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Gli scatti che raccontano i popoli vicini a Madre Terra

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Hanno catturato attimi intensi e suggestivi tra i popoli che ancora abitano le regioni più incontaminate del mondo. Ecco chi ha vinto il concorso fotografico di Survival International.
Un Dani della Papua Occidentale rifà il verso alla fotografa che lo sta puntando attraverso l’obiettivo: un attimo di sottile ma serena ironia tra due sguardi e due mondi, catturato dalla bravissima Magda Zelewska.
L’immagine ha vinto il concorso fotografico annuale di Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, conquistandosi così la copertina del  Calendario 2017 dell’associazione, dal titolo ‘We, the people’. Il resto del calendario raccoglie le altre 11 fotografie selezionate tra i tantissimi scatti arrivati a Survival.
Mese dopo mese, le foto del calendario ritraggono popoli indigeni di diverse parti del mondo nella loro quotidianità, immersi nei loro ambienti; catturano momenti di intimità familiare, di lavoro, di riposo o di festa; offrono uno spaccato dei loro stili di vita, largamente autosufficienti e straordinariamente diversi.
Oltre a Magda Zelewska, si sono classificati:
Simon Morris (bambino Nenet, Siberia
) – Forest Woodward (Boscimani, Botswana
) – Robert Stuzinski (donne K’iche Maya, Guatemala) 
- Alice Kohler (bambina Muravi Asurini) – Brasile
Tessa Bunney (Brokpa, Bhutan
) – Nguyen Van Long (donna H’Mong, Vietnam
) – Giordano Cipriani (bambini Suri, Etiopia) 
- Luigi Repetto (bambino Yanomami, Brasile) – 
Nacho Alvarez (donna Dong, Cina
) – Paolo Ronc (donne Afar, Etiopia) 
- Mathias Spaliviero (Tucano, Brasile).
Aperto a fotografi professionisti e amatoriali, il concorso è diviso per categorie – custodi, comunità e sopravvivenza. L’obiettivo è celebrare la fotografia come importante mezzo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui popoli indigeni, nostri contemporanei e parte essenziale della diversità umana.
Molti dei farmaci utilizzati dalla medicina occidentale e degli alimenti base del mondo ci vengono da loro, e hanno salvato milioni di vite. Tuttavia, continuano a essere descritti come arretrati e primitivi semplicemente perché i loro modi di vivere comunitari sono differenti. Le società industrializzate li sottopongono a violenza genocida, a schiavitù e razzismo per poterli derubare di terre, risorse e forza lavoro nel nome del “progresso” e della “civilizzazione”. È il caso proprio del  popolo Dani, a cui appartiene l’uomo ritratto in copertina, vittima da decenni di razzismo e raccapriccianti violazioni dei diritti umani da parte dall’esercito dell’Indonesia, che occupa la parte occidentale dell’isola di Papua dal 1963.
“Nella nostra lotta per i diritti dei popoli indigeni le fotografie sono sempre state fondamentali. Siamo felici di aver visto partecipare così tanti fotografi, e speriamo che le loro immagini ci aiutino a motivare le persone ad aderire alla nostra missione e al movimento in difesa dei loro diritti” ha dichiarato Stephen Corry.
Stephen Corry è il Direttore generale di Survival e figura tra i membri della giuria insieme alla direttrice di Survival Italia Francesca Casella, al co-fondatore della Little Black Gallery di Londra Ghislain Pascal e Max Hougthon, Professore di fotografia al London College of Communication.
Survival è stata fondata nel 1969 dopo la pubblicazione di un articolo sul genocidio degli Indiani brasiliani scritto da Norman Lewis per il Sunday Times britannico, e corredato dalle immagini potenti del celebre fotografo Don McCullin. È l’unica organizzazione a sostenere i popoli indigeni in tutto il mondo e da quasi 50 anni li aiuta a difendere i loro diritti, a proteggere le loro terre e a determinare autonomamente il loro futuro.
Per mantenere la sua indipendenza, Survival rifiuta fondi dai governi. A sostenere il suo lavoro sono solo le donazioni dei singoli e i proventi di speciali iniziative di raccolta fondi come il Calendario e il  catalogo solidale natalizio che raccoglie molte originali idee regalo: dai  biglietti d’auguri con le suggestive immagini dei popoli indigeni del freddo, ai  gioielli delle donne Peul dell’Africa occidentale, dagli  accessori ai libri, ai CD musicali dei Pigmei Baka e tante altre proposte di qualità.

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