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«Basta favori ai mercanti di armi»: il 17 aprile manifestazione a Roma

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Settantotto organizzazioni della società civile promuovono per il 17 aprile una mobilitazione nazionale a Roma per chiedere lo stop al disegno di legge «che vuole togliere al Parlamento e ai cittadini l’accesso a informazioni cruciali sull’export di armi e sulla finanza che lo sostiene» spiegano i promotori.
«Basta favori ai mercanti di armi»: il 17 aprile manifestazione a Roma

La legge 185/90 sull’export di armi italiane, che garantisce il controllo del Parlamento e dei cittadini su un comparto strategico e critico del Paese, nonché sui flussi finanziari privati che lo alimentano, è oggi sottoposta a un tentativo di modifica. A lanciare l’allarme sono settantotto organizzazioni della società civile che hanno organizzato per il 17 aprile una manifestazione a Roma per fermare il disegno di legge «che vuole togliere al Parlamento e ai cittadini l’accesso a informazioni cruciali sull’export di armi e sulla finanza che lo sostiene».
La manifestazione del 17 aprile, a Roma, si terrà all’auditorium di Libera in via Stamira 5. Saranno presenti e interverranno – tra gli altri – don Luigi Ciotti e padre Alex Zanotelli.
E nei giorni scorsi, sempre su questo tema, Anna Fasano (Banca Etica), Francesco Vignarca (Rete Italiana Pace e Disarmo) e Giorgio Beretta (Opal) sono stati ascoltati dalle commissioni riunite Affari Esteri e Difesa di Montecitorio alle quali hanno illustrato le richieste del network di organizzazioni riunite nella campagna “Basta favori ai mercanti di armi!”. Fasano e Vignarca hanno anche tenuto una conferenza stampa a Montecitorio per illustrare quanto espresso durante le tre diverse audizioni. 
«Le modifiche alla legge sono già state approvate dal Senato e, se approvate anche dalla Camera, svuoteranno la norma delle sue prerogative più preziose – dicono Fasano e Vignarca –  Per questo un fronte molto ampio di organizzazioni della società civile, dal mondo laico e cattolico, si oppone e si mobilita da mesi per chiedere con forza, anche attraverso una petizione rivolta al Parlamento, di non peggiorare i meccanismi di autorizzazione e controllo e i presidi di trasparenza della legge».
Francesco Vignarca ha dichiarato: «Così come al Senato, anche alla Camera la posizione di Rete Pace Disarmo è stata espressa chiaramente: l’aggiornamento legittimo e anche naturale, dopo così tanto tempo, della legge 185/90 non può e non deve diventare occasione per indebolire il controllo parlamentare sull’export di armi italiane. In particolare, oltre a preservare la trasparenza che l’ha resa un modello positivo a livello internazionale, occorre che una maggiore responsabilità decisionale della parte politica del Governo sia comunque sempre bilanciata da competenze tecniche capaci di applicare attivamente i criteri previsti dalla norma italiana e da quelle internazionali. Bisogna poi preservare la possibilità di interazione con le ONG sulle possibili violazioni di diritti umani e l’Ufficio presso la Presidenza del Consiglio che ha facoltà di proporre progetti di riconversione industriale al civile. Tutti elementi che sparirebbero se venisse confermato anche alla Camera il testo di DDL uscito dal Senato, che costituisce un chiaro favore ai mercanti di armi. Peraltro motivato da una fantomatica maggiore gabbia normativa per le aziende italiane totalmente smentita dai dati che evidenziano un export militare italiano in continua crescita».
Anna Fasano ha ribadito: «Banca Etica è tra i promotori della mobilitazione della società civile in difesa della Legge 185/90. Le modifiche proposte mirano tra l’altro a cancellare la “lista delle banche armate” che – seppur con molti limiti – da 30 anni consente al Parlamento e ai cittadini di sapere quali banche finanziano la produzione e l’export di armi e per quali importi. Cancellare questo presidio di trasparenza sarebbe in contraddizione con gli indirizzi dell’Europa, che vuole i consumatori degli Stati membri sempre più liberi di fare scelte consapevoli sul mercato, incluso quello dei prodotti bancari e finanziari. L’UE ha varato diverse normative che impongono alle banche di rendere noti i settori che finanziano e i loro impatti sociali e ambientali. L’Italia con la 185 ha una legge che era stata all’avanguardia e non ha senso cancellarla proprio ora che anche il resto di Europa si muove nella direzione di una sempre maggiore trasparenza sull’operato delle banche. Chiediamo inoltre che le modifiche alla legge 185 integrino quanto previsto dalla legge n.118/2013 con cui l’Italia ha ratificato il Trattato sul commercio delle armi, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. E’ imprescindibile che la Legge di modifica attualmente in discussione perlomeno introduca un riferimento a tale Trattato, esplicitando che per quanto non contenuto nella L.185/90 – e, comunque, per ogni riferimento a standard e a norme generali e previsioni normative in materia di commercio delle armi – sia necessario far riferimento a quanto contenuto nel Trattato ratificato nel 2013».
Giorgio Beretta ha commentato: «Con la modifica già approvata al Senato non sarà più richiesto, come previsto fin dall’entrata in vigore della legge 185/90, che la Relazione annuale contenga “indicazioni analitiche”, ma soltanto “i Paesi di destinazione finale con il loro ammontare suddiviso per tipologia di equipaggiamenti” e “con analoga suddivisione, le imprese autorizzate” e “l’elenco degli accordi da Stato a Stato”.  Praticamente non sapremo il tipo specifico di armi e di materiali militari che vengono esportati ai vari Paesi. E’ un’informazione fondamentale per il controllo del Parlamento e delle nostre associazioni sull’attività del governo».
Promuovono la mobilitazione (78 organizzazioni):
Rete Italiana Pace Disarmo e tutte le organizzazioni aderenti: Accademia apuana della pace, ACLI, AGESCI, ALTROMERCATO, Ambasciata democrazia locale, Amici della mezza luna rossa palestinese, ANPI, ANSPS, AOI – Associazione di cooperazione e di solidarietà internazionale, Archivio Disarmo, ARCI, ARCI Bassa Val di Cecina, ARCI Servizio Civile aps, ARCS, Associazione Papa Giovanni XXIII, Associazione per la pace, AssopacePalestina, AUSER, Beati i costruttori di Pace, Casa per la pace di Modena, CDMPI – Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, Centro Studi Difesa Civile, Centro Studi Sereno Regis, CGIL, CGIL Padova, CGIL Verona, CIPAX, CNCA, Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della FCEI, Comitato Pace e Disarmo di Volterra, Conferenza degli Istituti Missionari in Italia, Coordinamento Comasco per la Pace, Coordinamento pace in comune Milano, COSPE, Emmaus Italia, FIOM-Cgil, FOCSIV, Fondazione Angelo Frammartino, Fondazione Finanza Etica, Forum Trentino per la Pace e i diritti umani, Gruppo Abele, IPRI – rete CCP, IPSIA, Lega per i diritti dei popoli, Legambiente, Libera, Link – coordinamento universitario, Link2007 cooperazione in rete, Lunaria, Movimento europeo, Movimento Internazionale della Riconciliazione, Movimento Nonviolento, Nexus Emilia Romagna, Noi Siamo Chiesa, Opal Brescia, Pax Christi Italia, Percorsi di pace, Rete degli studenti medi, Rete della conoscenza, Scuola di Pace “Vincenzo Buccelletti” di Senigallia, Servas Italia, Tavola sarda della pace, U.S.Acli, UDS, UDU, Un ponte per, Ventiquattro marzo, Banca Etica, Fondazione Nigrizia, Greenpeace Italia, MAG2, MAG4, MAG6, MAGVenezia, Mani Tese, Movi, Portico della Pace, Sbilanciamoci! 
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LETTURE UTILI

Pensato come un vero e proprio atlante, dove ogni conflitto ha pari dignità, è un annuario aggiornato delle guerre in atto sul Pianeta. Vengono analizzate e spiegate le ragioni di tutti gli scontri armati in corso: chi combatte e perché, qual è la posta in gioco e le ragioni che muovono al conflitto.

Senza prendere posizione a favore di qualcuna delle parti in causa, l’Atlante è uno strumento fondamentale di informazione e di costruzione di una coscienza civile.
La XII edizione dell’Atlante ha il suo focus sui conflitti tra Israele e Palestina e tra Russia e Ucraina.
Contiene dossier tematici su:
• La recrudescenza del conflitto Israele-Palestina
• Gli sviluppi più recenti del conflitto Russia-Ucraina
• Riarmo e nuovo pericolo nucleare
• Il dramma dei civili in zone di guerra
• Cina e nuovi equilibri
• Guerra e beni artistici
• Guerra e finanza
• Peacebuilding
• Donne e diritti
Con schede conflitto e infografiche generali.
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Sono oltre 30 le guerre in corso sul Pianeta. Gli Stati si affidano alle armi per trovare soluzioni, mentre sarebbe urgente investire sull’emergenza climatica, sui diritti umani, sulla democrazia.
Crocco e Giordana invitano a guardare il Mondo con occhi differenti, abbandonando le logiche armate della geopolitica a favore di una “geografia dei diritti umani”, che ponga al centro delle relazioni tra Stati la cooperazione e il rispetto dei diritti. 

Non si tratta di un approccio teorico o ideale, è semplicemente realistico, forse l’unico che può fermare questa pericolosa corsa alle armi.
Gli autori
Raffaele Crocco è direttore responsabile dell’ Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo                , dei siti atlanteguerre.it, atlasofwars.com, ed è direttore editoriale di Unimondo. È stato giornalista RAI, collaboratore delle trasmissioni Est Ovest e Mediterraneo. Ha lavorato come inviato di guerra, è autore di libri e documentari.
Emanuele Giordana, giornalista e asiatista, già docente di Cultura indonesiana, direttore di Ecoradio e del mensile Terra, insegna giornalismo ed è cofondatore di Lettera 22. È presidente dell’associazione Afgana e ha scritto saggi, curato collettanee di geopolitica. Scrive per diverse testate ed è direttore editoriale del sito atlanteguerre.it.

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