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Il trattato pro-multinazionali al voto all’europarlamento

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Con oltre 390.000 firme, la campagna europea contro l’ISDS è iniziata ingranando la quarta. L’ISDS è un opaco sistema giudiziario parallelo che le multinazionali possono utilizzare per contrastare le leggi nazionali e chiedere compensazioni miliardarie agli Stati per i loro mancati profitti attesi.
«Il 12 febbraio il Parlamento Europeo voterà per espandere questo sistema e garantire un potere enorme alle imprese transnazionali» fanno sapere le associazione che hanno avviato la campagna, le stesse che hanno portato avanti la campagna Stop TTIP, di cui fa parte anche Terra Nuova.
Molti eurodeputati hanno già espresso i loro dubbi.
Al voto il 12 febbraio saranno nello specifico i due accordi sul commercio e gli investimenti tra Unione Europea e Singapore. «In molti sono rimasti all’oscuro di questo processo – spiegano i promotori della campagna – Eppure, il trattato contiene alcune delle pericolose misure che abbiamo già denunciato nel caso del TTIP. Proprio come quell’accordo tossico, infatti, questo trattato UE-Singapore non si concentra tanto sul commercio. Potremmo invece definirlo come una carta dei diritti delle multinazionali, perché offre alle imprese una possibilità inedita di influenzare il processo politico».

La corte delle multinazionali

«Come il TTIP, l’accordo con Singapore contiene una forma di ISDS, un sistema utilizzato dalle grandi imprese per contrastare politiche pubbliche con cui non erano in disaccordo. Ad esempio, il packaging uniforme delle sigarette, i diritti dei lavoratori, il tetto al prezzo dell’acqua e le misure contro l’inquinamento – proseguono i promotori – Ora l’UE e gli Stati membri stanno cercando di estendere questo meccanismo creando una corte globale e permanente in cui le multinazionali possano fare causa agli Stati. Una volta realizzata, la inseriranno in tutti i nuovi accordi commerciali».
Il trattato UE-Singapore è soltanto il primo. Sarà un modello per accordi futuri con Cina, Messico e altri grandi economie nel mondo.
«Offrendo alle corporation il potere di fare causa ai governi per aver protetto l’ambiente, la salute e i diritti umani è profondamente sbagliato – concludono i promotori – Dobbiamo farla finita con queste pratiche immediatamente! Dobbiamo sconfiggere l’ISDS e rimpiazzarlo con un sistema che obblighi le imprese a pagare per le loro violazioni dei diritti e dell’ambiente. A ridosso del voto cruciale di martedì prossimo, è importante farlo sapere ai nostri eurodeputati».

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