizzate e spiegate le ragioni di tutti gli scontri armati in corso: chi combatte e perché, qual è la posta in gioco e le ragioni che muovono al conflitto.

Senza prendere posizione a favore di qualcuna delle parti in causa, l’Atlante è uno strumento fondamentale di informazione e di costruzione di una coscienza civile.
La XII edizione dell’Atlante ha il suo focus sui conflitti tra Israele e Palestina e tra Russia e Ucraina.
Contiene dossier tematici su:
• La recrudescenza del conflitto Israele-Palestina
• Gli sviluppi più recenti del conflitto Russia-Ucraina
• Riarmo e nuovo pericolo nucleare
• Il dramma dei civili in zone di guerra
• Cina e nuovi equilibri
• Guerra e beni artistici
• Guerra e finanza
• Peacebuilding
• Donne e diritti
Con schede conflitto e infografiche generali.
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Sono oltre 30 le guerre in corso sul Pianeta. Gli Stati si affidano alle armi per trovare soluzioni, mentre sarebbe urgente investire sull’emergenza climatica, sui diritti umani, sulla democrazia.
Crocco e Giordana invitano a guardare il Mondo con occhi differenti, abbandonando le logiche armate della geopolitica a favore di una “geografia dei diritti umani”, che ponga al centro delle relazioni tra Stati la cooperazione e il rispetto dei diritti. 

Non si tratta di un approccio teorico o ideale, è semplicemente realistico, forse l’unico che può fermare questa pericolosa corsa alle armi.
Gli autori
Raffaele Crocco è direttore responsabile dell’ Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo              , dei siti atlanteguerre.it, atlasofwars.com, ed è direttore editoriale di Unimondo. È stato giornalista RAI, collaboratore delle trasmissioni Est Ovest e Mediterraneo. Ha lavorato come inviato di guerra, è autore di libri e documentari.
Emanuele Giordana, giornalista e asiatista, già docente di Cultura indonesiana, direttore di Ecoradio e del mensile Terra, insegna giornalismo ed è cofondatore di Lettera 22. È presidente dell’associazione Afgana e ha scritto saggi, curato collettanee di geopolitica. Scrive per diverse testate ed è direttore editoriale del sito atlanteguerre.it.

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