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Banca Etica: vent’anni di risultati positivi per un’economia virtuosa

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Sono passati vent’anni dall’apertura in Italia della prima filiale di Banca Etica; ora le filiali sono 17 nel nostro paese più una in Spagna. E i dati non hanno mai deluso: una crescita costante, «sia nel numero dei risparmiatori che hanno dato fiducia all’Istituto, sia nell’erogazione del credito per alimentare un’economia virtuosa» spiega il vicedirettore Nazareno Gabrielli.
«Siamo in attività da vent’anni e stiamo entrando in una fase di maturità solida, con alla base la fiducia di oltre 43mila soci e oltre il miliardo di credito accordato». Così Nazareno Gabrielli, vicedirettore di Banca Etica, introduce i dati positivi riferiti all’istituto di credito che resta un’esperienza al momento unica in Italia.
«L’8 marzo 1999 abbiamo aperto il nostro primo sportello a Padova e a marzo di quest’anno festeggeremo con quattro feste a Padova, Milano, Firenze e Napoli il nostro compleanno, grazie anche all’impegno di oltre mille soci attivi che ci sostengono nelle campagne di sensibilizzazione e nelle iniziative pubbliche» prosegue Gabrielli ( QUI il programma completo degli eventi).
«Siamo certamente soddisfatti dei risultati raggiunti. Possiamo oggi contare su un miliardo e 500mila euro di raccolta, oltre un miliardo di credito accordato, un indice di patrimonializzazione CET 1 ratio pari a 11,87%; una società di risparmio gestito che raccoglie più di 3 miliardi di euro, 17 filiali in Italia, 1 in Spagna a Bilbao, con la prospettiva di inaugurare a fine marzo uffici anche a Madrid e presto anche a Barcellona».

Un’esperienza che cresce

«Non stiamo più parlando di un’esperienza per pochi, ma del successo di un nuovo paradigma con cui fare finanza, l’etica appunto. Che per noi significa, tra l’altro,  completa trasparenza. Basti pensare che chiunque può consultare sul nostro sito web chi beneficia del credito di Banca Etica; diventa dunque possibile per tutti segnalarci eventuali anomalie o mancato rispetto da parte di qualcuno dei criteri di etica da noi comunque sempre valutati previamente in sede di decisione dell’erogazione. Questo è un elemento che ci distingue ed è una grande forza per la finanza etica ma anche per l’economia in generale. È un meccanismo di rinforzo che permette una responsabilizzazione dei risparmiatori e dei fruitori del credito, una forma di corresponsabilità collettiva e condivisa che alimenta l’economia virtuosa, sana, sostenibile, rispettosa dell’ambiente e  delle persone».
«Peccato solo, dopo vent’anni, essere ancora gli unici a seguire questi criteri che per noi sono irrinunciabili – prosegue Gabrielli – Eppure la rivoluzione in senso positivo sarebbe a portata di mano di tutti, noi ne siamo l’esempio. Evidentemente è più costoso e impegnativo tracciare l’intera filiera della gestione del denaro e di come lo si impiega e si ottengono risultati, ma noi riteniamo sia un essenziale punto di coerenza».
«Sono convinto che se certi istituti di credito si fossero dotati di elementi di trasparenza più forti, forse non sarebbero saltati, perché i clienti e non solo sarebbero intervenuti prima a chiedere conto di quanto si stava facendo».
«Che la correttezza e la trasparenza paghino non v’è dubbio e i nostri dati lo dimostrano. Nell’ultimo anno, mentre il sistema bancario in generale ha fatto registrare dati negativi nell’erogazione del credito, Banca Etica ha portato a casa un +10%. Il totale del nostro credito erogato cresce a due cifre percentuali ogni anno, mentre il resto del sistema è quasi piatto. Tra l’altro il credito erogato dalle banche più piccole tocca anche punte negative del -3 o 4% e ciò vuole dire meno linfa che va al sistema economico per favorirne lo sviluppo».
Banca Etica sostiene anche progetti selezionati di valenza sociale che utilizzano il sistema del crowdfunding per finanziare le loro attività. «Abbiamo una convenzione con Produzioni dal Basso, la prima piattaforma che nel nostro paese si è organizzata su questo fronte. Se, ai tempi della nostra costituzione, il fenomeno fosse già esistito, avremmo potuto essere noi uno dei progetti virtuosi finanziati in questo modo. Di fatto, lo siamo stati, sebbene con una auto-organizzazione dal basso, realizzata grazie all’impegno di persone che credevano e credono fermamente nei valori etici e di responsabilità sociale e ambientale anche quando si parla di denaro. Quindi, consideriamo questa modalità affine alle logiche di Banca Etica, per responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti.  Abbiamo ideato la formula dei bandi, un paio ogni anno, con tema e titolo specifici. Si è appena chiuso quello sull’agricoltura sociale; ai bandi viene abbinato un fondo, selezioniamo i progetti, li promuoviamo sul nostro portale e se raggiungono il 75% del finanziamento richiesto, il restante quarto viene erogato dal fondo di Etica SGR, che consta di sottoscrizioni volontarie da parte di chi sottoscrive i fondi promossi dalla società del gruppo Banca Etica . in meno di 3 anni abbiamo promosso oltre 140 progetti che hanno raccolto complessivamente più di 1,2 milioni di euro».

Le banche etiche rendono di più

Uno studio che fornisce ulteriori elementi di valutazione positiva sulle banche etiche è poi quello che è stato presentato lo scorso 6 febbraio a Bruxelles a cura della Fondazione Finanza Etica. «Abbiamo conferma di un dato importantissimo: le banche etiche rendono tre volte più di quelle sistemiche» prosegue Gabrielli, citando lo studio che ha confrontato 23 banche etiche e sostenibili in Europa con 15 banche sistemiche. «Inoltre, la propensione al credito delle banche sostenibili rappresenta 77% delle attività totali degli istituti, mentre per le altre rappresenta il 40%. I volumi che si traducono in crediti fungono da moltiplicatori in termini di economia reale».
«Le banche etiche, dunque, sono strutturalmente diverse rispetto alle banche sistemiche e si sono dimostrate anche più resistenti alla crisi» conclude Gabrielli.

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