Vai al contenuto della pagina

Contro chi è diretto il massacro di Bruxelles?

homepage h2

«Il nuovo massacro di Bruxelles, con azioni terroristiche tanto ben coordinate quanto sanguinose, ha tutta l’aria di essere la “prosecuzione” di un piano con cui colpire al cuore la capitale dell’Europa che non c’è. Da chi è manovrato il piano? Contro chi è diretto? E com’è possibile che una realtà così complessa non sia stata scoperta, nonostante l’impegno delle intelligence europee? Chi finanzia questo fronte, sostenuto nel tempo e nel volume?». Se lo chiede Margherita Furlan su Pandora.tv.
«È evidente che importanti complicità coprono dall’alto la manovalanza terroristica che fa strage anche nelle capitali europee» spiega, il giorno dopo l’attentato di Bruxelles, Margherita Furlan su Pandora.tv, il progetto televisivo del giornalista Giulietto Chiesa.
«Sono i grandi elemosinieri dell’Isis con cui l’Occidente si allea, fa affari e cui vende un mare di armi, i piranha del Golfo, le petromonarchie, la Tuchia di Erdogan. E allora prima del fallimento dell’intellgence, c’è stato quello della politica. Proprio ora che l’Italia e l’Europa insieme stanno discutendo se e come intervenire in una Libia ancora senza governo, mentre gli Usa bombardano Al Quaida nello Yemen e gli alleati sauditi aggrediscono gli sciiti che combattono contro Al Quaida».
«L’avviso è per tutti, non solo per Bruxelles. Sono bombe contro “l’Europa dei popoli”, per renderla uno straccio subalterno al potere dell’Impero, per trascinarla in guerra tutta intera, terrorizzata, per ridurre le libertà residue e le capacità di risposta ai soprusi dei poteri» scrive Giulietto Chiesa su Facebook e sul sito della sua tv. «Queste bombe sono la prosecuzione di quelle di Parigi: Charlie Hebdo e il Bataclan. Di Ankara, contro i turisti tedeschi. Sono lo strascico del fiume di profughi».
«Noi italiani abbiamo già vissuto la stessa cosa con la strategia della tensione. Questo ci dice che non dobbiamo cadere nella trappola di guardare il dito invece della luna. Se ci dicono che è Daesh, diffidiamo. Probabilmente è “anche” Daesh. Ma Daesh è lo strumento, la mano (in parte), ma non la mente».
«Chi è la mente non lo possiamo sapere. E’ il sancta santorum di questa strategia. Ma i servizi segreti europei, tutti, sono filiali inquinate di altri servizi segreti. Per questo non scoprono niente. Per questo non possono indagare. Per questo dobbiamo riprendere in mano la nostra sovranità, e cambiarli. Altrimenti ci faranno arrostire, prima di renderci schiavi».
«Bruxelles, dopo Parigi, e dopo altre stragi ancora che hanno colpito tante capitali, è una leva potentissima per la paura di massa. A cosa dovremo rinunciare, per questa paura? I governanti europei lo indicano già: dovremo cedere libertà per essere più sicuri. Ma è così autentico, questo pericolo? Anni fa il regista americano Michael Moore aveva fatto un calcolo per evidenziare che il pericolo terrorista era percepito in modo abnorme rispetto alla sua consistenza reale. Perfino nel 2001, l’anno di quel tragico 11 settembre, per un americano, le probabilità di morire in un attacco terroristico sono state 1 su 100.000».

Leggi anche

Per eseguire una ricerca inserire almeno 3 caratteri

Il tuo account

Se sei abbonato/a alla rivista Terra Nuova, effettua il log-in con le credenziali del tuo account su www.terranuovalibri.it per accedere ai tuoi contenuti riservati.

Se vuoi creare un account gratuito o sottoscrivere un abbonamento, vai su www.terranuovalibri.it.
Subito per te offerte e vantaggi esclusivi per il tuo sostegno all'informazione indipendente!