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Finanza solidale in pericolo: la Camera se ne “accorge”

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Il testo unico bancario ignorava la finanza mutualistica e solidale cancellandone di fatto l’esistenza. Poi l’intervento di due onorevoli ha ricordato alla Camera che questa realtà esiste. Ed ecco che compare una proposta di modifica.
A seguito dell’intervento dell’On. Marchi e dell’ On. Vannucci la commissione bilancio della camera, il 19 luglio 2012 ha dato parere positivo sullo schema di modifica al testo unico bancario suggerendo però che “si valuti l’opportunità di prevedere un comma aggiuntivo all’articolo 112 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia che preveda che i soggetti che operano nella finanza mutualistica e solidale siano iscritti in una sezione separata dell’elenco di cui all’articolo 111, comma 1, del medesimo testo unico e possano svolgere la propria operatività, in considerazione del valore sociale, nel rispetto delle modalità operative determinate dalla Banca d’Italia». 
Da alcuni decenni le MAG (Mutue di Autogestione) si occupano di Finanza mutualistica solidale con l’obiettivo di creare modelli economici basati sulla cooperazione,l’autogestione e l’associazionismo di base come alternativa al sistema economico tradizionale.
Le MAG che hanno come attività principale quella di Finanza Mutualistica e Solidale, sono attualmente quattro( Mag2 Finance Milano, Mag4 Piemonte Torino, Mag6 Reggio Emilia, Mag Venezia) – altre tre ( Firenze, Reggio Calabria, Roma)sono in fase di formazione.Queste svolgono da più di trent’anni un ruolo sociale importante per le collettività di riferimento; non solo per le migliaia di soci compartecipi e di finanziamenti effettuati, ma anche sotto il profilo della formazione, della cultura e dell’assistenza tecnica all’avvio e dallo sviluppo di enti nonprofit (Cooperative, Mutue, Associazioni, Onlus,Fondazioni di ServiziSociali).
Il testo attiualmente in discussione dell’attuazione della direttiva sul credito al consumo e della delega di cui all’art.33 della legge 88/09 in materia di intermediari finanziari prevede una riforma che porterebbe “di fatto” a cancellare uno strumento di finanza realmente autogestita dai soci finanziati e finanziatori. La Finanza Mutualistica e Solidale ad  oggi non trova infatti riconoscimento nel testo in discussione e rischia di essere equiparata alle altre comuni finanziarie. Sarà, quindi praticamente impossibile agire come fanno le MAG e raccogliere denaro “dal basso”, ipotizzando un uso diverso dello stesso e dei rapporti su di esso basati.
La Finanza mutualistica e solidale,infatti con criteri stringenti e inequivocabili:
  • pone attenzione alla provenienza del denaro;
  • ha modalità partecipate di gestione del denaro;
  • richiede una finalità sociale del finanziamento a prescindere dall’importo.
Il Microcredito, come disciplinato dal testo in discussione,
  • NON pone attenzione alla provenienza del denaro;
  • NON ha modalità partecipate di gestione del denaro;
  • NON richiede una finalità sociale del finanziamento.
Tale normativa, oltre a non vedere accolto il riconoscimento della Finanza Mutualistica e Solidale, peraltro precedentemente recepito dalla Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione e dalla Commissione Finanze della Camera nel luglio2010, continua a non recepire le nostre proposte già rivolte alla Banca d’Italia e al Ministero delle Finanze, interpretando in maniera molto restrittiva i criteri di proporzionalità, con riguardo alla complessità operativa, dimensionale ed organizzativa degli intermediari.
Le MAG e le reti a esse collegate chiedono quindi di poter continuare ad operare proponendo di inserire un adeguato riconoscimento della finanza mutualistica e solidale nel nuovo testo unico bancario e nei regolamenti attuativi.

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