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In Francia exploit dei Verdi alle elezioni municipali

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Exploit dei Verdi in Francia alle elezioni municipali. “È un momento storico. Segnerà un prima e un dopo” ha detto Yannick Jadot, eurodeputato e leader del partito, che ha comunque assicurato che non accetterà di entrare nel rimpasto di governo.
In Francia exploit dei Verdi alle elezioni municipali
“È un momento storico. Segnerà un prima e un dopo”. Così l’eurodeputato ecologista Yannick Jadot, leader degli ambientalisti, ha commentato l’onda verde che ha stravinto le elezioni municipali in Francia, nel secondo turno caratterizzato da un’alta astensione. “Quel che ha vinto è la volontà di un’ecologia concreta, in azione”, ha detto Jadot.
Exploit Verde in città importanti come Lione (il sindaco sarà Grégory Doucet), Bordeaux (Pierre Hurmic), Marsiglia (Michèle Rubirola), Strasburgo (Jeanne Barseghian), Poitiers (Léonore Moncond’huy), Besançon (Anne Vignot) e Tours (Emmanuel Denis). Il risultato uscito dalle urne è uno schiaffo per il presidente in carica, i candidati del cui partito, La République en marche, sono stati sconfitti quasi ovunque.
A Parigi, l’ex ministro della Salute, Agnès Buzyn, è arrivata in terza posizione (13,56%), ben lontana da Anne Hidalgo (sinistra, che si conferma alla guida della Ville Lumiere) e Rachida Dati (destra). A Lille, Violette Spillebout (20,58 %) ha subìto un distacco di ben 20 punti da Martine Aubry e dal candidato ecologista ecologista. La formazione macronista ha registrato ugualmente una disfatta nelle città dove ha stretto alleanza con la destra in funzione anti-ecologista, il che ha portato i Verdi a denunciare un “fronte anti-ambientalista” riuscendo evidentemente a mobilitare gli elettori. È successo così a Lione, feudo macronista, dove i candidati di Europe Ecologie-Les Verts (EELV) hanno conquistato il comune con un largo margine di vantaggio. Macron, che si è detto “preoccupato per l’astensione” (oltre il 60%), dovrà adesso tenere conto del successo verde nella già prevista formazione di un nuovo governo per gli ultimi due anni del suo mandato.
Il partito ambientalista Eelv ha anche assicurato che non entrera’ nel governo in occasione del rimpasto previsto nei prossimi giorni. “Il centro di gravita’ della maggioranza attuale non e’ l’ecologia, non e’ il sociale”, ha detto ai microfoni dell’emittente televisiva “Public Senat” il segretario nazionale di Eelv, David Cormand. “Non si tratta di entrare in un governo che governa solo in questo paese”, ha detto all’emittente radiofonica “Europe 1” Yannick Jadot.
Intanto Macron, dopo l’onda verde, ha ricevuto all’Eliseo i 150 membri della Convenzione dei cittadini per l’ambiente, gruppo di persone estratte a sorte l’anno scorso in tutto il Paese per studiare su soluzioni contro il riscaldamento climatico, e ha promesso loro 15 miliardi di euro per la “conversione ecologica” della Francia. L’incontro era previsto da tempo ma è arrivato al momento giusto. La Convenzione ha lavorato per 9 mesi e ha presentato il 21 giugno le sue 149 proposte per ridurre del 40% le emissioni di gas effetto serra in Francia entro il 2030.

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