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Coordinamento dell’ateneo di Firenze: «Super Gp e obblighi: esclusioni dal lavoro ledono diritti fondamentali»

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Nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico all’Università di Firenze, il “Coordinamento Dignità, Libertà e Diritto al Lavoro” dell’ateneo, già firmatario della lettera ai rettori degli Atenei toscani che chiedeva la disapplicazione del DL 1/2022, diffonde una lettera aperta definendo le sospensioni dal lavoro per mancanza di super green pass una lesione dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione provvedimenti e affermando che i «provvedimenti governativi mostrano in modo palese la loro natura vessatoria».
Coordinamento dell’ateneo di Firenze: «Super Gp e obblighi: esclusioni dal lavoro ledono diritti fondamentali»
Riportiamo di seguito il testo della lettera aperta diffusa, nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico all’università di Firenze, dal “Coordinamento Dignità, Libertà e Diritto al Lavoro dell’ateneo, già firmatario della lettera ai rettori degli Atenei toscani che chiedeva la disapplicazione del DL 1/2022.
«In vista della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Firenze di lunedì 21 febbraio in Palazzo Vecchio, alla presenza della Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, ci sembra doveroso ricordare che in questo momento alcuni dei nostri colleghi hanno ricevuto l’avviso di sospensione dal lavoro perché non in possesso dei requisiti per l’ottenimento del Green Pass rafforzato. L’esclusione dal lavoro senza motivazioni disciplinari e la correlata privazione economica cui stanno andando incontro sono atti fortemente lesivi dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione, tenuto anche conto che non sarà loro concesso neanche l’assegno alimentare, erogato perfino a coloro che sono sospesi dal servizio per gravi colpe.
In un momento in cui le curve epidemiche del virus Sars-Cov-2 indicano chiaramente una diminuzione del contagio e la quasi totalità dei paesi europei e occidentali sta abolendo le restrizioni e le misure di distanziamento sociale, i provvedimenti governativi mostrano in modo palese la loro natura vessatoria.
L’Italia ha urgente bisogno di tornare a livelli accettabili di vita civile, economica, scientifica e culturale. Tutto questo non può prescindere anche da un ripristino della vita accademica, che è basata per sua più intima natura sulla libertà, sul confronto e sull’apertura al più ampio pubblico dei suoi spazi fisici. Al contrario, le difficoltà che studenti e lavoratori degli atenei si sono già trovati ad affrontare negli ultimi due anni – legate all’ingresso contingentato in aule, in spazi studio e in biblioteche, all’interruzione dei seminari e alla limitazione degli incontri in presenza – sono adesso inasprite dalle pesanti discriminazioni verso chi non adempie le disposizioni legate al possesso di Green Pass e Green Pass rafforzato.
Non possiamo che auspicare che gli organi decisionali dei nostri Atenei prendano coscienza della gravità della situazione e che l’Università torni quanto prima ad essere luogo di ricerca e scambio di idee fra persone libere.
Solo a queste condizioni pensiamo che sia corretto inaugurare un anno accademico».

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